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[5 MARZO] Mobilitazione Antifascista a Torino...

Publie le domenica 2 marzo 2008 par Open-Publishing
9 commenti

DOMENICA 2 MARZO ORE 18:30

Barocchio Squat Assemblea Urgente Torino Squatters

A Seguire Cena BellaVita

MERCOLEDI’ 5 MARZO ORE 20:30

La Lega Nord & AN sfileranno sotto la Boccia per chiederne lo sgombero…

Appello a tutti i sinceri antifascisti a portare la solidarietà ai
Ragazzi della Boccia che saranno lì ad aspettare i Fascio/Leghisti già
dalle 18:00
Clima di repressione intenso nei confronti delle case occupate torinesi.

Per arrivare alla Boccia

La Boccia Squat
Via Giacomo Medici, 121
quartiere Parella
Torino

MAPPA
http://www.informa-azione.info/files/boccia.jpg

Mezzi pubblici

Da Porta Nuova e Porta Susa Metrò direzione Fermi, fermata Monte Grappa

Mezzi che passano in zona

Linea Tram 13, Bus 65, 65/, 71

altro http://www.radioblackout.org/streaming

FATE GIRAE....

Messaggi

  • Il Fascimo non esiste più, Impegnate il vostro tempo per cose più utili.

    Saluti

  • forza ragazzi
    i nostri padri non hanno avuto paura il fascismo esiste ancora

    • Forza ragazzi!!!, Non dimenticate bastoni, pietre, bottiglie, ci faremo sentire come sempre!!! TAnto che andate a fare? a cercare botte e aprovocare, state a casa che è meglio.

    • Che il fascismo non esista più è una barzelletta come quando in Sicilia qualcuno dice che la mafia non esiste più.
      Non solo il fascismo c’è ancora, ma ha vinto. E con la repubblica parlamentare trasformata in repubblica presidenziale, con poteri assoluti dati a uno solo, senza i contrappesi di parlamento, magistratura e media, avremo anche un nuovo Duce, col beneplacito della destra e della sinistra moderata che da D’Alema in poi può chiamarsi solo "nuova destra"

      viviana

    • viviana, usare la parola fascismo per denigrare può andare bene, MA dire che questo è fascismo è sputare in faccia a chi lo ha patito sulla propria pelle. Questo non toglie che nei restanti sistemi politici di massacri e porcherie ne siano state compiute parecchie. Il (nefasto quanto autoritario) passaggio ad un sistema presidenziale è però cosa diversa da quel che è stato il fascismo. Così facendo si annacqua il termine tutto diventa fascismo, nulla è più il fascismo. Stiamo attenti ad usare le parole se voglimao che esse mantengano un senso. Qualche decina di libri di buon valore su cosa sono stati i "fascismi in europa" si trovano ancora sul mercato, magari... Riccardo M.

    • Caro Riccardo

      possiamo definire oggi il fascismo come un regime totalitario di massa, in cui la sovranità popolare è stata espropriata e non si manifesta più né col sistema elettorale che si riduce ad atto rituale senza effettiva scelta dei candidati o garanzia da brogli, né con forme di democrazia diretta come il referendum, regime in cui la società civile non ha più modo di pronunziarsi contro il potere e di esercitare una funzione di controllo, scelta o limite, così che i vertici esercitano un potere assoluto senza ricambio o responsabilità penale o politica, costituendo una nomenclatura fissa a parte, dotata di privilegi e impunità, il cui potere non ha più alcun contrappeso in altre istituzioni dello Stato come Parlamento o Magistratura, mentre i mezzi di comunicazione sono coartati dall’alto e subiscono una censura autoindotta o eteroindotta che falsa l’informazione e inibisce la critica.
      Non solo il potere elimina qualsiasi dialettica politica interna ed esterna, ma agisce in forme di intimidazione agendo con violenza sulle manifestazioni popolari o col ricatto a chi lavora o sul plagio dei sindacati fino alla loro estinzione sostanziale.
      In tale sistema, la casta dominante è espressione dell’alta borghesia e del capitale, porta avanti un neoliberismo esasperato che annienta i diritti dei lavoratori e le loro sicurezze economiche, si sostiene in genere anche grazie all’appoggio della Chiesa più reazionaria, prevarica le libertà fondamentali del cittadino, fa scomparire i partiti o moltiplicandoli formalmente fino all’impotenza ma assorbendoli in una linea dominante o costituendo due partiti apparentemente distinti ma di uguale programma che fingono uno scontro elettorale mentre nella realtà si autosostengono.

      Ora qualcuno può anche credere che in Italia questo non stia avvenendo, ma i fatti provano il contrario.

      viviana

    • quello che dici, però, se ci pensi, valeva anche per i 50 anni (dopo il fascismo, appunto) del sistema DC (con l’ooposizione pomiperesca qaundo non il supporto diretto di Pci e Sindacati). Insomma, è piuttosto la rappresentanza borghese (come la si chiamava un tempo) che mostra TUTTI i suoi limiti quando sia rriva al dunque. Costituzione materiale e costituzione reale non sempre coincidono. Resto dell’idea che SE usiamo fascismo per indicare quel che sono stati i fascismi europei (spagna, italia, germania...) quello fu ALTRO rispetto a questo sistema che è bene più simile a quello americano, francese od inglese che appunto furono "altro" rispetto ai fascismi. Io preferirei iinsistere sul fatto che tutti questi sistemi sono di controllo... di classe, piuttosto MA NON SONO LA STESSA COSA. Ciao. Riccardo

    • Viaviana, è avidente che il tuoi conceti sono viziati dal fanatismo!!!

    • Mi sono beccata, chissà perché, l’accusa di fanatismo e non so che farne.
      Non si può essere chiamati fanatici quando si ama la libertà e insieme si capisce che nel vivere sociale essa deve assogettarsi a regole per non essere di nocumento agli altri, ma si constata poi che le regole che l’attuale potere ha voluto non corrispondono allo scopo di un sano ed equilibrato vivere sociale, rispettoso del massimo delle libertà di tutti, ma tendono al mantenimento di un feudo irto di abusi che difende e protegge se stesso nelle sue particolarità, coartando gli altri.

      Il giusto sta nell’equilibrio; da una parte tra esigenze di uno e diritti di tutti; dall’altra tra potere di chi governa e diritti di chi è governato.

      La valutazione di questo equilibrio domina la condotta del saggio, sia nel suo vivere insieme agli altri che nel valutare chi comanda.

      Vivere individuale e vivere sociale, sfera dei cittadini e sfera dei governanti. Tenere nel giusto equilibrio ogni cosa, questo è il problema.

      Il fanatico sceglie una posizione fissa e la difende fino alla morte, il saggio modificherà ciò che pensa via via che egli stesso evolve o che le circostanze cambiano, la sua visuale è più ampia e libera, proprio perché non si lega a nulla e a nessuno che non siano valori ampi e in crescita, secondo quella che Kant chiamava etica relativa.

      Cercare l’equilibrio tra questi tre gruppi di valori: quelli della persona, quelli dell’aggregato, quelli del governo, deve essere sempre la guida dell’uomo ragionevole, e ciò è l’esatto contrario dell’uomo fanatico.

      Wikipedia riporta il termine "fanatico" al latino "fanaticum", "invasato da un nume. Poiché l’accezione è negativa, potremmo aggiornare il significato in "invasato da un demone".

      Ora io non credo proprio che difendere la libertà e la democrazia contro i tentativi di restringimento fazioso di una cricca di potenti abbia in sé qualcosa di demoniaco. Anzi sono persuasa che proprio nell’opposizione a tale abuso ci sia il meglio di un essere umano.

      Colui che opera per un aumento di democrazia, di diritti e di libertà, avendo in vista il bene sociale, non ha proprio niente di fanatico. Attua il più moderato e ragionevole uso di se stesso e agisce non per l’interesse proprio o per il potere di una fazione ma per il bene collettivo.

      Per fare questo deve essere libero in sé, e ciò lo porterà a non legarsi a partiti, chiese o sette, e a non restare legato a opinioni rigide o fisse, così da non perdere mai il potere di evolvere, il diritto a criticare e l’apirazione a migliorare.

      Il filosofo George Santayana diceva: « Il fanatismo consiste nel raddoppiare i tuoi sforzi quando hai dimenticato lo scopo ultimo del tuo impegno »
      Ma se l’impegno di un uomo è l’insieme delle libertà e dei diritti di tutti, questo è un scopo nobile che non verrà mai meno e che orienterà giustamente tutta la sua vita.

      viviana