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Dichiarazione del difensore

27 gennaio 2008, 19:17, di Vittorio Trupiano

Subdolo, come un male incurabile, si avverte un pericolo che si chiama assuefazione. E’ incontrovertibile che dopo Genova 2001, si è visto un accanimento generalizzato, una accelerazione esponenziale della repressione non solo verso chi aveva espresso la sua ribellione per le vie di Genova allo stato di cose presenti, alle DEVASTAZIONI effettive, reali in campo economico, sociale, politico, morale causate dagli interessi dei potenti della terra: questo non bastava, non bastava soffocare quella giusta rivolta nel sangue e non bastava trascinarla nelle aule dei tribunali. Per il potere era questione vitale fermare, sul nascere, ogni forma di protesta e contestazione alle devastazioni che subiamo, alle devastazioni a cui voglio piegare le vite non solo dei militanti ma di tutti i "sottoposti". Quindi è partita una caccia alle streghe generalizzata, numerosissime sono state le inchieste e i compagni incarcerati ed inquisiti, si può dire che ogni regione ha avuto il suo numero di "mostri" sbattuti in prima pagina. Inchieste, va sottolineato, basate tutte su indizi risibili: Ma bisognava creare il clima del pericolo terrorismo nel nostro paese per distrarre le masse da quello che è il terrore vero, perché di terrore vero è altro e di diversa natura: il terrore vero è lo sfruttamento da cui ricavano i profitti, il terrore vero è la situazione economica delle famiglie, e sono le loro stesse statistiche ad ammetterlo, spudoratamente, il terrore vero è di ritrovarsi senza casa, senza sanità, senza diritto alla cultura, il terrore vero è di morire come alla TissenKrupp o a Marghera. Come sempre LA STRAGE E’ DI STATO.

E’ in questo contesto che si inquadra l’inchiesta che vede coinvolti i compagni Michele, Andrea, Dario, Mariano. Il copione è sempre il solito, cambiano solo i nomi dei" mostri". Il reiterare ininterrotto di inchieste giudiziarie di questo genere, può generare uno stato di assuefazione, anzi ,scientificamente, credo, che seguano questa strategia del ragno proprio per ottenere questo risultato; del resto non ci si è abituati al fatto che ci sia una guerra permanente? la "gente" sbuffa e mugugna perché non ce la fa ad arrivare alla fine del mese ma non ha coscienza del fatto che si vive in una economia di guerra, che lo stato sociale deve pagare i costi della guerra, più naturalmente tutti i soldi che si fottono loro personalmente, quelli che sono "fatti loro", e fatti per loro. Ora se per loro è vitale tenere chi si ribella allo stato di cose presenti perennemente in galera, sotto inchieste ed inquisiti è vitale per tutti noi esprimere apertamente la nostra rivolta a tali nefandezze, non lasciarsi abbattere e continuare a lottare per la liberazione di chi è ingiustamente accusato. Cento giorni di galera sono lunghi, cento giorni di galera per dei giovani possono essere devastanti, e quello a cui si mira, eppure questi giovani dimostrano col loro comportamento di saper resistere e sono un esempio per tutti noi.

Del resto per avere la cognizione reale della realtà in cui viviamo basta pensare alla dignità di Michele e di questi giovani e allo spettacolo inverecondo che si è visto al senato ultimamente, basta pensare alla munnezza che travolge Napoli e a De Gennaro che da Genova va a fare pulizia a Napoli, si è visto e si vede in che modo.

Ben vengano quindi iniziative di questo genere e mi auguro che molti partecipino a questo presidio permanente. Non è in gioco solo il destino di questi compagni, è in gioco la vita di tutti noi, la nostra agibilità politica e la nostra dignità di esseri umani.

L’Avamposto degli Incompatibili www.controappunto.org