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> Giampaolo Pansa: il grande bugiardo

19 ottobre 2006, 16:17

Keoma, su questo tuo ultimo messaggio sono sostanzialmente d’accordo; vorrei pero’ precisare che un legame, al di là delle piccolezze degli attuali protagonisti, tra Partito d’Azione e futuro Partito Democratico a me pare ci sia; il progetto di "traghettare" i voti delle masse comuniste (ormai ex tali) verso un partito di ispirazione non marxista. E’ il progetto da cui è nata "Repubblica" trent’anni fa. Quanto alla galassia "no-global"; certo è assai distante dalla "granitica compattezza" del vecchio PCI, pero’ mi pare siano rimasti immutati certi meccanismi, riflessi automatici di denigrazione dell’avversario; chiunque abbia posizioni sgradite viene marchiato a fuoco con l’appellativo di "fascista". Pansa sarà quello che volete, ma fascista non è e non lo è mai stato; né ha mai sostenuto che i fascisti fossero dalla parte della ragione. E’ una brutta cosa prendersela con un libro e con chi lo scrive, è una cosa orribile, che speravamo fosse alle nostre spalle. Pansa sostiene che i partigiani commisero molte atrocità, alcune gratuite, anche verso non-fascisti? Sostiene che molti partigiani comunisti avessero in testa un ideale rivoluzionario, che in quel tempo coincideva tout court con lo stalinismo? A me paiono due affermazioni perfino troppo ovvie. Visto che sono passati sessant’anni, di cosa si ha paura? Che qualcuno possa pensare che non tutti i partigiani fossero buoni e ispirati da ideali sani? Ma se c’è chi pensa che sia proibito dire queste cose, o scriverle, e se c’è chi pensa che cosi’ facendo si dà ragione ai fascisti, be’, non ha che da non leggere il libro, tutto qui. Se pero’ pretende di tappare la bocca a chi la pensa diversamente, be’ allora se proprio c’è da dare a qualcuno del fascista, sappia che si è candidato.

Japuto