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6 luglio 2008, 15:10

Lettera aperta ai compagni impegnati nei dibattiti congressuali

Scritto da Compagni del Cantiere per la Costituente Comunista in Campania

domenica 06 luglio 2008

Cari compagni, l’Appello per la "Costituente Comunista", ideato per pilotare dopo le elezioni un diverso dislocamento di dirigenti e militanti, ha favorito l’incontro tra compagni e ha stimolato la loro coscienza verso obiettivi e su percorsi molto diversi e verso ben altri orizzonti. Oggi in tutta Italia si tengono incontri, riunioni, assemblee di comunisti - indifferentemente senza partito, ancora organizzati nei partiti numericamente più consistenti o in quelli più piccoli - con lo scopo di avviare, insieme, il lungo processo di ricostruzione di un Partito Comunista che, facendo tesoro delle esperienze di questi anni, superando lacerazioni e divisioni, cancellando preclusioni e settarismi, segni una completa discontinuità con tutto ciò che - nel merito, nel metodo e nei gruppi dirigenti - ha portato a questa ennesima e disastrosa sconfitta.

La battaglia congressuale che state sostenendo può rivestire una grande importanza per il futuro del comunismo in Italia.

Ad essa guardiamo con interesse e ci auguriamo che possa riportare il successo necessario sulle diverse forme di opportunismo che hanno portato al degrado prima e alla sconfitta poi.

Occorre sgominare definitivamente i gruppi dirigenti responsabili anche del disastro elettorale e che sono ancora ben decisi a continuare pervicacemente nella deriva anticomunista e governista, subalterna al PD e nella prospettiva dichiarata di unità con SD.

D’altro canto, come era naturale attendersi, molti altri dirigenti - pienamente corresponsabili delle scelte di questi anni - pensano di poter agilmente saltar giù dal carro degli sconfitti e riciclarsi.

La maggior parte di noi proviene da quelle centinaia di migliaia di comunisti che avevano investito le loro speranze e i propri sforzi in uno dei due partiti oggi rimasti privi di rappresentanza parlamentare.

Abbiamo militato a lungo al vostro fianco e abbiamo sostenuto le vostre stesse battaglie. Ma, alla fine, ce ne siamo allontanati avendo maturato la convinzione che l’esperienza della "rifondazione" - e, dunque, sia del PRC che del PdCI - fosse inadeguata già all’origine e che, quindi, non fosse possibile contrastare l’opportunismo dilagante e arginare il degrado, ma fosse necessario creare condizioni nuove per avviare un percorso di ricostruzione del Partito comunista in Italia.

Il risultato delle elezioni ha provocato delusione e rabbia nei comunisti che hanno visto in quel disastro il punto di approdo della sciagurata politica di questi anni. In molti, allora, abbiamo pensato che fosse giunto il momento e che ci fossero le condizioni per riprendere, insieme, un percorso di unità per la costruzione del nostro partito, il partito della classe operaia.

Su questo obbiettivo di lungo periodo che riteniamo sia comune, pensiamo che sarebbe sciocco e autolesionista arroccarsi in arbitrari settarismi di bandiera o avventurarsi in controproducenti tentativi di strumentalizzazione: auspichiamo quindi che possiate riportare nei vostri congressi il successo per cui vi state battendo contro l’anticomunismo e le diverse forme di opportunismo e che concludiate i vostri lavori con una esplicita apertura - nella linea come nelle strutture organizzative e dirigenti - al confronto, alla collaborazione e all’integrazione con le migliaia e migliaia di comunisti che vogliono, senza discriminazioni e ipoteche aprioristiche da parte di nessuno, contribuire insieme alla costruzione di un autentico e conseguente partito rivoluzionario.

Compagni del Cantiere per la Costituente Comunista in Campania