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Subcomandanti

30 aprile 2007, 09:49

Ognuno deve pur prendersi le proprie responsabilità. La scelta di Turigliatto e Rossi ha dato una mano ad una offensiva moderata all’interno del Governo tesa ad impedire la congiunzione, pur nella reciproca autonomia, tra la sinistra che sta al governo e i movimenti. Impedire questa congiunzione, è anche l’obbiettivo di Turigliatto e Cannavò (Rossi mi sembra un pò sbandato) che pensano in tal modo che si apra lo spazio per il loro soggetto politico. Questo era ed è l’obbiettivo politico dell’operazione compiuta da Turigliatto, creare un solco tra movimenti e Rifondazione. Con il risultato di indebolire gli stessi movimenti che rischiano di essere isterilito nel recinto de gruppuscolarismo estremista.

Quanto al progetto della Sinistra Europea, le difficoltà che incontra a livello europeo, derivano soprattutto dal tentativo di rinchiudere le componenti della sinistra alternativa ognuna all’interno del proprio recinto ideologico che sia il neostalinismo del KKE o l’opposizionismo di principio delle correnti trotskiste. Il risultato di queste spinte è che l’unico soggetto politico che si muove a sinistra a livello europeo rischia di esso una socialdemocrazia, sempre più socialliberale.

Quanto alla dimensione italiana della Sinistra Europea, mi pare che ponga il tema giusto, aprire uno spazio pluralista per la sinistra che non si riconosce nel Partito Democratico, cercando di attivare una forma politica che rimetta in circolazione soggetti che oggi non fanno politica nei partiti.

Semmai il dato che emerge è che l’accelerazone dovuta alla uscita della sinistra DS la rende non più sufficiente a rispondere ai mutamenti della situazione. Ma non è detto che il quadro non cambi ulteriormente e che l’SE non rimanga uno strumento non solo utile ma necessario.

Franco