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40 ANNI DOPO LA PEDAGOGIA DI PAULO FREIRE È ANCORA CENTRALE
Publie le venerdì 26 settembre 2008 par Open-Publishing40 ANNI DOPO LA PEDAGOGIA DI PAULO FREIRE È ANCORA CENTRALE
di Gennaro Carotenuto
E’ stato il più grande pedagogo del XX secolo, ma la sua pedagogia dell’oppresso è chiave anche in questo inizio di secolo XXI. Un grande congresso all’Università Cattolica di San Paolo del Brasile ha ricordato Paulo Freire: “Nessuno educa nessuno, come nemmeno nessuno si educa da solo. L’umanità si educa in comunità, insieme nel mondo”.
Si è concluso con un appello alla resistenza pacifica ma sempre attiva e mai passiva al neoliberismo il grande congresso internazionale dedicato a Paulo Freire. Si sono ritrovati da tutti i paesi lusofoni, ma anche dal resto dell’America latina, dalla Spagna, dall’Italia e dagli Stati Uniti presso l’Università cattolica di San Paolo del Brasile. La titolare e coordinatrice della Cattedra Paulo Freire, Prof. Ana Maria Saul ha rivendicato con forza che la pedagogia di Freire sia vigente più che mai e che è lo strumento più potente di opposizione al neoliberismo: “L’educazione è politica, nel senso dell’opzione per i valori. La pedagogia freireiana opta per l’utopia e per una società più umana e democratica”.
Tutto il congresso si è sviluppato sotto l’attacco pesante della stampa neoliberale brasiliana che mai si era occupata tanto di un congresso di pedagogisti. Il settimanale Revista Veja ha dedicato un ampio reportage intitolato provocatoriamente Pronti per il XIX secolo e sostenendo che Freire, nonostante l’enorme interesse per la sua opera, sia “un personaggio arcano che non ha dato alcun contributo alla civiltà occidentale”.
Una delle risposte più calzanti l’ha data il sudafricano Ivor Baatjes che ha denunciato come i sistemi
educativi africani vadano sempre più in senso antidemocratico ma che proprio i popoli di quel continente, quando si sollevano protestando in difesa dell’educazione, lo facciano chiedendo un’educazione che vada sempre più nel senso freireiano: “Nell’educazione il controllo e la punizione lasceranno come risultato la paura, lo zittire le voci contrarie, la denuncia del modello economico e di società”.
E ricordando un altro concetto freireiano: “siamo condizionati, ma non determinati” dal teatro dell’Università Cattolica di San Paolo, Baatjes ha concluso che è più che mai necessario abbandonare il fatalismo storico e riprendere con coerenza, anche nell’educazione, la critica al neoliberismo.
Per sapere di più su Paulo Freire in italiano: Paulo Freire: Il pedagogista della speranza e della libertà e il sito dell’Istituto Paulo Freire - Italia
fonte www.gennarocarotenuto.it