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I PARTITI, I COMUNISTI E I MOVIMENTI

2 dicembre 2009, 00:13, di CHristian Raniolo

Lo trovo il piu bell’ articolo che parla della politica e dei movimenti, Condivido quasi completamente ogni aspetto di questa analisi approfondita delle differenze tra i movimenti e il partito. L’ unica critica seria che si possa fare e che (se ho capito correttamente) nella parte finale che descrive come dovrebbe essere un partito comunista oggi viene trasformato con un colpo di spugna in un vecchio partito socialista utopistico, per il quale con le belle parole si pensa di ottenere tutte quelle belle cose scritte e che a differenza del vecchio partito socialista sono molte ma molte di piu oggi.
Anche solo guardando come e strutturato oggi il mondo e l’ Italia il solo pensare di potere cambiare le cose senza rivoluzione e quindi senza violenza e ipocrisia allo stato puro, di chi non ha uno stipendio di mille euro al mese di chi non ha moglie o marito o padre o madre morti sul lavoro o per l’ amianto. Di chi non si trova dopo tutta una vita sacrificata al lavoro costretto ad andare a mangiare alla caritas e a fare l’ elemosina alla chiesa per poter pagare l’ affitto. DI chi non e costretto a vivere in una tenda di fornte alla propria fabbrica perche sono stati tutti licenziati, etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc.
In parole povere sembrerebbero tanto le parole di un "comunista" che fa parte di quella classe che oggi e egemone: la media borghesia e non di chi , proletario e oggi solo e disperato.
Ma poi scusatemi allora quale sarebbe la differenza fra il partito comunista e quello socialista?????
Non dico che bisogna partire per la lotta armata ma nemmeno precluderla, anzi come comunisti dovremmo essere , e io lo sono, consapevoli, che la borghesia portera il proletariato (ed oggi e piu chiaro che mai) all’ esasperazione a tal punto che insorgera come nella rivoluzione francese, ove e nata la comune. Io mi chiedo come una persona che oggi si definisca comunista non vede come i lavoratori sono esasperati repressi e vicini all’ esplodere. E vero che non se ne parla nella stra grande maggioranza dei media, ma anche Tremonti ad Anno zero ha confessato che in Italia non ce solo il problema della crisi ma anche quello del conflitto sociale, e questo nonostante non ci sia nessun "Partito" che lo usi come potere di forza(come dovrebbe fare ogni partito comunista e sindacato si classe) , anzi.
Con questo termino e vi porgo
Distinti Saluti
Un Proletario
Christian Raniolo