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18.12.08 Assemblea E Corteo Dipendenti Alitalia A Fiumicino

Publie le venerdì 19 dicembre 2008 par Open-Publishing

Assemblea e corteo dipendenti Alitalia a Fiumicino

L’assemblea dei dipendenti Alitalia a Fiumicino è terminata poco dopo le 12.30.

Subito dopo, autorizzato dalle forze dell’ordine che lo hanno controllato a vista, si è formato un corteo in rappresentanza del personale messo in cassa integrazione, che ha attraversato l’aerostazione partenze dei voli internazionali.

Ad aprire il corteo un gruppo di hostess e steward con il viso coperto da una maschera bianca, che stendevano uno striscione con la scritta "CAIncellati".

Lungo l’aerostazione, al battimani dei manifestanti hanno risposto con applausi di solidarietà e consenso molti dipendenti Alitalia in servizio ai check-in e al banco biglietteria e non pochi passeggeri in transito. Una delle manifestanti in prima fila gridava rivolta ai colleghi: "E’ scandaloso: donne con figli minori e portatori di handicap che vengono trasferiti da Roma a Catania o a Milano. Dove è il ministro delle Pari Opportunita?".
Dall’aerostazione la manifestazione si è poi spostata davanti alla palazzina della Zona Tecnica Alitalia dove vengono consegnati e firmati i kit dei contratti Cai.

Di Pietro: anche da noi politica della scarpa

"Queste riunioni non bastano, occorre un’azione di protesta forte ed unitaria. La politica della scarpa dovremmo adottarla anche noi": e’ lo slogan lanciato dal presidente dell’Idv, Antonio Di Pietro, parlando all’assemblea dei cassaintegrati Alitalia a Fiumicino.
Di Pietro, piu’ volte applaudito, ha detto che "la vicenda Alitalia non finisce qui, mentre in galera deve finire chi ha portato la compagnia nelle attuali condizioni. Una grande protesta che deve essere rivolta anche nei confronti di quei sindacati che hanno accettato di sedersi al tavolo con un padrone e non con un datore di lavoro".
Concetti analoghi sono stati illustrati dal segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero. "L’unico modo per far sentire che il problema Alitalia non e’ chiuso e’ farsi vedere. Occorre fare manifestazioni sotto il comune di Roma per chiedere al sindaco cosa sta facendo, davanti a Palazzo Chigi per ricordare le promesse di Berlusconi, e davanti al Parlamento".
La proposta di Ferrero e’ stata quella di mettere in piedi un coordinamento per iniziative di lotta non violenta ma visibili al centro di Roma, solo cosi’ la categoria potra’ rimanere unita tra chi e’ stato per ora messo fuori e chi e’ costretto a subire in silenzio le condizioni di assunzione che gli sono state imposte".
I due interventi hanno riscosso molti applausi. Un gruppo di assistenti di volo indossava una maschera bianca, mentre c’e’ stato anche chi ha ricordato a Di Pietro "le colpe e le responsabilita’ di Veltroni". "Lo dite a me? - ha replicato il leader dell’Idv - lo so bene".

Indagati per bancarotta otto managers Alitalia

I vertici di Alitalia in carica nel periodo dal 2000 all’estate 2007 sono indagati dalla procura di Roma per bancarotta nell’ambito dell’inchiesta aperta nello scorso settembre dopo la dichiarazione di insolvenza della compagnia di bandiera. Sarebbero otto tra presidenti, amministratori delegati e direttori generali.
Massimo riserbo in procura sugli sviluppi dell’inchiesta e sui nominativi degli indagati. Nel periodo preso in esame dagli inquirenti sono stati presidenti dell’Alitalia: Fausto Cereti (1996-03), Giuseppe Bonomi (2003-04), Giancarlo Cimoli (2004-07) e Berardino Libonati (2007). Gli amministratori delegati sono stati Domenico Cempella (1992-01), Francesco Mengozzi (2001-04), Marco Zanichelli (2004) e Giancarlo Cimoli (2004-07), mentre tra i direttori generali figuravano Giovanni Sebastiani e Marco Zanichelli (2003-04).
Il reato di bancarotta preso in esame dagli inquirenti fa riferimento ad ipotesi di distrazione e/o dissipazione.