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25 aprile, festa dei fascisti

Publie le giovedì 23 aprile 2009 par Open-Publishing
2 commenti

Ma domani, a Onna, ci sara’ anche Violante? A celebrare insieme ai partigiani anche i repubblichini? Perche’ non chiedere anche agli ebrei di celebrare nell’Olocausto i carnefici nazisti insieme alle vittime? E nella festa del fanciullo metterci anche il pedofilo? O fare dell’8 marzo anche la festa dello stupratore?
In fondo non c’e’ modo migliore per annientare la differenza tra bene e male che quello di farne una cosa sola. Nell’indistinto ogni differenza scompare e i cattivi rubano la dignita’ ai buoni e riscattano una reputazione immeritata. Ma e’ pur sempre un furto e un imbroglio. Se finisce ogni distinzione, muore ogni etica.

Abbiamo visto la collusione dei partiti in una pappa che non era piu’ di destra o di sinistra ma rafforzava il partito degli interessi che e’ antitetico a quello dei valori, ora dobbiamo vedere il giudizio della storia annullato in una buffonata che ogni persona di buon senso dovrebbe schifare, perche’ e’ la fine di ogni coscienza. La destra e’ arrivata a questo abominio, ma la sinistra le ha dato una mano.

Messaggi

  • Finché la massa si comporta come un gregge perché non mettere in pratica gli studi di Gustav Le Bon su "Psicologia delle Folle"?
    Già avvenuto in passato ed anche oggi i Consigliori suggeriscono al Capo cosa fare per le "pecore" nell’ovile.

    • Cos’hai tu fascista da spartire con la festa dei partigiani?

      Tu che avvelenasti l’Italia di propaganda malata, che riducesti in miseria morale e materiale un popolo, che lo riempisti di retorica e supponenza quando eravamo i miserabili d’Europa, che lo portasti ad una guerra che non poteva sopportare, quando l’unica guerra da combattere era contro la fame e l’ignoranza, che diffondesti idee malate come il fanatismo, la censura del diverso, l’appiattimento del pensiero, la sudditanza del cittadino, l’omologazione forzata, il razzismo, la xenofobia, la misoginia, la dittatura, il culto di una persona, l’ideologia della forza. Che lo portasti ad avere paura del proprio vicino, del proprio figlio. Che lo riempisti di odio contro il suo simile, diverso per colore o per religione o per costume. Che riducesti i diritti della donna e del lavoratore. Che distruggesti i diritti della persona. Che pervertisti l’informazione, il lavoro, i valori, imponendo sempre cio’ che era da sempre stato contrario alla democrazia, ai diritti umani, alle libertà. Che ti alleasti alla Chiesa peggiore e fingeste insieme di non vedere e di non sapere in nome di un’idea distorta di potere assoluto.

      Ieri come adesso.

      viviana