Home > A Milano anche noi ebrei
Cara “Liberazione”, un articolo redazionale del “Corriere della Sera” del 13 novembre spiega che “agli ebrei italiani” non è piaciuta l’intervista di Massimo D’Alema a “l’Unità”. Così scrivendo, si confondono “ebrei” con “iscritti alle comunità ebraiche”.
A rendere obbligatoria l’iscrizione a dette comunità era stato Mussolini, e la norma si era poi dimostrata utile alle schedature, quando arrivarono le leggi razziali. La norma corrispondente è stata abolita circa 20 anni fa; da allora, il numero degli aderenti alle comunità medesime è sceso da circa 40mila (dato del 1946) a circa 25mila.
Gli altri ebrei hanno semplicemente deciso di non voler avere a che fare con le comunità, anche per la loro linea politica totalmente appiattita su quella israeliana.
Vi sono moltissimi ebrei in Italia, in Israele e nel mondo, che si oppongono alla politica dei governi statunitense e israeliano in Medio Oriente, e che si battono da anni per la fine dell’occupazione.
La Rete degli Ebrei contro l’Occupazione sarà presente alla manifestazione di Milano del 18 novembre, per chiedere la fine dei massacri e del disumano assedio alla striscia di Gaza, l’abolizione delle sanzioni contro il Consiglio legislativo palestinese democraticamente eletto, la revoca degli accordi militari e le sanzioni contro Israele fino a che non ponga fine all’occupazione e non cada il Muro, che separa palestinesi da palestinesi, impedisce il lavoro nei campi, e favorisce la pulizia etnica. La terza, dopo quella del 1947-’48 e quella del 1967.
Speriamo che molti si uniscano a noi.
Paola Canarutto, coordinatrice Rete Eco -Rete degli ebrei contro l’occupazione Torino
Lettera di liberazione 14 novembre 2006