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Precarietà, scala mobile, libertà sindacali.
CONTRO LA PRECARIETA’
Cancelliamo la legge 30 e il pacchetto Treu. Mettiamo fine alle infinite forme di precarietà sottoposte al continuo ricatto che i vari governi che si sono succeduti nelle ultime legislature hanno introdotto. Basta con apprendistati e contratti di inserimento che impediscono ai giovani di progettare il proprio futuro e consentono ai padroni di retribuirli con un salario di ingresso (anche di 2 livelli inferiore rispetto alle mansioni svolte) fino alla "tenera età" di 29 anni. Stabilizzazione di tutti i precari della Pubblica Amministrazione attraverso l’immissione in ruolo di personale a copertura di tutti i posti vacanti.
Ripubblicizzazione delle esternalizzazioni selvagge che hanno mercificato i servizi e peggiorato le prestazioni.
Ripristino di uno stato sociale dignitoso e non fondato sull’idea caritatevole del sussidio agli indigenti. Ampliamento delle prestazioni sociali pubbliche e degli investimenti nei servizi alla persona. Tutela del territorio e dell’ambiente, sottrazione dei beni comuni alle logiche del mercato.
RIPRISTINARE LA SCALA MOBILE
per difendere il potere di acquisto e restituire così ai contratti la funzione di redistribuzione della ricchezza prodotta
Il ripristino della scala mobile è uno dei contenuti irrinunciabili di una politica economica alternativa. I capitali accumulati da grandi e piccole aziende grazie alla moderazione salariale è stato utilizzato per operazioni finanziarie e speculative e contemporaneamente si è intensificato l’uso del lavoro precario - fino alla sua totale legalizzazione con la legge 30 - a scapito dell’occupazione stabile.
Occorre affrontare il tema della redistribuzione della ricchezza prodotta nel paese, sottraendola alla rendita finanziaria, e restituendone una quota consistente a chi questa ricchezza ha prodotto, i lavoratori appunto.
RIPRISTINARE LE LIBERTÀ SINDACALI
La libertà sindacale e di sciopero, sancite nella Costituzione, sono ogni giorno messe in discussione nei posti di lavoro
Ciò avviene grazie soprattutto ad accordi sindacali sottoscritti da Cgil Cisl Uil e sindacati autonomi con Governo e Confindustria e alla legge 146 che impedisce il libero esercizio del diritto di sciopero.
Mettiamo fine ai privilegi su cui si fonda il monopolio della rappresentanza di CGIL-CISL-UIL. Cancelliamo le leggi antisciopero.
Sono i lavoratori che devono decidere a quali assemblee partecipare e a quale sindacato vogliono iscriversi. Ai lavoratori e ai loro delegati, democraticamente eletti, devono essere devoluti tutti i poteri contrattuali.
Serve una legge sulla rappresentanza sindacale che dia ai lavoratori l’ultima parola sugli accordi che li riguardano.
BASSI SALARI E FINE DELLA PENSIONE PUBBLICA, MANCANZA DI LIBERTÀ SINDACALI, PRECARIETÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE SONO PEZZI DELLO STESSO PUZZLE.
(G)REVE GENERALE: FRANCIA CHIAMA ITALIA..
La solidarietà con il movimento francese non si fa a parole ma invertendo la tendenza qui e subito, per costruire insieme un altro modello di Europa.
25 APRILE - 1° MAGGIO TUTTI/E IN PIAZZA
COORDINAMENTO PROVINCIA DI ANCONA SINCOBAS
VIA POSTERMA 8