Home > 11 OTTOBRE MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO PADRONI E CAPITALE !

11 OTTOBRE MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO PADRONI E CAPITALE !

Publie le mercoledì 8 ottobre 2008 par Open-Publishing

Un’altra politica per la ricerca: per un’altra Italia.

Nella società del capitalismo cognitivo e della globalizzazione, la domanda di sapere esteso e condiviso è un nodo decisivo del conflitto sociale, perché sempre più fondativa di ogni richiesta non astratta di uguaglianza. Occorre, dunque un sistema pubblico di ricerca che esalti questa domanda anziché mortificarla.

Studenti, docenti, ricercatori degli Enti Pubblici, lavoratori della conoscenza sono soggetti portatori di questa fondamentale esigenza.

Per queste ragioni, la auspicata capacità di autogoverno democratico delle Università e degli Enti pubblici di ricerca può crescere e produrre effetti positivi per l’intera società, se si assume come pregiudiziale la lotta alla precarietà del lavoro intellettuale e alla parcellizzazione del sapere. E’ questo un punto di partenza irrinunciabile per qualsiasi progetto di trasformazione che assuma come centrale la scelta della funzione strategica dell’Università e della Ricerca per lo sviluppo del Paese, in una logica non meramente economicistica. Per questi motivi va anche riaffermato con forza il carattere strategico dell’alta formazione e della ricerca come strumenti indispensabili per costruire le condizioni dello sviluppo della società nel rispetto dell’ambiente e della dignità delle donne e degli uomini.

Va perciò superata una visione del sistema dell’università e della ricerca fondata sulla crescente precarizzazione del lavoro e della formazione, che rende sempre più difficile il reclutamento dei giovani ricercatori, accompagnata da una frammentazione eccessiva del sistema didattico secondo la logica astratta di una (presunta) professionalizzazione precoce e affrettata. La proliferazione indiscriminata dei corsi di studio e degli insegnamenti (in parte corretta dal d.m. 270 22 ottobre 2004), e soprattutto delle sedi e dei poli, rischia di compromettere lo sviluppo di una ricerca e di una didattica di qualità. La riduzione di investimenti per la ricerca ha ulteriormente aggravato la situazione.

Il Governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini, al contrario, propone il suo progetto di dismissione dell’Università e della Ricerca Pubblica con la legge 133 del 6 agosto 2008 che - attraverso la riduzione degli investimenti, il forte rallentamento del turn over, la possibilità per gli Atenei pubblici di trasformarsi in fondazioni private - prefigura un ulteriore blocco delle carriere e l’impossibilità di accesso per dottori di ricerca e assegnisti di ricerca, con il conseguente, ulteriore invecchiamento della classe docente. Le evidenti conseguenze saranno la riduzione del numero dei docenti, la fuga di massa dei nostri migliori cervelli all’estero, la costruzione di poche università elitarie e l’inevitabile aumento delle tasse d’iscrizione. Da ultimo, assistiamo in questi giorni alla mancata stabilizzazione dei lavoratori degli enti di ricerca, con un danno gravissimo anche di progetti da tempo avviati.

Ci troviamo di fronte, dunque, ad una strategia complessiva messa in atto dal governo volta ad intervenire sistematicamente sulla formazione e sulla ricerca. In particolare, si fornisce una risposta che aggrava la crisi di funzione sociale dell’università italiana, approfondisce i processi di precarizzazione del lavoro intellettuale e accelera la dequalificazione del sistema universitario nel suo complesso, rischiando di svuotare la sua funzione di luogo decisivo di sviluppo della cittadinanza.

L’autoriforma dell’università passa allora anche dalla capacità di tutte le soggettività che in essa operano di farsi protagoniste di una nuova politica per l’università, contrastando i processi di privatizzazione strisciante e contribuendo al contempo a un progetto di società nel quale sia riconosciuto il nesso decisivo tra conoscenza e democrazia.

Per questo vi invitiamo ad essere presenti in piazza l’11 ottobre, per costruire insieme un’altra politica per la ricerca, un’altra Italia.

Prime adesioni:

Cristina Accornero (università di Torino)

Mario Alcaro (università della Calabria)

Donatella battaglia (università della Basilicata)

Giorgio Baratta ( università di Urbino)

Piero Bevilacqua (università di Roma – La Sapienza)

Roberto Biorcio (università di Milano- Bicocca)

Davide Bubbico (università Di Salerno)

Alberto Burgio (università di Bologna)

Giuseppe Cacciatore (università di Napoli)

Sandro Carocci (università di Roma Tor vergata)

Francesca Chiarotto(università di Torino)

Giovanni Carletti (editor)

Marcello Cini (università La sapienza di Roma)

Ferdinando Cordova (università di Roma La Sapienza)

Pier Luigi Cristinziano (università della Basilicata)

Nicola Cufaro (università di Bari)

Emmanuele Curti (università della Basilicata)

Lea Durante (università di Bari)

Fabio Denardis (università del Salento)

Paolo Denardis (università di Roma La Sapienza)

Angelo d’Orsi (università di Torino)

Dario Evola (Accademia belle Arti – Roma)

Paolo Fanti (università della Basilicata)

Maria Fara Favia (università della Basilicata)

Roberto Finelli (università di Bari)

Eleonora Forenza (università di Bari)

Dino Greco (dirirgente sindacale)

Ivana Greco (università della Basilicata)

Alexander Hobel (precario della ricerca)

Massimo Ilardi (Università di Roma La sapienza)

Domenico Jervolino (università L’Orientale di Napoli)

Guido Liguori (università della Calabria)

Gesualdo Maffia (Università di Torino)

Vitilio Masiello (università di Bari)

Pietro Masina (università L’Orientale di Napoli)

Igor Mineo (Università di Palermo)

Carlo Montaleone (università statale- Milano)

Isidoro Mortellaro (università di Bari)

Giuseppe Panella (Scuola Normale di Pisa)

Eugenio Parente (università della Basilicata)

Gabriele Pedullà (università della Calabria)

Santo Peli (università di Padova)

Raffaele Perrelli (università della Calabria)

Armando Petrini (università di Torino)

Stefano Petrucciani (università di Roma – La Sapienza)

Vito Francesco Polcaro (università di Roma – Tor vergata)

Francesco Pota (giornalista precario)

Giuseppe Prestipino (università di Siena)

Michele Prospero (università La sapienza di Roma)

Laura Restuccia (università di Palermo)

Anna Maria Ricciardi (università della Basilicata)

Giovanni Santangelo (università di Palermo)

Massimo Sestili (insegnante)

Anna Simone (università di Bari)

Gigi Spedicato (università del Salento)

Marcello Strazzeri (università del Salento)

Antonio Tamburo (università della Basilicata)

Pier Lorenzo Tasselli (università di Firenze)

Tommaso Vitale (università di Milano Bicocca)

Pasquale Voza (università di Bari)

www.11ottobreinpiazza.org