Home > ... > Forum 8900

> Giampaolo Pansa: il grande bugiardo

18 ottobre 2006, 16:38

A me pare che il livore verso Pansa e i suoi libri più recenti sia spesso motivato con affermazioni che non hanno nulla a che vedere con quello che Pansa sostiene. Non mi pare che Pansa dica che la Resistenza sia una leggenda, meno che mai che i fascisti avessero ragione. Pansa dice - almeno, cosi’ a me pare - una cosa diversa. Per anni c’è stata un’idealizzazione della guerra partigiana, che era funzionale alla costituzione di un mito fondativo per la nostra Repubblica. Questo mito, come tutti i miti, non tollerava possibili complicazioni; i partigiani dovevano essere tutti buoni e ispirati da nobili principi, i fascisti tutti cattivi. Ma la vita non funziona cosi’, e le mitizzazioni eccessivamente schematiche mostrano sempre la corda. Che vi siano stati episodi infami da parte di chi aveva ragione e magari dimostrazioni di coraggio e valore da parte di chi aveva torto, è ovvio; il che non sposta i torti e le ragioni storiche di chi ha lottato per libertà e democrazia e di chi invece lottava per il nazifascismo. A sessant’anni e passa di distanza, è fors giunto il momento di guardare in faccia la realtà senza timore che la complessità delle vicende storiche confonda i giudizi complessivi. Pansa, che è sempre stato di sinistra, nonostante ci sia chi oggi ne dubita, ha fatto qusta operazione; togliere le verità scomode dalle mani dei revisionisti neofascisti, proporre una lettura della storia più complicata rispetto alla vulgata consolatoria più o meno ufficiale. I partigiani erano uomini; tra di loro, vi era chi credeva sinceramente nel regime di Stalin o chi ha approfittato della situazione per regolare conti personali. Queste vicende non spostano i meriti di chi ha lottato contro i fascisti, ma non si puo’ negare il diritto di raccontarle. Tanti anni fa, chi osava parlare dei crimini dei regimi del socialismo reale era accusato di essere al soldo dell’imperialismo, della CIA, era tacciato di essere fascista. Oggi, nessuno, nemmeno a sinistra, si sognerebbe di negare che quei crimini quegli errori vi siano stati. Temo che in futuro accadrà lo stesso; ci si rassegnerà ad ammettere che nella Resistenza vi siano state, insieme a tante luci, anche alcune ombre. E che se vogliamo essere onesti, e "di sinistra", quale io sono, è bene guardare in faccia anche i lati oscuri della nostra storia, non per negarla, ma per rivendicarla in modo onesto, senza aver bisogno di tappare la bocca a chi osa discostarsi da una visione edulcorata della storia. Ciao
Japuto