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Un milione di lavoratori in sciopero contro la guerra.

Publie le samedi 5 avril 2003 par Open-Publishing

Almeno un milione di lavoratori e lavoratrici ha scioperato oggi per protestare contro la criminale guerra USA all’Iraq, per chiedere che essa venga immediatamente fermata e che in Italia venga revocato lo Stato di Emergenza : e questo nonostante che la Commissione di garanzia abbia esercitato inaudite pressione per minacciare e intimidire i lavoratori, difendendo la sbalorditiva tesi governativa secondo la quale l’Italia non avrebbe niente a che fare con la guerra in corso, nonostante che dalle basi Nato in Italia partano reparti combattenti ed armi di distruzione di massa e mentre in Italia è stata proclamato lo Stato di Emergenza a causa della guerra stessa.

E circa trecentomila persone hanno manifestato in tutta Italia, con studenti, giovani, centri sociali accanto ai tantissimi lavoratori/trici in lotta, per denunciare l’orrore di una guerra che, lungi dall’essere "indolore" come promettevano Bush e la sua corte, sta scaricando un immane peso di orrori, morte e distruzione sul già tanto martoriato popolo iracheno, il quale resiste disperatamente all’aggressione e all’invasione statunitense e britannica. Particolarmente rilevante la protesta a Roma dove oltre 20mila persone hanno manifestato sotto le ambasciate degli Usa e della G.Bretagna.

Avremmo voluto che oggi si svolgesse lo sciopero europeo e che anche gli altri sindacati italiani che si sono pronunciati contro la guerra fossero con noi a scioperare. Così non è stato : né la CES- Confederazione europea dei sindacati né Cgil e Cisl hanno dato seguito agli impegni verbali presi per realizzare uno sciopero generale contro la guerra.

Ma noi non rinunciamo a riproporre con forza, anche a nome del milione di scioperanti di oggi : sciopero europeo rapidamente, per fermare la guerra subito. E il 12 aprile tutti/e a Roma per esigere, con milioni di manifestanti, la fine immediata della guerra, l’uscita dell’Italia da essa, il cessate il fuoco subito.

Piero Bernocchi

portavoce nazionale Cobas Scuola