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Genova. Per le regionali Rifondazione dice no a Burlando
ordine del giorno approvato dal Comitato Politico della federazione di Genova ieri sera (13 a favore, 11 contrari, 4 astenuti).
Le vicende politiche di questi ultimi anni hanno dimostrato con tutta evidenza che la strada degli accordi programmatici ha relegato il partito a un ruolo di subalternità rispetto alle forze egemoniche del bipolarismo.
Il PD, partito subalterno alle logiche vaticane e asservito ai poteri forti, è un partito a vocazione maggioritaria e di autosufficienza e ciò si è ampiamente manifestato con il richiamo al voto utile alle ultime elezioni politiche e con la votazione della soglia del 4% di sbarramento per le recenti elezioni europee.
Per la nostra regione il PD prevede punti programmatici inaccettabili, quali:
Piano Casa (Recente astensione del PRC)
Terzo Valico - Gronda -
Finanziamento alla Scuola Privata e agli Oratori
Politiche dei Trasporti
Questione della Sanità
Cementificazione della Costa (Porticcioli) e Privatizzazione del Litorale (pochi accessi al mare e trascurati)
Inceneritore e Politica Energetica (centrale nucleare)
Le linee programmatiche del PD e dei suoi alleati, a livello regionale, divergono radicalmente dalle nostre, e questo non permette di fare alcun accordo politico programmatico.
Il progetto neocentrista del PD va indebolito e smascherato, non rafforzato dandogli il nostro sostegno o i nostri voti, e la mancata partecipazione dei comunisti in un’eventuale giunta di centrosinistra non può essere intesa come elemento di debolezza o di "ritorno a casa", questo può farlo chi ha fatto e continua a fare della politica il suo mestiere, al contrario ciò deve essere inteso come l’inizio d’una nuova fase storica che si realizza in un nuovo modo di intervenire nel conflitto sociale: non più dalle stanze ovattate dei consigli regionali, degli assessorati o - ancor peggio - dei ministeri, ma a fianco delle lotte operaie, degli studenti, dei precari, dei pensionati, dei disoccupati...
Noi pensiamo che l’esasperazione elettoralistica sia ormai una malattia che va aggredita e rimossa, la nostra consistenza elettorale deve essere anzitutto il risultato della nostra capacità di promuovere iniziativa politica, del nostro radicamento sul territorio e della nostra capacità di organizzare il conflitto sociale.
Chiediamo pertanto che questo CPF si esprima sui seguenti punti:
1) Nessun accordo possibile con UDC (appoggi esterni compresi).
2) Nessun accordo politico con il PD, neppure nella formula della desistenza o dell’appoggio esterno.
3) Il nostro Partito deve lavorare a un’aggregazione di tutti quei soggetti politici e dell’associazionismo che si riconoscono in un progetto alternativo "Comunista e Anticapitalista"
Il direttivo del Circolo del levante e la maggioranza del direttivo del Centro Storico
Ripreso da Resistenze blog prc dell’associazione controcorrente-sinistra prc