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20 minuti di applausi in piazza. "Prima del cippo, verità e giustizia"

Publie le mercoledì 21 luglio 2004 par Open-Publishing

VENTI minuti di applausi ininterrotti hanno salutato Carlo Giuliani,
nel terzo anniversario della tragedia del G8: per quel migliaio di
persone che dal primo pomeriggio e fino a sera inoltrata si è dato
puntamento in piazza Alimonda è stata una lunga giornata di ricordi e
di pace. Sul palco, eretto a pochi metri dal luogo in cui il ragazzo
genovese fu freddato dalla revolverata del carabiniere Mario
Placanica, si sono alternati poeti, musicisti e attori, da Sabina
Guzzanti agli interpreti di "Archivie azione: il dibattimento negato"
spettacolo con cui Giorgio Scaramuzzino ha voluto mettere in scena un
processo quello per l’omicidio del 20 luglio 2001 - altrimenti
vietato.

E’ stata l’occasioneper ribadire la volontà di "non
dimenticare", di "non archiviare", ma anche per riproporre le
inquietanti perplessità che le foto dell’autopsia sul corpo di Carlo
Giuliani - con quella profonda ferita sulla fronte, provocata da una
grossa pietra - hanno rilanciato, spingendo verso l’apertura di una
nuova inchiesta. C erano Don Andrea Gallo, che ha sottolineato la
"tristezza" che gll infondevano le porte della Chiesa di Nostra
Signora del Rimedio, desolatamente chiuse. E con il sacerdote,
l’assessore comunale Luca Borzani, unico rappresentante
dell’amministrazione che se l’è sentita di esseri presente. Si è
parlato naturalmente del progetto di un cippo in memoria del ragazzo
ucciso, proposta che ha trovato d’accordo anche il cardinale Tarvisio
Bertone nel frattempo all’altare laico eretto tre anni fa sulla
cancellata della (compreso un mazzo donato dai portuali della
Compagnia Unica), e messaggi, e piccoli doni.

Il quartiere ha vissuto senza ansie e con qualche curiosità
l’appuntamento. Il momento più emozionante è scattato alle 17.27,
l’ora in cui vennero esplosi i colpi di pistola e Carlo cadde
sull’asfalto: al lunghissimo applauso si è aggiunto il suono di una
sirena d’ambulanza che ha messo i brividi addosso. "La piazza in
questo momento è importantissima: è l’unico posto dove è davvero
possibile esprimersi", ha commentato la Guzzanti.Tra i presenti anche
Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato Verità e Giustizia per
Genova, che giusto qualche giorno fa è stata ammessa tra le parti
civili nel processo per il sanguinario assalto poliziesco alla scuola
Diaz; è Ia mamma di Sara, una dei 93 no global picchiati ed
ingiustamente arrestati, il giudice le ha riconosciuto il diritto ad
essere risarciti per i danni patiti in qualità di madre"Farò lo stesso
anche in occasione del processo per le violenze nella caserma di
Bolzaneto, e con me ci saranno decine di altri genitori.

Perché a
Bolzaneto è stato anche peggio che nella Diaz: laggiù nostri figli ce
li hanno sequestrati sulle continue promozioni per i funzionari di
polizia rinviati a giudizio (l’ultimo è Spartaco Mortola, ex capo
della Digos Coinvolto in due inchieste per arresti illegali: andrà a
fare il questore vicario ad Alessandria): "Indecente". Carlo Gubitosa,
giornalista e scrittore, autore di una monumentale inchiesta sui fatti
del G8, ha spiegato che "paradossalmente la partecipazione a questo
anniversario aumenta d’intensità con il passare degli anni. E questo
perché è stato fatto un grande lavorò sulla memoria, perché il
passaparola ha fatto una breccia nel muro dell’informazione ,
soprattutto quella televisiva

La gente si è resa conto che le questioni sollevate dal G8 sono
fondamentali: da una parte la politica ".di chi privilegia il potere,
dall’altra quella di chi privilegia la partecipazione e poi il
rapporto tra istituzioni e diritto a manifestare, tanto per fare un
esempio. Temi che non vanno lasciati a quelli che chiamano addetti ai
lavori . Sempre più persone lo hanno capito". Personalmente, tra i
presenti che applaudivano ho riconosciuto un funzionario della mia
banca. un signore di mezza età che ho sempre visto in giacca e
cravatta, e che per un momento ho fatto atica a riconosce. Ma solo per
un momento.