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Dichiarazione del difensore

27 gennaio 2008, 16:56, di Vittorio Trupiano

Il problema in Italia non è tanto la destra o la sinistra (eccetto qualche convinto ideologo, rovesci della stessa medaglia), quanto l’amministrazione della Giustizia, perchè di Giustizia stò scrivendo, anche se nel caso di specie o levo la maiuscola o scrivo direttamente Ingiustizia.

Mi riferisco all’infraventunenne, incensurato, Michele Fabiani ed al suo infinito calvario, passato in secondo ordine mediatico, ma non su questo sito, a causa di un turpe omicidio di una studentessa inglese in quel di Perugia, ed è noto che nel "recipiente" intellettivo del quisque de populo la tresca perugina, fosse solo per i suoi connotati dal profilo squallidamente basso-casalingo, al pari dell’altrettanto turpe omicidio di Cogne ( a proposito, quella, la Franzoni con una sentenza di appello che la condanna a 24 anni, o 16, ora non ricordo, imputata di avere ucciso suo figlio, a due passi dalla definitività del provvedimento, se ne va a zonzo per l’Italia, dentro c’è stata poco o niente.

Motivo? Non ci sono mai state esigenze cautelari, omicidio, infanticidio, svanisce il pericolo di fuga ed anche quello di inquinamento delle prove.. mah!).

Michele, che avrebbe (?) spedito 3 proiettili a scopo dimostrativo ad un politico, Michele, dicevo, deve stare dentro ed a carcere duro, si perchè la nuova destinazione di Sulmona, anche senza 41 bis, è delle più insopportabili, per il clima, per la severità degli addetti ai lavori, per quel totale senso di alienazione che ti prende quando ti chiudono il blindato, ma soprattutto per il latriti dei cani "da guerra" che popolano la struttura carceraria.

Non a caso è il carcere col maggior numero di suicidi..al punto che si suicidò pure l’allora direttrice Dr.ssa Miserere, trovata esanime nel proprio letto con un foro alla testa e con accanto l’immancabile pastore tedesco di nazista memoria.

Bravi!

Chi lo ha deciso, il DAP, il P.M.?

Certo è che ora la passerella di politici che andavano e venivano dal carcere perugino non c’è più, insomma, un fastidio in meno, tranne il ripertersi del fenomeno anche a Sulmona, in tal caso il Fabiani dovrebbe a breve termine fare il giro d’Italia, già perchè egli rappresenta un’idea, la incarna, e non un crimine, e per ciò stesso la solidarietà non gli mancherà mai.

E’ pure una mera coincidenza che il trasferimento sia avvenuto a caduta verificatasi del governo Prodi, nella cui pseudo coalizione erano oramai in tanti ad aver espresso solidarietà a Michele, tradottasi sinanche in diverse interrogazioni parlamentari ad un Ministro della Giustizia forse preso da altri problemi.

Ecco, appunto, il problema è che occorre una quanto mai rapida mutazione della Costituzione repubblicana in materia di Giustizia.

In tutta evidenza, i Giudici in Italia hanno troppo potere, al punto da autogovernarsi, essi sono soggetti solo a loro stessi, nonchè all’azione penale che, però, loro stessi gestiscono.

E’ anche e soprattutto ciò che partorisce una infinità di disparità di trattamento fra gli stessi detenuti o imputati.

Là ammazzi e stai fuori, a due passi dalla definitività del provvedimento, quà pensi, quindi sei un terrorista e stai dentro.

Si perchè, in tutta franchezza, anche se fosse stato realmente Fabiani, e non è così, non vi sembra che abbia già pagato abbastanza?

Perchè una interpretazione delle esigenze cautelari così ferrea nel suo caso, e tanto, ma tanto lassiva, permissiva, in altri, anche più gravi e di ben maggiore allarme sociale?

Perchè non vedere celebrare il suo processo da uomo libero, al pari di tanti, ma proprio tanti, imputati di delitti ben più gravi?

Meditate, io nel frattempo il suo caso, dall’arresto ad oggi, mi accingo a portarlo alla Corte Europea e non penso proprio che anche a Strasburgo plaudiranno a questa splendida operazione dei R.O.S. e correlate informative.

Vittorio Trupiano