L’idea di usare i nomi propri come qualificativi in tempi di censura e me tre si prospetta
per i giornalisti addirittura il carcere è semplicemente geniale.
Come quei matti che ridevano a crepapelle scambiandosi numeri di barzellette
si potrà gridare "Previti!" a Dell’Utri, "Buttiglione" a Rutelli, "Starace" a Storace
"Beria" a D’alema e "Fitto" a Fitto.
Un grande pezzo di teatro dell’assurdo.Come sempre in tempi di censura
L’idea di usare i nomi propri come qualificativi in tempi di censura e me tre si prospetta
per i giornalisti addirittura il carcere è semplicemente geniale.
Come quei matti che ridevano a crepapelle scambiandosi numeri di barzellette
si potrà gridare "Previti!" a Dell’Utri, "Buttiglione" a Rutelli, "Starace" a Storace
"Beria" a D’alema e "Fitto" a Fitto.
Un grande pezzo di teatro dell’assurdo.Come sempre in tempi di censura
Mimmo Lombezzi