Home > 2 giugno di silenzio. 11 giugno di protesta
Oggi 2 giugno 2008, è una brutta giornata. Sui Fori Imperiali va in scena l’oscena parata delle armi del nuovo imperialismo italiano, nutrito dai governi di questi anni di guerra, di sinistra e di destra. Ogni anno, almeno fin dalla "guerra umanitaria" del 1999, il movimento contro la guerra ha protestato, ha mandato segnali contro, ha scritto lettere al Presidente della Repubblica, ha realizzato contestazioni o cortei, ha cucito enormi bandieroni della pace, ha prodotto carovane contro la guerra e sit-in. Insomma l’oscena parata non è mai passata sotto silenzio: come un vento di speranza e resistenza, i nostri colori le nostre parole e musiche, hanno cercato di soffiare via la retorica del potere di guerra, la mistica della patria e dell’onore dei nostri militi, la menzogna delle missioni di pace. Sempre abbiamo ricondotto l’attenzione alle vittime reali della guerra, all’insopportabile trasformazione degli esseri umani in effetti collaterali o peggio in trofei di guerra, all’immoralità del commercio di armi e della loro vetrina in via dei Fori della morte. Ma oggi il silenzio ci assedia, oggi la guerra calpesta il sogno di pace del nostro popolo, oggi le macchine di morte non incontrano resistenza, tranne una leggera pioggia che cade discreta dal cielo di Roma. Dopo l’esibizione dell’aeronautica italiana a Pratica di mare, che l’altro giorno ha radunato 200.000 spettatori per l’affascinante esibizione della "guerra bipartsan" come l’ha definita Manlio Dinucci, alla quale hanno assistito i due ministri della guerra, quello effettivo e quello ombra ( La Russa e Pinotti), io mi chiedo sgomenta: ma potrà rinascere ancora la voglia di protestare, di lottare contro la guerra e le sue parate, i suoi morti veri e i suoi simboli di morte ? Potrà rinascere ancora quel grande movimento contro la guerra, che eravamo, come l’Araba Fenice ?? Avverto attorno a me una gran voglia di morte, di sonno, di fuga. E allora voglio reagire. Voglio di nuovo urlare a tutte e tutti la mia rabbia. Compagne, compagni, non possiamo riposare e neanche leccarci le ferite. Tra poco arriva ancora una volta BUSH a Roma: l’11 giugno sarà ancora qui a far visita a Berlusconi ed al Papa, lui alfiere di democrazia, di nuovo ordine e verità!! E noi dobbiamo essere lì, presenti, in piazza, senza bavaglio, senza scoramento, senza passività. Dobbiamo essere pronti a resistere: la manifestazione c’è, convocata dal Patto permanente contro la guerra, quel luogo che resiste, che ha organizzato il 9 giugno dell’anno scorso, che chiama tutte e tutti a partecipare. Facciamo che sia una bella giornata: riprendiamoci la piazza della pace. Diciamo NO ai nuovi venti di guerra, alla rinnovata alleanza di morte che ci scaraventa nello scudo spaziale, nella base Dal Molin a Vicenza, nella guerra ad alta intensità in Afghanistan, nella grave minaccia di guerra contro l’Iran e in Libano, nel riarmo a tutto tondo che aumenterà ancora le spese militari, succhiando risorse alla vita per darle alla morte. NO BUSH NOWAR, è ancora la nostra bandiera. Non ci stanchiamo di farla sventolare.
Roma, 2 giugno, Nella Ginatempo