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> PREVITI E BERLUSCONI ALL’ATTACCO DEI GIUDICI BOCCASSINI E COLOMBO

11 gennaio 2005, 20:26

Le leggi e leggine di Berlusconi fatte dai suoi avvocati per favorire i suoi interessi economici e giudiziari ottenere la sua impunità e quella dei suoi compari hanno stravolto la la giurisprudenza italiana, favorito la criminalità organizzata e comune. e messo in serio pericolo la sicurezza del Paese.

IN ITALIA BOOM DELLE TRUFFE, RADDOPPIATE IN UN ANNO
11/01/2005 - 12:57

Roma, 11 gen. (Apcom) - Crescono i delitti in Italia mentre si registra un vero e proprio boom delle truffe, che in un anno sono più che raddoppiate (+130%). E’ la denuncia del procuratore generale della Cassazione Francesco Favara, presentata al Palazzo di Giustizia di Roma nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Tra il primo luglio del 2003 e lo scorso 30 giugno nel Paese secondo la relazione del Pg, i delitti per i quali è stata esercitata l’azione penale o si è proceduto all’iscrizione contro ignoti sono stati 2.886.281 con un aumento del 3,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente quando si registrò un calo dell’1,3%. Altissimo il numero dei delitti dei quali restano sconosciuti, e dunque impuniti, gli autori: in cifre sono 2.320.541 pari all’81% di tutti i delitti denunciati.

Come ha sottolineato Favara, risultano in aumento anche gli omicidi tentati o consumati (+2% a 3.140), i sequestri di persona a scopo di estorsione (229 con un +4%) e i casi di violenza sessuale (6.050 con un +48%). Calano, invece, le estorsioni, -4%, le rapine (-6%) i reati connessi agli stupefacenti e i furti (-7%).

"Sulla prescrizione non posso che confermare le considerazioni svolte nelle relazione dello scorso anno", ha detto Favara. Criticando il regime delle impugnazioni vigente in Italia ("esempio lampante di allocazione inefficiente delle risorse"), Favara sottolinea che il perseguimento della prescrizione da parte dell’imputato "rischia addirittura di essere agevolato se i relativi termini saranno ridotti, con ulteriore incremento delle impugnazioni e vanificazione del lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati, soprattutto per quanto attiene ai processi in corso, già calendarizzati sulla base dei termini attualmente vigenti".