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15 milioni di poveri e l’Italia somiglia al Sudamerica

Publie le venerdì 17 ottobre 2008 par Open-Publishing

15 milioni di poveri e l’Italia somiglia al Sudamerica

di Sara Farolfi

Sono l’altra faccia della crisi. Ma non c’è nessun piano di emergenza, nessuna montagna di soldi pubblici in arrivo per loro. Piuttosto, il precipitare di una crisi economica (reale) che non potrà che peggiorare le cose. Allarma il rapporto Caritas diffuso ieri. Il 13% della popolazione italiana (7,5 milioni di persone) è povera e vive di un reddito mensile di 5-600 euro al mese, la metà della media nazionale. Ma ci sono almeno altrettante persone che campano con poco di più, persone che superano la soglia di povertà di una cifra compresa tra 10 e 50 euro al mese. Quindici milioni in tutto. E l’Italia, dice la Caritas, «assomiglia sempre più a un paese del Sudamerica».

Un paese dove le disuguaglianze si approfondiscono progressivamente, e dove la «mobilità sociale» ha i tratti di una chimera. A tal punto che il quinto delle famiglie con i redditi più bassi percepisce appena il 7% del reddito totale, mentre il quinto delle famiglie dal reddito più alto si mangia il 40,8% del reddito complessivo. E’ il cosiddetto working poor ad essere diventato una realtà nel paese, come mostra anche l’inchiesta di massa (100 mila lavoratrici e lavoratori intervistati) realizzata dalla categoria dei metalmeccanici Cgil: oltre il 40% degli intervistati è sulla soglia della «povertà relativa» che l’Istat quantifica in un reddito di 1200 euro per le famiglie di tre persone, 1500 euro per i nuclei familiari di quattro o cinque persone.

Persone non autosufficienti, anziani soli, famiglie con figli, sono i soggetti «più a rischio» nel rapporto Caritas. Non è tutto: «Nell’Europa a 15, l’Italia presenta una delle più alte percentuali di popolazione a rischio povertà». Ciò nonostante, «siamo il paese, dopo la Grecia, dove i trasferimenti sociali hanno il minor impatto per ridurre il numero di poveri». Paesi come l’Inghilterra destinano alla lotta all’esclusione sociale l’1,7% della ricchezza nazionale, la media europea è dello 0,9%, in Italia siamo allo 0,1%.

Ma non si tratta solo di una questione quantitativa. Perchè l’altra faccia della medaglia è la manomissione dei servizi pubblici perseguita con abilità certosina da questo governo. Perciò tra le proposte avanzate nel rapporto c’è l’adozione di una misura universale di sostegno al reddito, investimenti in servizi pubblici essenziali, la tutela di anziani e portatori di handicap, oltre a misure di sostegno all’affitto e edilizia pubblica per affrontare l’emergenza casa.

«I dati della Caritas sono una vergogna nazionale» - dice il segretario del Prc, ex ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero - «e parlano direttamente a un governo che pensa solo ad aiutare banchieri e speculatori, e che non si preoccupa affatto della vita reale e concreta delle famiglie italiane che non arrivano a fine mese». Secondo il leader del Pd, Walter Veltroni, «questa è la vera emergenza nazionale», per la quale «non serve nessun tavolo, ma risorse immediate».