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> Giampaolo Pansa: il grande bugiardo

19 ottobre 2006, 10:57

Bocca non è nè l’uno nè l’altro.

Nel 1943 era un militare di carriera che, dopo essere stato fervente fascista ( scrisse anche cose ignobili contro gli ebrei), dopo l’ 8 settembre si buttò, come molti altri militari, anima e corpo nella Resistenza.

Cosa alla quale, pur essendo stato sempre politicamente un moderato, è comunque rimasto graniticamente fedele.

Negli anni 70 fu anche contestato ma fu anche uno dei pochi, nella sinistra tradizionale, ad avere il coraggio di disobbedire alle posizioni forcaiole del Pci di Berlinguer e quindi difendere ad esempio gli autonomi del 7 aprile dalla montatura giudiziaria del giudice Calogero che li voleva responsabili del sequestro Moro o a denunciare i casi di tortura contro brigatisti veri o presunti.

Vittorio Foa è stato deputato di Democrazia Proletaria, la moglie Lisa uno dei massimi dirigenti di Lotta Continua, come del resto anche Luigi Bobbio, figlio di Norberto.

E furono moltissimi gli azionisti che finiranno, un quarto di secolo dopo, nel giro della sinistra extraparlamentare o comunque ad essa vicini, penso anche ad Ada Gobetti, a Franco Antonicelli, a Galante Garrone .....

Il riferimento che Bocca fa a Foa e Bobbio è legato alla campagna di stampa di "Libero" e del "Giornale" ( ma guarda un po’ !) che cercarono anni fa di dipingerli come piagnucolosi personaggi che indirizzavano lacrimose domande di grazia a Mussolini.

Trovo allucinante poi il parallelo tra Partito d’Azione degli anni quaranta e il partito democratico di oggi,

Gli azionisti erano tutt’altro che moderati. Scavalcarono spesso a sinistra Il Pci su molti temi.
Furono gli unici a praticare la lotta armata contro il regime fascista già prima della guerra, quando Togliatti inviava invece incredibili messaggi "ai fratelli in camicia nera". Furono rigidi sostenitori dell’ opzione antimonarchica gia’ durante la guerra di Liberazione, radicali assertori della lacità dello stato mentre Togliatti votava a favore del Concordato ecc. ecc.ecc.

Che c’entrano coi Rutelli, coi Parisi, coi Fassino di oggi, portatori di una mera politica politicante, succube della Chiesa e dei "poteri forti", del tutto esangue rispetto ad ogni contenuto ?

Ancora più assurdo mi appare il paragone tra il Pci dell’ immediato dopoguerra ed i cosiddetti "no global" - termine peraltro assai in disuso - di oggi.

Quasi nessuno, tra i cosiddetti "no global" si richiama al marxismo e quei pochi che lo fanno si rifanno a tradizioni "eretiche" dello stesso marxismo, come il trotzkismo, l’operaismo, anche l’anarchismo che col marxismo non c’entra nulla.

E poi stiamo parlando di un arcipelago, di una "nebulosa" frastagliata e non poco litigiosa al proprio interno.

Nulla di più lontano dalla granitica compattezza del Pci togliattiano e staliniano dell’ immediato dopoguerra ......

Keoma