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La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista

21 maggio 2007, 13:56

Mi si permetta un commento, dal momento che a differenza di altri conosco di cosa si sta parlando.
1-Non c’è stata alcuna epurazione, ma una chiarificazione necessaria
2-C’è chi (probabilmente) in malafede diffama l’unica forza in grado di scardinare dal basso il sistema

Rispetto al dibattito interno al mcPCL le parole di Rosa Luxemburg sono più che mai attuali:
"Se noi accogliessimo con pari benevolenza ogni critica, quella che ci fa avanzare verso il nostro fine, così come quella che ce ne allontana, non saremmo un partito di lotta, ma un’associazione di parolai, che, dopo essersi imbarcati con gran vociare per un viaggio grandioso, scoprisse che esso non ha itinerari precisi, che potrebbe finire non si sa dove, e persino cedere al “saggio” consiglio di rinunciare all’avventura.
Ecco di che si tratta. Per quanto grande sia il nostro bisogno di autocritica e per quanto ampi siano gli spazi che gli affidiamo, deve comunque esistere un minimo di principi che costituiscono la nostra essenza e la nostra esistenza stessa, il fondamento della nostra cooperazione in un quanto membri del partito."
Per il mc-PCL quei principi sono i 4 punti di raggruppamento, è legittimo non condividerli ma ci si pone fuori dal progetto.
Il Partito è uno strumento, non un feticcio o una affermazione identitaria, è per questo che: o nasce su basi programmatiche chiare o è la riprosizione di vecchi fallimenti.
Il mcPCL sarà certamente sulla cresta dell’onda storica che si avvicina proprio perchè sa quale è il suo compito: l’emancipazione dei lavoratori.