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8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano
Publie le giovedì 3 luglio 2008 par Open-Publishing5 commenti
8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano
Colombo tentato di non andare. Prende le distanze pure Di Pietro
di Romina Velchi
La manifestazione che dovrebbe dare una "spallata" al governo portando in piazza tutta l’opposizione unita contro le «leggi vergogna» di Berlusconi rischia invece di ottenere l’effetto opposto, se è vero che sono comparse le prime crepe tra i promotori della giornata dell’8 luglio a Piazza Navona, proprio nel giorno in cui arriva l’adesione ufficiale di Umberto Eco.
E’ stata un’intervista di Paolo Flores D’Arcais al Riformista di ieri a scatenare polemiche e distinguo dentro e fuori i girotondi. Il direttore di Micromega è andato giù pesante sia contro Napolitano - definendo una «vergogna» la lettera inviata dal capo dello stato al Csm a proposito della norma "blocca-processi" - sia contro Veltroni giudicando (testuali parole) «una stronzata vecchia come il cucco» l’accusa di fare il gioco di Berlusconi e sostenendo che l’ex sindaco è al di «sotto della media se parliamo di intelligenza politica». Il che non è piaciuto al Pd, né ad altri "girotondini". Non ha gradito nemmeno Di Pietro.
In palese imbarazzo, Furio Colombo, attualmente deputato del Pd nonché uno dei tre promotori della manifestazione di martedì (l’altro è Pancho Pardi, deputato dell’Idv), minaccia di non partecipare. L’ex direttore dell’Unità si dice preoccupato dei toni da "antipolitica", conseguenza della presenza "attiva" di Beppe Grillo e Antonio Di Pietro, e della piega sempre più anti-Pd. «Non può succedere - dice Colombo - che una parte dell’opposizione si schieri contro l’altra. La manifestazione deve essere solo contro Berlusconi, le sue leggi, la sua politica», mentre «ogni forma di accanimento interno muterebbe la natura dell’iniziativa» oltre a creare «incertezza in chi vuole partecipare all’iniziativa». Ne deriva che ci vuole un chiarimento: «Io voglio partecipare a qualcosa di politicamente serio e utile. Altrimenti la cosa cambia».
Si capisce che ce l’ha anche con Di Pietro. Il quale prende le distanze dalle parole di Flores non solo per il duro attacco a Napolitano, ma anche perché all’ex ministro delle infrastrutture non conviene poi tanto rompere del tutto con Veltroni: il gioco delle parti serve, in fondo, a tutti e due. Così, il leader dell’Italia dei valori prende carta e penna per far sapere che, per lui, «il messaggio inviato dal presidente della Repubblica al Csm è ineccepibile»; che «del tutto inappropriate appaiono le critiche pesanti» rivolte a Napolitano; e che, infine, lo lasciano «perplesso» «i toni inutilmente aggressivi» rivolti a Veltroni per la scelta di non partecipare l’8 luglio. «Qualora il Pd non presenziasse alla manifestazione - concede Di Pietro - noi ne rispetteremo appieno la scelta che in nessun modo inciderà sulla comune azione di opposizione che uniti proseguiremo in parlamento».
Una difesa che, forse, servirà a Furio Colombo per non abbandonare la piazza. Ma tra girotondi e Pd i rapporti restano assai tesi. Anche perché il direttore di Micromega, per nulla impressionato dalle bordate che gli sono piovute addosso, prosegue imperterrito e, se possibile, alza il tiro. Rivolgendosi direttamente a Veltroni in un video pubblicato sul sito della rivista, Flores accusa l’ex sindaco di voler fare un «inciucio per omissione» non scendendo in piazza l’8 luglio: «Cosa vuole dire trattare Pancho Pardi, Furio Colombo e me come i "soliti noti"? Noi abbiamo una storia di coerenza democratica di tutta una vita e questo è un insulto gratuito che ti fa francamente disonore».
Con il che, però, ottiene l’effetto di compattare il Pd, mettendo d’accordo le diverse anime del partito. Per Giorgio Tonini, del coordinamento del Pd e uno degli uomini più vicini a Veltroni, il direttore di Micromega si dimostra un «massimalista fazioso»; ma anche per Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori Pd e "uomo" di D’Alema, «rispondere alla grave iniziativa del premier portando in piazza il tema del rapporto tra giustizia e politica è un errore perché radicalizza lo scontro e costituisce un ulteriore elemento di divisione della società italiana. Divisione che porta acqua al mulino della destra». Pure Ermete Realacci, ministro ombra dell’ambiente, giudica «inaccettabili» le accuse a Napolitano, mentre per Gianclaudio Bressa, vicepresidente del gruppo alla Camera, «Flores ha perso il senso della realtà». Duro anche l’ex ministro Arturo Parisi, secondo il quale le accuse contro il presidente Napolitano «vanno rifiutate» e occorre esprimere dissenso «dal tono aggressivo manifestato verso la decisione di Veltroni di non partecipare alla manifestazione dell’8 luglio»; ma poi aggiunge: «Guai se l’iniziativa delle libere aggregazioni della società fosse vista dai partiti come ad essi alternativa». Polemiche che certo non giovano alla piazza, se anche l’associazione "Articolo 21", che pure ha aderito, avverte che «parteciperemo solo e soltanto a quelle manifestazioni che si propongono di unire tutte le opposizioni. Non ci saremo qualora le manifestazioni dovessero assumere altro segno e altro tono».
Getta acqua sul fuoco Pancho Pardi assicurando che «ci saranno diversi parlamentari del Pd, di tutte le estrazioni. Non solo della sinistra Ds» e che la piazza sarà piena. La adesioni comunque continuano ad arrivare. Oltre a Umberto Eco, ieri ha annunciato la propria partecipazione anche il Pcl di Marco Ferrando, secondo il quale «la battaglia contro un governo che pretende l’impunità del suo capo mentre caccia gli immigrati e colpisce i salari, è moralmente e politicamente doverosa». Anche il Verde Angelo Bonelli annuncia la propria adesione (polemizzando con il collega di partito Marco Boato): «In gioco non c’è la Sinistra Arcobaleno ma la nostra democrazia». «Partecipa e invita a partecipare» anche Rifondazione comunista, con Maurizio Acerbo e Paolo Ferrero che hanno dato la loro adesione personale. «Di Pietro ha ragione e continua ad averla - sostiene l’ex ministro della solidarietà sociale - Tutte le opposizioni al governo Berlusconi devono scendere in piazza il prossimo 8 luglio». E «il Pd la smetta di stare alla finestra, aspettando Godot: si decida a scendere in piazza».
(Liberazione, 3 Luglio 2008)
Messaggi
1. 8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano, 3 luglio 2008, 17:52, di Alba nascente
Per favore, cercate di essere uniti, noi siamo un gruppo di persone semplici, siamo contro le leggi che sta attuando questo governo, leggi ingiuste per proteggere gli interessi di uno, per fermare la giustizia.
Se voi vi dividete, a chi ci affideremo noi che abbiamo bisogno di credere ancora che l’Italia può farcela? Che l’Italia può uscire da questa vergogna, una vergogna palese a tutti gli osservatori esterni, a tutto il mondo veramente democratico e a tutti quegli italiani che sono qui a resistere.
Per favore non cedete, siate uniti.
2. 8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano, 3 luglio 2008, 17:53, di viviana
Ma basta con questi egocentrismi non si va da nessuna parte. Se perfino contro le leggi canaglia di Berlusconi non si riesce a fare una opposizione unita siamo proprio finiti! Io sì, tu no. Ma dove siamo? Mi vergogno di tutti questi distinguo. Dopo la guerra ci fu un governo nazionale. La costituzione non sarebbe nata se ci fossero stati tutti questi particolarismi. Non sono nemmeno riuscita a leggere tutto questo articolo. Mi fa troppo male
viviana
3. 8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano, 4 luglio 2008, 09:23
è la solita storia... fino a quando avremo bisogno di "rappresentanti" o "portavoce" non ne usciremo... Dobbiamo avere il coraggio di arrangiarci da soli, i mezzi di comunicazione non mancano... e non saranno certo le riviste balsonate ed i baroni delle università o i togati con tanto di ermellino a smuovere le masse.... La popolazione italiana se proprio deve scendere in piazza... lo fa per la giustizia, la legge e la costituzione? Ho parecchi dubbi... ho l’impressione che se non si tocca la pancia... le masse ce le scordiamo... Questo non vuol dire che tali questioni siano irrilevanti (ANZI!) ma vedo difficile la mobilitazione su tali questioni. Sara
4. 8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano, 4 luglio 2008, 18:17, di azzurro
Mettetevi l’anima in pace noi con il Popolo della Liberta’ saremo al governo almeno per i prossimi venti anni,e Silvio sara’ Presidente della Repubblica Italiana a fine mandato del signor Napolitano,se ci arriva.......stateve e abbozzate e ringraziate il mortadella e i suoi degni compari.....bamboccisti....
1. 8 Luglio: D’Arcais attacca Napolitano. I girotondini si spaccano, 5 luglio 2008, 08:53
ed al termine del ventennio...