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4 SI AL REFERENDUM SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA.
Publie le venerdì 20 maggio 2005 par Open-Publishing1 commento
4 SI AL REFERENDUM SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA.
“Mobilitiamoci contro questa legge, abbattiamo il potere della chiesa e la morale del profitto, pretendiamo libertà ed autodeterminazione per i nostri corpi e le nostre menti...”
QUESTO SCRIVEVAMO, NEL DICEMBRE 2003, QUANDO LA LEGGE SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA E’ STATA APPROVATA, E LE RIBADIAMO OGGI CON SEMPRE MAGGIORE FORZA E DETERMINAZIONE, MENTRE CI MOBILITIAMO PER VOTARE A GIUGNO.
E’ VERGOGNOSO ASSISTERE A QUESTO BALLETTO DI POLITICANTI CHE PARLANO DI “LIBERTA’ DI VOTO”, MENTRE NELLA REALTA’ LE DONNE SONO STATE CALPESTATE FUNZIONALMENTE ED INTENZIONALMENTE CON L’APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE .
LA FINALITA’ DI QUESTA LEGGE NON E’ LA REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO SULLE “BIOTECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE”, CHE CONTINUERA’ AD ESSERE STRUMENTO DI PROFITTO ED INTERESSI ILLECITI, MA LO STRAVOLGIMENTO DELLA 194 SULL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA E DI TUTTE LE ALTRE CONQUISTE SULLA AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA, STRAPPATE CON DURE LOTTE E MOBILITAZIONI.
In una società basata sul profitto, che annienta solidarietà e diritti, uguaglianza e rispetto delle diversità, libertà e bisogni, non deve essere data a nessuno la possibilità di autodeterminarsi e di scegliere la propria vita.
Gli interessi delle multinazionali delle armi, gli equilibri di potere, compreso quello ecclesiastico, decidono sulla vita e la morte di tutti i deboli del mondo ed impongono le loro logiche antiumane mascherandole dietro “battaglie di libertà e democrazia”.
Per tutto ciò questo momento referendario, su una materia che può sembrare “specifica”, diventa patrimonio di tutti. Per rimettere in gioco la nostra voglia di essere e di lottare contro chi sta calpestando le nostre libertà soggettive e collettive.
Mobilitiamoci per ampliare il confronto, la voglia di partecipare, non certo solo col voto, la possibilità di far ripartire le lotte nei territori per non far chiudere i consultori ed i reparti di interruzione gravidanza, per riqualificare questi servizi restituendogli le funzioni che gli sono state “silenziosamente” strappate, per imporre il diritto a partorire umanamente, a misura di donna e bambino, per rivitalizzare tutto quel patrimonio che le donne hanno saputo disvelare fra le loro paure e le altrui imposizioni.
SABATO 21 MAGGIO ORE 10.00
NELL’AULA DELLA CLINICA OSTRETRICA DEL POLICLINICO
ASSEMBLEA
PER IL DIRITTO ALL’AUTODERMINAZIONE DELLA DONNA
PER VOTARE 4 SI AL REFERENDUM
PER LA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA.
COBAS Sanità Università e Ricerca
Questa è la legge che vogliamo abrogare:UN ARROGANTE ATTACCO AL DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA!
DA SEMPRE LE DONNE, per ruolo e per storia, sono state chiamate a vivere il desiderio di maternità con una intensità sconosciuta all’altro sesso. La preoccupazione materna primaria, come le sue capacità di maternage, sono ricchezze al femminile e la garanzia di una vita affettuosa e felice per il nuovo nato. La possibilità di scegliere il momento giusto per la maternità, valutando il rapporto con il partner, il proprio stato emotivo e fisico, i propri desideri, ha reso qualitativamente migliore questo “stravolgimento” della propria vita, perché ha reso la donna libera di scegliere e di sentirsi un soggetto pensante e decisionale.
Non doveri ed obblighi per morale o tradizione, non più oggetto di riproduzione, ma scelte e desideri fatti d’amore e di voglia di mettersi in gioco.
In questa ottica si è lottato per un aborto libero e gratuito ed i dati parlano da soli: con la 194 dal ’78 gli aborti sono diminuiti ed è aumentato l’uso degli anticoncezionali, unito ad una capacità di autodeterminazione del proprio corpo e della propria salute. Solo così i profitti sulla pelle delle donne, fatti con gli aborti clandestini, sono stati annientati. Oggi, invece, le DONNE si ritrovano a dover difendere la 194 ed a rifiutare questa legge, che non rispettando la loro scelta e bisogno di maternità, non permette di confrontarsi e misurarsi con l’impossibilità di essere madri, arrivando così, a volte, ad autorizzare la medicina ad accanirsi sul proprio corpo e vivendo la maternità solo come concepimento/possesso. E’ vero che l’adozione potrebbe risolvere molte situazioni di sterilità, ma se non è la donna in prima persona, e poi la coppia, ad elaborare le motivazioni delle proprie scelte, tutto diventa solo prevaricazione, imposizione, obbligo e divieto ad essere !!
Il testo approvato al Senato per la “Procreazione Medicalmente Assistita” non può e non deve passare sotto silenzio, permettendo ad una giungla di politicanti e ai loro giochi di schieramento di annientare i nostri bisogni e i desideri di vita. E’ emblematico che proprio chi condanna l’integralismo altrui e rispondedogli con le guerre.... sia di fatto diventato artefice di una legge:
· che prevede, in ogni suo articolo attraverso divieti, imposizioni e controlli, l’annientamento dei soggetti principalmente coinvolti, LE DONNE, e abusa dei loro corpi e dei loro desideri;
· che nega la scelta della maternità come esperienza di gioia, di paure, di insicurezze, per arrivare ad offrire all’oggetto d’amore, sognato e condiviso, un ambiente accogliente e contenente;
· che discrimina fra spermatozoi (omologhi ed eterologhi ), consentendo al massimo tre possibilità e decidendo a quali coppie applicarla, imponendo una morale contro la libertà di essere e le oggettive difficoltà già riscontrate in queste fecondazioni;
· che utilizza la sterilità e l’infertilità, come colpa, prospettando un’adozione “semplificata”;
· che strumentalizza “i diritti” dell’embrione per intraprendere un attacco mirato alla legge sull’aborto, mentre la sperimentazione ed il profitto di case farmaceutiche e dei laboratori privati viene permesso a “salvaguardia della salute”;
· che di fatto legalizza i “viaggi” della speranza per una fecondazione in vitro, in Inghilterra (come succedeva prima della 194 per abortire), o in Spagna.
Non si possono mettere gabbie su un argomento delicato e sofferto come questo. Se si avesse realmente rispetto per tutti i soggetti coinvolti, si sarebbe dovuto aprire e finanziare molti più centri sanitari pubblici in grado di accogliere, attraverso laboratori e servizi territoriali, i bisogni di chi desidera avere un figlio, senza riuscirci, pronto a misurarsi con tutte le difficoltà, le ansie ed i limiti di una fecondazione in vitro. Ma questo sarebbe stato CONTRO la privatizzazione del Sistema Sanitario e contro tutti i tagli attuati ed imposti alla sanità e al diritto alla salute!
Per l’autodeterminazione delle donne,
abroghiamo (votando 4 SI) la legge sulla procreazione assistita
COBAS Sanità Università e Ricerca





Messaggi
1. > 4 SI AL REFERENDUM SULLA PROCREAZIONE ASSISTITA., 23 maggio 2005, 16:09
gentili signori,
sono davvero molto dispiaciuta di non aver partecipato il 21 maggio al vostro incontro, sicuramente interessante.
Vi scrivo per dirvi che, qualora aveste bisogno di collaborazione per dare maggiori informazioni a tutte quelle persone, (non solo donne, ma persone, perchè questo è un problema "di tutti") che non conoscono le motivazioni per le quali si "deve" votare SI e per tutte quelle persone che non adrebbero a votare (che è peggio!).
Io sono a disposizione, se avete bisogno, posso darvi la mia collaborazione.
Vi prego di contattarmi al numero: 335/6495020
grazie
Mascha