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Comunicato sui fatti dell’11 marzo a Milano
Sabato 11 marzo 2006
Sabato 11 marzo 2006, a cinque giorni dall’anniversario dell’omicidio di Dax, le autorità cittadine di Milano hanno deciso di autorizzare il corteo dei neofascisti della Fiamma Tricolore, una formazione di estrema destra che fa di razzismo, negazionismo e intolleranza le proprie bandiere. Di fronte a questa scelta che calpesta la memoria antifascista della città, nel più assoluto silenzio da parte delle forze democratiche, il movimento milanese ha scelto di dare un segnale forte che negasse qualsiasi agibilità ai fascisti.
I circa 500 antifascisti che si sono radunati a Milano hanno cercato di conquistare la piazza da cui sarebbe partito il corteo. Davanti allo schieramento incredibile delle forze dell’ordine abbiamo scelto di mostrare alla città che di fronte alla copertura dei nostralgici del duce non c’era spazio per alcuna mediazione e per alcuna risposta che non fosse quella di rompere il silenzio assordante della metropoli. Per un’ora e mezza abbiamo tenuto e resistito dietro a una barricata, mentre piovevano lacrimogeni che ci intossicavano.
Mentre ormai ripiegavamo lungo corso Buenos Aires verso piazzale Loreto, le forze dell’ordine hanno deciso una carica di diverse centinaia di metri, coperta da blindati e camionette, chiudendo lentamente ogni via di fuga e circondando le persone che ormai stavano semplicemente scappando dalla violenza della polizia. Abbiamo visto lacrimogeni sparati a tre metri in faccia alle persone, e ragazzi di meno di vent’anni inseguiti da poliziotti inferociti come bestie. Le cariche sono continuate per chilometri, in una caccia all’uomo che nulla ha a che vedere con l’ordine pubblico. Il bilancio nel tardo pomeriggio sono più di 40 fermati di cui esigiamo il rilascio immediato.
Non ci permettono di farli avvicinare dagli avvocati, non consentono a nessuno di sapere chi è in stato di fermo e dove siano "custoditi". Alcuni dei nostri compagni e delle nostre compagne potrebbero essere feriti. Siamo convinti che fosse necessario oggi muovere l’immaginario della città nel sostenere una memoria antifascista che non è sopita, nel ricordare che per i fascisti in questa città e altrove non deve esserci nessuna agibilità. Ringraziamo tutti i cittadini di Milano che hanno salvaguardato l’incolumità degli antifascisti e delle antifasciste, che ci hanno aiutato e sostenuto, aprendo le porte delle loro case e chiudendole di fronte alle forze della repressione cieca.
Libertà per i compagni e le compagne fermati e arrestati. Libertà subito.
Conferenza Stampa , ore 11.00, domenica 12 febbraio 2006 in piazza Filangeri (se gli arresti saranno confermati) oppure Piazzale Loreto (se i compagni e le compagne saranno tutti liberi).
Comunicato stampa
antifascisti e antifasciste
Messaggi
1. > 11 marzo a Milano, 11 marzo 2006, 22:35
Preciso subito che io sono uno di quelli che vota, nello specifico - come male minore - Rifondazione.
Ma non credo si possa ragionare esclusivamente in termini elettorali.
E una manifestazione al grido di "Duce, duce" e di "Heil Hitler" a Milano non si puo’ proprio lasciarla fare come se niente fosse.
Si puo’ poi discutere sul modo di impedirla o, quanto meno, di disturbarla.
Certo un atteggiamento piu’ deciso anche delle forze "piu’ istituzionali", di movimento e non - che avessero occupato la piazza sin dalla mattinata - avrebbe avuto probabilmente altro esito.
Come si è ad esempio fatto a Roma, nel giugno e luglio scorsi, nei confronti di altre iniziative fasciste nei quartieri Centocelle ed Aurelio.
Ma le forse "piu’ istituzionali" stavolta si sono sostanzialmente chiamate fuori..... e quindi altri hanno preso l’iniziativa con i mezzi e le masse - pochi gli uni e le altre - che potevano avere.
Non possiamo certo dare a questi compagni nessuna colpa.
Le colpe casomai sono di chi non c’era.
NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI !!!
LIBERTA’ PER I COMPAGNI ARRESTATI !!!
Keoma
2. > 11 marzo a Milano, 12 marzo 2006, 01:05
VIvo in abbruzzo e sono convinto che Milano sia un importante centro della politica nazionale ed i giovani carne da mettere alla brace.... Perché vi fate strumentalizzare? Avete fatto tanto fumo da nascondere i reali problemi.
Rammaricato del fallimento della contro-manifestazione, deluso per gli incidenti che mostrano nuovamente all’italia il volto violento del comunismo...
Concordo che non poteva esistere, oggi, una manifestazione fascista... ma haimè in Italia si parlerà non dei vostri motivi, non del fatto che una massa di fascisti manifestava tranquillamente calpestando la costituzione, il diritto alla vita, la fraternità fra i popoli .... ma solo dei fatti scabrosi di un gruppo di "delinquenti" no-global! Sarà questo il messaggio dei media al resto dell’Italia.
Mentre i poveri politici da ventimila euro al mese, grassi e bisunti di compromessi e malefattezze, hanno già decretato la vostra demonizzazione, ignari (anzi approvando) che in italia un gruppo fascista (e non di madre teresa di calcutta) rievoca un passato, non troppo lontano, di crimini contro l’umanità, così deridendo il nostro caro Partigiano Ciampi (perchè lui non dice nulla? Sbaglio o anche lui ha combattuto i fascisti?), la nostra costituzione, la nostra dignità.
Dovevate uscire con un comunicato stampa del tipo: "se lo stato legalizza un corteo fascista, non può rappresentarci!"
Chiudendo voglio solo ricordare che la violenza porta solo violenza... Compagni volete continuare a lottare sulla vostra pelle senza avere l’attenzione se non per fatti di guerriglia?
La violenza e la repressione sono gli strumenti determinanti dei dittatori, nel momento in cui si adottano queste strategie si tenta di imporre una forma di potere non democratica... lasciamo queste nefandezze agli autocrati e utilizziamo l’unica arma temuta da tutti: l’intelligenza.
p.s sono consapevole dei raid fascisti nei centri sociali milanesi... difendetevi, ma non in maniera fascista.
(sempre e solo forza Gandhi)
3. Ci chiamano banditi: siamo partigiani !, 12 marzo 2006, 01:18
Il collettivo per una Rete Anti-Fascista di Reggio Emilia esprime la propria solidarietà e il proprio sostegno agli antifascisti che oggi 11 marzo 2006 hanno contestato la presenza del partito fascista Fiamma tricolore a Milano.
I fascisti in divisa hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo fermando, arrestando e pestando numerose compagne e compagni che stavano manifestando in difesa della libertà, dei valori della Resistenza e contro la cultura dell’odio e dell’intolleranza.
Fiamma Tricolore, partito appartenente a quella banda di mafiosi, piduisti e fascisti, che fa capo al cavaliere della mafia Berlusconi, protetti dalle forze dell’ordine, hanno potuto sfilare con i propri simboli e i propri slogan razzisti, intolleranti e xenofobi. Questa banda ha scatenato ancora una volta i propri aguzzini in divisa per reprimere il dissenso di centinaia di giovani antifascisti. Proprio come per i pestaggi di Genova del 2001, oggi, a soli pochi giorni dalla data in cui nel 2003 il giovane compagno Dax cadeva accoltellato nelle vie di Milano per vile mano fascista, è stata scatenata nuovamente la forte repressione nei confronti di giovani studenti, operai e proletari antifascisti. Con questa operazione Berlusconi, a poche settimane dalle elezioni, non solo vuole cercare di accaparrarsi la fiducia di quella parte delle forze dell’ordine che vogliono via libera per reprimere, per pestare, per torturare e per uccidere gli oppositori al regime, ma vuole anche convincere i banchieri, i grandi padroni della finanza italiana, della mafia e del vaticano che sostenendo la banda a cui fa capo avranno la garanzia che la pace sociale verrà mantenuta costi quel che costi.
Noi oggi ci schieriamo a fianco di tutte quelle giovani e quei giovani studenti, operai, proletari che hanno tenuto alta la bandiera dell’antifascismo e della Resistenza e per questo sono stati repressi.
La Resistenza non finisce con il 25 aprile 1945: le lotte per la difesa delle libertà, le lotte studentesche ed operaie, le lotte per l’uguaglianza sociale, le lotte per la salvaguardia dell’ambiente, le lotte per la difesa delle diversità e delle culture, le lotte per la trasformazione progressiva e rivoluzionaria del sistema capitalista e neoliberista, le lotte contro il pericolo delle nuove destre sono la nuova resistenza, la resistenza che continua.
I fascisti ci chiamano banditi: siamo partigiani!
La Resistenza non si processa!
Libertà per gli antifascisti fermati!
Collettivo per una Rete Anti-Fascista (RAF) -
Nell’ultima diretta di Radio Onda D’urto e’ stato confermato dal team legale
che tutti i 43 fermi sono stati trasformati in arresti. Tutte le posizioni
saranno vagliate dai magistrati solo lunedi.
Confermata anche la conferenza stampa di domani, domenica 12 marzo, alle 11
in Piazza Filangeri, davanti al carcere di San Vittore.
Fonte: http://italy.indymedia.org/news/2006/03/1016035.php
4. > 11 marzo a Milano, 12 marzo 2006, 10:44
Sulla sfilata dei fascisti c’è stato il silenzio di tutta l’informazione.
Ho trovato solo quest’aricolo su L’Unità
http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=47949
patrizia
1. > 11 marzo a Milano, 12 marzo 2006, 10:47
L’articolo dell’Unità:
La Fiamma Tricolore sfila fra inni al Duce e attacchi a Israele
di red
Dopo gli scontri, gli incendi e l’assurda esplosione di una mattina di guerriglia urbana nel centro di Milano, si muove in un’atmosfera di tensione sospesa la parata dei nostalgici, razzisti e anti-israeliani della Fiamma Tricolore.
Il segretario Luca Romagnoli, ex delfino di Rauti, lo stesso che qualche giorno fa metteva in dubbio l’esistenza delle camere a gas, ora dice: «Noi non abbiamo nessun legame con il fascismo». Ma intorno a lui i cori scandiscono: «Duce, duce, Fini Boia, Faccetta nera». Slogan difficili da mimetizzare dietro giri di parole e camuffamenti verbali.
«Riprendiamo l’idea dello stato nazionale del lavoro». dice Romagnoli, che non vuole essere considerato un nostalgico del Ventennio, perché «non ho vissuto quegli anni. Vi sono però dei valori preesistenti che noi intendiamo difendere e tutelare». Forse i valori stampati sulle bandiere che la polizia ha costretto a ripiegare: croci celtiche e fasci littori.
E insieme ai saluti romani, ecco le dichiarazioni di guerra e gli slogan contro il nemico israeliano e americano. I manifestanti inneggiano all’Iran. «Noi siamo a favore della guerra sostenuta dal popolo palestinese e da quello iracheno», afferma Massimo Boccacci, candidato alle prossime elezioni, picchiatore neofascista già condannato a cinque anni di reclusione nel 1994. Alleato di Berlusconi.
5. > 11 marzo a Milano, 12 marzo 2006, 22:02
Di Pietro ha ragione quando dice:
l corteo della Fiamma Tricolore alleata della Cdl ha fatto più volte apologia di fascismo, ha ostentato croci celtiche, saluti romani. Esibizioni che sono oggi proibite persino negli stadi si sono potute tranquillamente svolgere nelle vie di Milano.Va poi ricordato che Luca Romagnoli, segretario di Ms-Fiamma si è distinto per le sue affermazioni negazioniste nei confronti dell’Olocausto.
Gli incidenti di Milano sembrano provocati a tavolino.
In un momento in cui Storace si dimette per intercettazioni a scopo politico, Lorenzo Cesa segretario dell’Udc è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per truffa e associazione a delinquere e Silvio Berlusconi è rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari per i 600.000 dollari versati a Mills, in un momento come questo gli incidenti di Milano rappresentano una boccata di ossigeno per la Cdl.Il cui capo può (ancora) permettersi di dichiarare che: “I magistrati sono la malattia della nostra democrazia”.
1. > 11 marzo a Milano, 17 marzo 2006, 15:13
Sono pienamente d’accordo.... sembra un gioco politico preparato ad arte.
Questa convinzione mi è nata ieri vedendo dei nuovi manifesti elettorali, preparati in fretta e furia (qualunque grafico potrebbe confermalo, peccato non poter allegare le foto) e appiccicati qua e la a Milano. "BASTA NO GLOBAL! Vota Berlusconi" scritto sul manifesto con le foto più d’effetto degli scontri di corso Buenos Aires.
Ma è possibile che i centri sociali siano caduti in una trappola tanto palese in un momento critico della campagna elettorale e altri avvenimenti già citati ?
A nessuno è venuto in mente che ci potrebbero essere infiltrazioni a tutti i livelli e che si sia giocato veramente sporco con questa manifestazione ?
Come mai tanta gente che non appartiene ai centri sociali milanesi era in prima linea a creare quel caos e regalare carte mediatiche ad un trasformista che ieri sera con il cappellino da panettiere andava proprio nel cuore della Milano che potrebbe fare la differenza alle elezioni politiche ?
Forse invecchio, forse divento sospettoso, ma da tanti anni continuo a sostenere che essere antifascisti non significa forzatamente essere stolti.
InInCoGniTo
6. > 11 marzo a Milano, 13 marzo 2006, 02:24
Il comunicato stampa sulla manifestazione antifascista di Milano.
Saluti cordiali
per la segreteria centrale di L’altra Lombardia - SU LA TESTA
Giorgio Riboldi
COMUNICATO STAMPA
Milano, 12 marzo 2006
SOLIDARIETA’ AI 41 ANTIFASCISTI ARRESTATI : DEVONO ESSERE LIBERATI SUBITO
DIRITTO ALLA RESISTENZA ANTIFASCISTA
I FASCISTI NON HANNO DIRITTO DI PAROLA NE’ DI MANIFESTARE
Ieri a Milano gli antifascisti militanti sono scesi in piazza per impedire
che gli epigoni del fascismo, attuali alleati di Berlusconi e del
centro-destra, sfilassero impuniti.
I fascisti della Fiamma tricolore hanno, tra l’altro violato, la
costituzione antifascista (XII disposizione transitoria) e tutte le leggi
(Scelba, Mancino ecc…) contro la ricostituzione del partito fascista e le
norme che impediscono le esibizioni di simboli, atti e bandiere che
riconducono alla "ritologia" fascista. La sfilata dei fascisti E’ avvenuta,
nonostante tutto, senza che il questore o il prefetto di Milano
intervenissero per impedirla, applicando " le loro leggi dello stato
borghese".
Non c’E’ stato nessun arresto e nemmeno un fermo tra i fascisti che,
istigati dal fascista Boccacci, più volte inquisito in passato per violenze
e apologia di fascismo, esibivano saluti romani, slogans e bandiere
nazi-fasciste, messe anche in evidenza dalle riprese televisive.
Gli antifascisti che giustamente tentavano di impedire il raduno fascista
hanno dovuto subire e difendersi dalle selvagge cariche della polizia e dei
carabinieri e dalle loro successive operazioni di rastrellamento con tutti
i mezzi che si trovavano sul percorso.
Le "forze dell’ordine" si sono scatenate contro gli antifascisti per
proteggere e difendere il "diritto a sfilare" di picchiatori
professionisti, di indagati per strage, di capi manipolo dei violenti da
stadio, di negazionisti delle camere a gas e di esaltatori della criminale
repubblica di Salò (RSI).
In questo contesto di repressione e provocazioni politiche, se erano
scontate le volgari e strumentali provocazioni della destra e del
centro-destra e del plurindagato Berlusconi (egli ha dichiarato
esplicitamente che ieri "si tentava di impedire una libera manifestazione
di un suo alleato"), al di là di ogni aspettativa negativa sono state le
prese di posizione dei partiti del centro-sinistra e degli alleati centri
sociali futuro-governativi (vedere le dichiarazioni di un loro sedicente
portavoce, oggi candidato nelle liste del PRC, che nel 1994 era tra gli
esponenti di un centro sociale che per molto meno si scontrò con la polizia
in difesa dei suoi "spazi democratici". E’ lo stesso individuo che oggi
sostiene che "il conflitto sociale si gestisce solo con il dialogo"!).
L’Unione e i centri sociali suoi alleati fanno a gara con la destra nel
denunciare l’inopportunità politica della manifestazione antifascista. Il
vuoto politico e culturale fa da padrone nelle loro prese di posizione. Il
"pensiero unico qualunquista" ha travolto tutti i partiti antifascisti
dell’arco costituzionale. Nessuno di questa area fa lo sforzo politico di
individuare il nesso esistente tra questi gruppi fascisti con l’area del
centro-destra e con vaste aree dell’imprenditoria capitalista. Da atavici
opportunisti e massimalisti condannano gli episodi di antifascismo
militante e altre iniziative radicali contro il sistema, ma sono pronti ad
esaltare l’occupazione militante della Sorbona a Parigi come qualsiasi
altro episodio di antagonismo sociale, purché sia lontano dal nostro paese
e non disturbi i loro interessi elettorali.
La storia non ha loro insegnato nulla.
Nel 1921 il liberal-democratico Giolitti candidò nelle sue liste esponenti
fascisti, avendo la convinzione di controllarli e di condizionarli. Sette
mesi dopo i fascisti erano al governo…chi vuol intendere intenda.
Non c’E’ nessuno che ricordi che i fascisti sono fuori legge e che non
possono esercitare "le prerogative democratiche" previste dalla
Costituzione antifascista.
Il responsabile nazionale di Rifondazione Comunista si E’ lasciato andare a
dichiarazioni farneticanti al limite dell’infamità e della delazione,
facendo trapelare, attraverso la stampa borghese, che esistono gruppi o
centri sociali "buoni" che hanno capito la sua non disinteressata lezione
sulla "non violenza", e quelli invece che sono "cattivi", "barbari" ,
"emarginati" ed "estranei al bon ton della politica" e che, quindi, possono
essere colpiti tranquillamente dalla repressione!
Gli antifascisti, i democratici e i rivoluzionari prenderanno le loro
misure a seguito di queste dichiarazioni, anche sul piano elettorale,
nonostante che quest’ultimo non sia un terreno di nostro prioritario
interesse.
In questa occasione noi vogliamo ricordare l’insegnamento del compagno
Terracini, fondatore del Partito Comunista d’Italia e padre della nostra
Costituzione repubblicana antifascista. Egli negli anni ’70, insieme a
Lotta Continua e ad altre formazioni extraparlamentari, sostenne la
campagna per la messa fuori legge del MSI. Su questo argomento non ebbe
alcuna solidarietà ed adesione da parte dell’allora PCI. Seppur in altri
termini e in un altro contesto la storia rischia di ripetersi. Ma isolare
le avanguardie militanti antifasciste allora come oggi significa spianare
la strada alle forze autoritarie e neo-fasciste.
Allora come oggi in fascisti vanno messi fuori legge e messi in condizione
di non nuocere. Visto che le istituzioni sono oggettivamente complici di
questi rifiuti della storia spetta agli antifascisti di oggi metterli fuori
legge nella pratica politica quotidiana. I fascisti non parleranno più
impunemente né a Milano né altrove.
I piagnistei del centro-sinistra milanese e nazionale che sanno solo
attaccare gli antifascisti criminalizzandoli e non dicono una parola sulla
illegalità della parata nazi-fascista e soprattutto sui legami pericolosi
che hanno questi con il centro-destra sta a significare la loro
subordinazione politica e culturale al pensiero unico dominante e questo
vuoto politico deve spingere nuclei, gruppi, partiti e centri sociali non
futuro-governativi ad un’ampia operazione di dibattito e di chiarificazione
politica al fine di costruire almeno un’unità sul terreno dell’antifascismo.
Difendersi, organizzarsi senza farsi intimorire
FIAMMA TRICOLORE, FORZA NUOVA, FRONTE SOCIALE NAZIONALE, LIBERTA’
D’AZIONE(Mussolini)
E TUTTI GLI ALTRI GRUPPI NEOFASCISTI FUORI LEGGE!
COMBATTERE LA CASA DELLE LIBERTA’ CHE LI PROTEGGE
NO PASARAN
LIBERTA’ SUBITO PER GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI
Ringraziamo i militanti e i simpatizzanti di L’altra Lombardia, oltre
naturalmente a tutti gli altri, che hanno partecipato alla manifestazione
di Milano e mettiamo a disposizione degli antifascisti arrestati e dei loro
familiari i nostri legali.
Segreteria centrale di L’altra Lombardia - SU LA TESTA
Associazione politico-culturale L’altra Lombardia - SU LA TESTA
sede nazionale Milano
tel: 339 195 66 69 - 338 98 75 898
e-mail:
laltralombardia@laltralombardia.it
web: <http://www.laltralombardia.it> www.laltralombardia.it
7. > 11 marzo a Milano, 13 marzo 2006, 02:29
I SCONTRI DI MILANO NON HANNO STORIA.
FASSINO CORRE IN GENDARMERIA PER DARE SOLIDARIETA’ AI POLIZIOTTI - BERTINOTTI VUOLE I COLPEVOLI...LA SITUAZIONE E’ CHIARA.
MIEI CARI BISOGNA OTTURARCI IL NASO E VOTARE A SINISTRA - DECIDETE VOI CHI... COME E QUANDO - MA RICORDATE CHE ASTENERSI E’ UN DIRITTO.
PERO’ BISOGNA ELIMINARE SILVIO BERLUSCONI DAL GOVERNO...E PRIMA DEI DIRITTI CI SONO I DOVERI.
POI CON QUESTA SINISTRA E ANCHE CON CHI CI COZZA DENTRO...CASARINI E CARUSO...
DISCUTEREMO DELLE LORO DICHIARAZIONI.
A GENOVA I DIESSE SI DIMENTICARONO DI MANIFESTARE IL GIORNO DOPO L’ASSASSINIO DI CARLO GIULIANI.
OGGI FASSINO - CORRE DAI GENDARMI A PORTARE LA SUA SOLIDARIETA’ .
BERTINOTTI - VUOLE I COLPEVOLI.
Questo accade per una manciata di voti – ... si perde di lucidita’ e storia – ma voglio scendere sul vostro piano – sulla vostra poca attenzione e farvi comprendere come e dove e’ il caos reale, quello di cui nessuno parla.
TUTTI COLORO CHE SONO A SINISTRA DIMENTICANO - FACENDO IL GIOCO DELLA DESTRA... CHE SE PROPRIO VOGLIONO FARE GLI ISTITUZIONALI ... DEVONO SI RIFLETTERE SUI DISORDINI - MA ANCHE E SOPRATTUTTO CONDANNARE QUEI 200 MARMOCCHIETTI CHE HANNO SALUTATO A MANO LEVATA TUTTE LE STRAGI FASCISTE E I PARENTI DELLE VITTIME CHE LE HANNO SUBITE.
Fasciste erano le stragi delle fosse ardeatine – fascisti erano i ghetti per gli ebrei – fasciste anche – erano le deportazioni – fasciste erano le torture in via tasso per le quali... collaboravano bene con i nazisti – fasciste erano le repressioni – fasciste le impiccagioni a scopo intimidatorio – fasciste le fucilazioni – fasciste le eliminazioni – quelle che berlusconi definiva visite di piacere all’estero. Fasciste erano le mani di chi ha compiuto stragi – fascisti coloro che lavoravano come manovalanza stragista per la democrazia cristiana – fascisti coloro che organizzavano la strategia della tensione – fascisti coloro che collaboravano con i poteri forti della chiesa – fascisti coloro che si organizzavano con la mafia del sud –fascisti erano coloro che negli eserciti organizzavano i vari golpe in italia per fortuna tutti falliti e non solo a causa della fortuna.
LE MACCHINE BRUCIATE LE RIPAGHERANNO LE ASSICURAZIONI DI SILVIO BERLUSCONI - I PARENTI DI TUTTE LE VITTIME IN ITALIA PER STRAGI FASCISTE... NON SOLO NON SONO MAI STATE RISARCITE DA NESSUNO - MA ANZI DEVONO PAGARSI I PROCESSI PER CAPIRE CHI HA COMPIUTO QUELLE STRAGI - E DEVONO PAGARSELI DA SOLI... MA SOPRATTUTTO NESSUNO A SINISTRA SI INDIGNA DI QUELLA MANIFESTAZIONE NAZISTA.
SE PROPRIO BISOGNA ESSERE ISTITUZIONALI – VANNO RISPETTATE LE REGOLE DI UN COSTITUZIONE CHE ANCORA PER FORTUNA NON E’ STATA CANCELLATA.
QUELLA MANIFESTAZIONE FASCISTA AVVENUTA A MILANO ERA E RIMANE’ ANTICOSTITUZIONALE - SI PRENDANO I COLPEVOLI CHE L’HANNO CONSENTITA - QUELLA MANIFESTAZIONE AD ALZATA DI MANO FASCISTA - E’ MILLE VOLTE PIU’ PERICOLOSA DEI MOTORINI INCENDIATI... PERCHE’ E’ LA DIMOSTRAZIONE CHIARA - DI UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - CHE ATTRAVERSO UDC - FORZA ITALIA - SI STA RESTAUREANDO CON LA DESTRA ESTREMA - COLPEVOLE DI GOLPE E ASSASSINI STORICI - QUANDO AD ARMARLA COME MANOVALANZA ERA PROPRIO LO STATO.
BADATE BENE - non sono io a dirlo - sono i fatti accaduti e trascritti nero su bianco in migliaia di pagine redatte nelle aule di tribunali.
MENTRE TUTTI SONO PRONTI A PRENDERE I COLPEVOLI DI QUALCHE SASSO LANCIATO PER RABBIA ED ESASPERAZIONE... I COLPEVOLI DI STRAGI VIVONO TRANQUILLAMENTE ALL’ESTERO COPERTI DA TUTTE LE FORZE POLITICHE.
ed e’ questa disparita’ ESAGERATA e di ingiustizia che accende poi alcune discussioni disordinate.
VADANO ORA FASSINO E BERTINOTTI A CHIEDERE SCUSA AI PARENTI DELLE VITTIME DI QUELLE STRAGI - PER QUESTA MANIFESTAZIONE FASCISTA AUTORIZZATA E FOTOGRAFIE DI tanti SALUTI a mano alzata PUBBLICATE SU TUTTI I GIORNALI ...saluti ANTICOSTITUZIONALI.
LE FOTO CI SONO - FATE PAGARE LE MULTE A QUESTI SIGNOROTTI.
ALTRIMENTI SE LA COSTITUZIONE NON E’ VALIDA PER LORO - POI NON VI INDIGNATE SE LE GIOVANI GENERAZIONI SCENDONO IN PIAZZA A MANIFESTARE PER L’ANTIFASCISMO esagerando perche’ non gli viene permesso di farlo.
SIAMO IN UN PAESE IN CUI LE MANIFESTAZIONI FASCISTE VENGONO AUTORIZZATE - e quelle ANTIFASCISTE - vengono negate - SIAMO IN UN PAESE IN CUI coloro che governano hanno dimenticato che possono farlo grazie a chi ha reso libera questa penisola da repressioni e dittatura - che hanno dimenticato i partigiani - LA RESISTENZA - il prezzo pagato con una vita per opporsi a tanta vergognosa castrazione.
PUR CONDANNANDO I DISORDINI E COLORO che non hanno compreso la provocazione politica - PUR CONDANNANDO CHI non e’ stato capace di organizzare questa contromanifestazione mettendo a repentaglio inutilmente 43 ragazzi fermati e arrestati - continuo a non voler far cadere le responsabilita’ sugli eventi ma sulle cause - che torno a ripetere sono sempre e solamente di questo governo che da tempo e’ in cerca di provocazioni con le quali intende spostare DRAMMATICAMENTE le lancette di una campagna elettorale che lo vede sconfitto. E’ QUESTA UNA SUA TATTICA METODICA .... LO HA SEMPRE FATTO.
ANZI - CARA SINISTRA DIESSINA E DI RIFONDAZIONE - DOVRESTE RIFLETTERE NON solo SUI DANNI MATERIALI... MA SULLE VOSTRE ASSENZE STORICHE CHE HANNO FATTO DANNI MORALI PROFONDI PER I QUALI UNA SOCIETA’ CIVILE COMINCIA NUOVAMENTE A RIBOLLIRE NON SOPPORTANDO LA VERGOGNA CHE GLI STATE GETTANDO CONTRO e che non riesce piu’ a SOSTENERE QUOTIDIANAMENTE.
LE VITTIME DEI FAMIGLIARI PER STRAGI FASCISTE - CHIEDONO SPIEGAZIONI.
SINISTRA A VOI LA PAROLA SE AVETE VOCE E ANCORA UN QUALCHE LONTANO SENSO DI DIGNITA’.
LUANA.
per linciarmi - visto i tempi che corrono - scrivi alla mia email - aaluana@tiscali.it - tutte le risposte saranno pubblicate nel prossimo numero di namir.
8. > 11 marzo a Milano, 13 marzo 2006, 02:31
TRAPPOLE (alcune riflessioni sugli avvenimenti dell’11 marzo 2006).
di Walter Liberati
In queste ore una campagna ben orchestrata di tutta la stampa nazionale e di tutti partiti istituzionali stanno criminalizzando e chiedendo "pene esemplari" per coloro che hanno partecipato al tentativo di impedire la manifestazione della Fiamma Tricolore, un gruppuscolo neofascista che si appresta ad entrare in parlamento grazie all’alleanza con la CDL.
I partiti i segretari della sinistra istituzionale dal DS a Rifondazione parlano di "delinquenti" e della necessita di "assicurare alla giustizia" chiunque abbia partecipato alla manifestazione. Conosciamo gia questo adagio: non a caso proprio 29 anni, l’11 marzo 1977, dopo l’assassino di Francesco Lo Russo militante di Lotta Continua, a Bologna, fu il PCI (di cui Rifondazione e PDCI si fregiano di essere gli eredi) a guidare la repressione del movimento antagonista spalleggiato, come al solito, dalle forze dell’ordine. Sono gli stessi, del resto, che con opera di delazione hanno fatto licenziare, poche settimane fa, 8 militanti dello SLAI-COBAS di Pomigliano per aver cacciato i burocrati sindacali giunti a Napoli a cercare di far ingoiare ai lavoratori l’accordo sul contratto.
Sarebbe veramente poco opportuno, in questo momento, nel momento in cui i ragazzi e i compagni arrestati vivono il piu duro isolamento, mettersi a fare le pulci sui modi e fini dell’azione di ieri. Bisognera fare il possibile per tirarli fuori dalla galera quanto prima e possibile.
Tuttavia, tutti noi dobbiamo anche fare il possibile perche una simile mattanza, una tale criminalizzazione, una cosi inutile repressione, non si ripeta anche nel futuro. Da questo punto di vista abbiamo delle reponsabilita, quelli di noi che anno qualche anno in piu, se dei compagni finiscono per andare allo sbaraglio in questo modo. Non possiamo permettere che giovani compagni, spesso analfabeti di lotta di classe e anche di preparazione allo scontro, finiscano nelle mani della polizia tanto facilmente.
I comunisti non sono contro la violenza. Anzi. Pensano,e sostengono apertamente, che l’ordine di cose esistenti, possa essere rovesciato solo con la violenza. Non perche amiamo il bel gesto - come scrive quel becchino togliattiano di Sansonetti su Liberazione di oggi - ma perche l’intera storia della lotta di classe ci insegna dalla Comune di Pargi al Cile del 1973, che lo Stato borghese e i suoi apparati, non si faranno da parte pacificamente. Tuttavia ogni azione, ogni atto, deve essere misurato rispetto ai rapporti di forza, alla fase, alla forza dei movimenti.
In Francia, ieri nelle banlineau oggi nelle universita, i giovani e i proletari si scontrano e sfidano la polizia. Sono sostenuti nella loro azione da un movimento contro la poverta, la precarizzazione, l’alienazione che coinvolge settori importanti della societa francese. Stanno coprendendo che ne’ i Jospin ne gli Chirac (ne tanto meno il neofascista Le Pen) gli possono dare un futuro decente: che se lo devono conquistare con le loro forze.
Per questo l’oggi l’obiettivo principale non e impedire il raduno di un manipolo di nostalgici alleati di Berlusconi ma di prepararci a costruire contro qualsiasi governo che andra al potere l’11 aprile, un movimento di opposizione, di sinistra, di classe, rivoluzionario e anticapitalista, imparando a coltivare ed educare con intelligenza la rabbia dentro di noi. Se sapremo fare cio, potremo poi anche fare i conti con tutti coloro che in modo o nell’altro puntellano il sistema capitalista e che oggi chiedono a gran voce la condanna dei "nuovi barbari".
9. > 11 marzo a Milano da Indymedia, 13 marzo 2006, 02:42
E’ urgente riflettere su quello che è successo ieri a milano, capire cosa non ha funzionato e quale
debba essere il ruolo dei movimenti e dell’antifascismo oggi
Cari compagni, è innegabile che la giornata di ieri non abbia funzionato. 43 compagni arrestati sono una grande responsabilità per chi ha organizzato la manifestazione milanese. Avrebbero potuto avere un senso se fossero serviti a chiudere le porte dell’arena politica, o anche solo di Milano, a quei quattro fascistelli che oggi pensano di poter tornare tranquillamente a farsi i saluti romani in pubblico, ma così non è stato.
Anzi, la manifestazione è riuscita a dare loro quello spazio politico che altrimenti si sarebbero
sognati. Non sto parlando dello spazio fisico della piazza, che al massimo può dar fastidio a chi ci
abita, ma di quello oggi centrale della comunicazione. E’ lì che abbiamo perso la battaglia. Il
messaggio che è passato a vederla in modo ottimistico, la riproposizione dei vecchi opposti
estremismi, o, peggio, la prepotenza di un gruppo che non voleva far esprimere il proprio pensiero
ad un altro (anche se errato o illegittimo). Il senso della manifestazione si così capovolto, e
diventano centrali nella battaglia politica quei benpensanti che hanno preso a calci i compagni
fermati, mentre dei cittadini che hanno aperto le porte a chi scappava nessuno parlerà mai.
E’ urgente domandarsi quale debba essere il ruolo dei movimenti e cosa debba essere l’antifascismo
oggi. Non per non ostacolare la "sinistra" istituzionale (Rifo in primis) che fra meno di un mese va
alle elezioni: della battaglia di quelle forze politiche non ce ne deve fottere un cazzo perchè chi
combatte su un campo, con obiettivi, modi, tempi e linguaggi che non sono nostri. E neanche per
ripudiare l’azione diretta, che fa parte del nostro dna e può essere, talvolta, un ottimo strumento
di battaglia. Ma occorre ripensare l’azione diretta, che non può essere solo scendere in piazza a
fare riot. Molto piccante e vincente sono azioni come quella, per rimanere a Milano, di Serpica
Naro, che stupiscono, colpiscono e vincono. E il momento di riflettere sul futuro del movimento,
abbandonare le posizioni resistenziali e creare un nuovo immaginario. L’alternativa non può essere tra i calci in culo dei benpensanti e la resa a Caruso (o per rimanere sempre a milano /> la Farina).
Siamo nel 2006 e, che piaccia o meno, la politica è cambiata. E’ l’ora che anche il movimento inizi
a fare un’altra politica.
Libertà per gli antifascisti arrestati
10. > 11 marzo a Milano, 13 marzo 2006, 13:41
LA violenza è inutile.... le guerra civile è la decadenza morale... le cose possono cambiare anche pacificamente: prendiamo l’esempio di GAndhi!
Il lato forte della rivoluzione è nell’intelligenza... non nel macello