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A Lampedusa il regime in Tunisia persegue i giovani della protesta sociale
Publie le domenica 11 gennaio 2009 par Open-Publishing1 commento
Lampedusa, rimpatrio di giovani delle proteste del bacino minierario di Gafsa in Tunisia
A Lampedusa stanno arrivando questi giorni decine di giovani provenienti dal Bacino minerario di Gafsa (secondo una notizia in data del 08/01/2009 dal sito www.albadil.org porta voce del Partito dell’Operaio tunisino ). Questi Giovanni fuggano la repressione del regime in Tunisia chi gli ha oppressi duramente l’anno scorso. Si nota che la regione di Gafsa ( 350 km su est da Tunisi) e precisamente nel bacino minerario ha conosciuto una forte protesta sociale chi ha durato più di sei mesi e finita con violente repressione (*) usando i militari e producendo morte, ferriti, decine di incarcerati chi sono state condannati fino a dieci anni di carcere e centinai di latitànte chi sono fuggiti in Algeria e Libia. Si pone tante domande su l’ultima visita di Maroni a Lampedusa dove ha dichiarato che vuole rimpatriare tutti nuovi arrivati a loro paesi e la collaborazione per la repressione delle masse della riva sud del mediterraneo del Governo italiano con il regime in Tunisia.
(*) Vedi l’articolo (Tunisia, la rivolta del «popolo delle miniere») su link http://www.medlinknet.org/modules.php?name=News&file=print&sid=439
Messaggi
1. Immigrati senza voce, 24 gennaio 2009, 11:57, di Puntointerrogativo
Che cosa succede a Lampedusa? I 1.300 immigrati fuggiti dal centro di accoglienza non possono non farci porre questa domanda. Chi da ascolto a questi uomini e a queste donne, che sono gli unici a poterci dire in che modo vengono accolti e trattati.Sono loro i protagonisti di queste vicende.Fuggiti dai loro paesi in cerca di un destino migliore,si ritrovano,poi,dopo un viaggio che è un vero calvario, dentro ad un centro che viene defnito un lagher da chi lo ha vissuto sulla propria pelle. E non è possible ignorarli solo perchè hanno un’altro colore,un’altra religione,e delle storie troppo complicate,nati in luoghi difficili e che sentiamo lontani da noi.Dove sono le telecamere ed i giornalisti che dovrebbero avere il pieno diritto e il dovere di entrare al CPA, per poi mostrare a tutti la verità. Se nessuno ha niente da nascondere dovrebbe essere possibile,e invece non è così, nella nostra bella italia democratica,abbiamo solo il potere di vedere queste persone dietro una rete che chiede aiuto e libertà.Guardiamo i massacri che avvengono in altri paesi del mondo,ne siamo disgustati e offesi,poi spento il televisore,chiuso il nosto giornale, torniamo alle nostre vite, e non ci accorgiamo che qui,a poch passi da noi,la dignità umana viene calpestata. Chiedo chiarezza e verità.