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L’AMERICA COLPIRA’ LA COREA DEL NORD

Publie le jeudi 24 avril 2003 par Open-Publishing
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PECHINO - Piani dettagliati per bombardare l’impianto nucleare di Yongbyon. Li avrebbe approntati
il Pentagono nel caso in cui il regime nordcoreano proseguisse con il suo programma di
rigenerazione di barre esaurite di combustibile nucleare, piano che gli permetterebbe di produrre plutonio
sufficiente a costruire sei bombe nucleari entro sei mesi.
Le rivelazioni, avvenute alla vigilia di un incontro a tre a Pechino (Usa-Corea del Nord -Cina)
per discutere la crisi nordcoreana, sono del quotidiano « The Australian ». Il giornale ha citato
« fonti di Canberra vicine al pensiero di Washington » e ha precisato che l’elaborato piano del
Pentagono comporterebbe anche un attacco contro l’artiglieria pesante nordcoreana, arroccata sulle
colline sopra il confine con la Corea del Sud e in grado di colpire la capitale Seul, oltre ai 17mila
soldati
Usa stazionati a sud della zona smilitarizzata.
Il ministro degli Esteri australiano, Alexander Downer, ha cercato di minimizzare la notizia. « E’
una storia molto probabilmente vera » ha affermato Downer in un’intervista, aggiungendo che però
« gli americani fanno continuamente piani per qualsiasi possibile opzione militare » e che anche il
presunto piano per bombardare la centrale nordcoreana rientrerebbe fra questi.
La Corea del Nord è tornata a preoccupare la comunità internazionale quando nei giorni scorsi ha
annunciato di stare « riprocessando con successo nella fase finale oltre 8mila barre di carburante
(nucleare) esaurito » o solo « procedendo verso il trattamento », come avrebbe appurato una seconda e
più accurata traduzione della dichiarazione. Nel piano del Pentagono, l’attacco Usa sarebbe la
risposta all’inizio del trattamento, in base alla valutazione che questo potrebbe procurare
abbastanza plutonio da fabbricare sei armi nucleari entro ottobre. Il vero strappo nordcoreano è avvenuto
però prima, il 10 gennaio scorso, quando Pyongyang ha annunciato il ritiro dal Trattato di
proliferazione nucleare.
Per arrivare a una soluzione diplomatica della crisi, James Kelly, vice segretario di Stato
americano, è giunto ieri a Pechino : parteciperà ai colloqui a tre in programma da oggi e fino venerdì
sui piani di riarmo nucleare della Core del Nord. Agli incontri parteciperà anche un rappresentanza
nordcoreana capeggiata da Li Gun, vice direttore generale per gli Affari ameri cani al ministero
degli Esteri. Per la Repubblica popolare ci sarà il responsabile degli Affari asiatici del
ministero degli Esteri, Fu Ying. S tratterà del primo incontro diretto tra rappresentanti di Washington e
del regime nordcoreano dall’anno scorso, quando la decisione di Pyongyang di uscire
unilateralmente dal Tratto scatenò la crisi tuttora in atto.
« Speriamo che gli incontri servano a chiarire le rispettive posizioni », ha affermato ieri il
portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Liu Jianchao. Liu non ha chiarito se la Cina sarà
un’attiva mediatrice nei colloqui, o se si limiterà a comportarsi da « ospite ». « Tutte le decisioni
verranno prese nel corso dei colloqui » ha detto il portavoce. « La Cina - ha aggiunto - ha sempre
sostenuto la denuclearizzazione della penisola coreana e la necessità del dialogo tra le parti
interessate ».
Diplomatici stranieri a Pechino affermano che non bisogna attendersi più di una prima presa di
contatto e di un probabile accordo a proseguire nei colloqui, dopo mesi di accuse e di minacce da
entrambe le parti.
Ma, secondo gli esperti militari americani, a preoccupare non dovrebbe essere solo la ripresa del
programma nucleare di Pyongyang. La Corea del Nord costituirebbe, infatti, una grande minaccia per
la stabilità mondiale nonché un « ostacolo all’avvento della pace » anche sul fronte delle armi
convenzionali. Secondo il generale americano Leon LaPorte, comandante delle forze Usa in Corea del
Sud, Pyongyang è pericolosa anche l’abbondanza di tecnologia missilistica, per la disponibilità di
enormi forze convenzionali e per la preparazione di operazioni speciali mirate contro il Sud.

R.ES.
Da IlSole24Ore di Mercoledì 23 Aprile 2003

Messages

  • e gli USA non costituiscono la più grossa e pericolosa forza nucleare del pianeta ? Certo, il disarmo è la soluzione a tutte le guerre ; per questo gli USA devono essere i primi ad essere disarmati dalla comunità internazionale se non si vuole che questa venga schiacciata dalla sua arroganza !
    Mavi