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A Napoli la resistenza popolare è pienamente legittima
Publie le lunedì 7 gennaio 2008 par Open-Publishing3 commenti
Le nostre banlieues e l’emergenza rifiuti
A Napoli la resistenza popolare è pienamente legittima

I fatti che stanno accadendo, in questi ultimi giorni, nell’area metropolitana napoletana sono eventi che, necessariamente, travalicano il dato della cronaca e la questione specifica contingente attorno cui si sviluppano. Il problema dei rifiuti che trasbordano in tutto il territorio della Campania non è, semplicemente, un problema irrisolto da ascrivere alle responsabilità del ceto politico di comando che amministra la regione da oltre 15 anni. Quello a cui stiamo assistendo non sono solo i guasti generati da un articolato intreccio di interessi politici e finanziari tra la politica, il sistema delle imprese (quello cosiddetto legale e quello "illegale") e la criminalità organizzata, ma rappresentano l’approdo a cui è giunto un modello di governance il quale devasta il territorio, l’ambiente e mina, profondamente, la vita delle comunità.
Tutte le presunte soluzioni che in questi lunghi anni sono state varate, senza minimamente risolvere l’emergenza-rifiuti, hanno alimentato questa linea di condotta la quale non è stata, assolutamente, in grado di offrire risultati socialmente accettabili. Anzi, tutti gli indicatori, da quelli ambientali a quelli sanitari, confermano il costante peggioramento delle condizioni di vita e di salute di milioni di persone ampiamente documentate da tutti gli istituti scientifici.
Di fronte a questo disastro annunciato la legittima resistenza delle popolazioni è sacrosanta e va sostenuta respingendo i volgari tentativi di criminalizzazione e di opacizzazione mediatica che la comunicazione deviante mette, puntualmente, in atto.
A questo proposito, vogliamo chiedere a Lor Signori e a molte anime belle - annidate anche in quel che residua della "sinistra radicale" - perché migliaia e migliaia di giovani delle periferie, i quali già "normalmente" vedono negarsi ogni diritto sociale e sono costretti ad una esistenza marginale, non dovrebbero indignarsi e ribellarsi quando sono condannati a convivere con mega-discariche o con maxi-inceneritori ossia con vere e proprie produzioni di morte? Ed ancora, grazie a quale alchimia questi giovani e le popolazioni fino ad ora martoriate dovrebbero fidarsi di un ceto politico che, in forme trasversali, assume sempre più le sembianze di una rancida maionese impazzita totalmente avulsa dalla società?
In questo contesto diventa naturale e consequenziale esprimere riconoscimento e sostegni a tutte quelle esperienze sociali di autorganizzazione e resistenza popolare che, con grande dignità, si mobilitano e fanno sentire la loro voce critica. In Campania come altrove!
Ma le vicende in corso a Napoli ci segnalano anche il crescente parossismo di un capitalismo che, con sempre più frequenza, mostra il suo profilo antisociale e devastante. Oggi si produce troppa immondizia, al di là di ogni ragionevole necessità umana. La quantità prodotta è tale da rendere praticamente impossibile un suo smaltimento e riciclaggio che la reimmetta nel ciclo biologico facendola diventare una risorsa invece che una piaga velenosa e distruttiva. Questo accade perché la produzione di beni materiali non viene effettuata, se non come effetto secondario, per soddisfare i bisogni umani, bensì per alimentare, a dismisura i profitti e la riperpetuazione del capitale. Ciò impone un aumento continuo della produzione ed un incessante rinnovo dei beni prodotti, che alimenta in maniera esponenziale ed incontrollabile la produzione di merci (spesso inutili), di rifiuti ed il loro crescente tasso di tossicità ed inquinamento. Ed è per questo che i fatti di Napoli, assieme all’intero corollario di questioni attinenti allo snodarsi di questa fase politica, stanno disvelando non un astratto assunto teorico ma evidenziano gli effetti concreti di un modello di sviluppo che sta giungendo al capolinea. Ed è in questi obbligati passaggi di metodo e di conflitto sociale che possono enuclearsi quei tratti antagonistici utili allo sviluppo ed alla diffusione della critica serrata e materiale allo stato di cose presenti.
La redazione di Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti
Messaggi
1. A Napoli la resistenza popolare è pienamente legittima, 7 gennaio 2008, 18:47
Ok, condividiamo.
Compagni di www.a-margine.org di santa maria capua vetere.
2. LA LOTTA DURA VINCE !, 7 gennaio 2008, 19:00
LA LOTTA DURA VINCE !
18:00 Forze dell’ordine lasciano Pianura
Le forze dell’ordine stanno lasciando il sito della discarica di contrada Pisani nel quartiere di Pianura a Napoli. I mezzi stanno abbandonando l’area tra applausi dei manifestanti e cori di ’vittoria’: "fuori, fuori". Secondo quanto si è appreso da un dirigente della polizia si sta eseguendo una disposizione appena giunta
18:37 Pianura, manifestanti "invadono" discarica
Quando l’ultimo convoglio delle forze dell’ordine ha abbandonato la discarica di contrada Pisani, nel quartiere di Pianura a Napoli, le centinaia di manifestanti hanno pacificamente invaso l’ingresso del sito. "Adesso andiamo a verificare se hanno realmente abbandonato l’idea di allestire la discarica", ha detto il consigliere comunale di Napoli, Marco Nonno, che da giorni guida la protesta
18:42 Blocchi fra Quarto e Pianura
Numerosi i blocchi in atto tra il comune di Quarto e il quartiere di Pianura. Un corteo è partito da via Pallucci verso la discarica; tre blocchi sono in atto lungo via Pallucci, intasata la strada; altri blocchi con spazzature e masserizie ostruiscono via Cinthia verso via Montagna Spaccata, dove alcuni tir messi di traverso chiudono la strada verso Quarto; bloccata da cassonetti di immondizia l’uscita della tangenziale su via Campana; le strade di Quarto e Pozzuoli chiuse alla circolazione. Il caos totale impedisce ai cittadini di circolare. Per questo le forze dell’ordine hanno deciso di allontanarsi dall’epicentro della protesta e di monitorare l’ingresso e l’uscita da Pianura e da Quarto in una posizione più defilata
1. LA LOTTA DURA VINCE !, 8 gennaio 2008, 13:39
"In dieci giorni risolvo tutto"
(Guido Bertolaso, nuovo commissario straordinario per i rifiuti in Campania, 22 maggio 2007)
"L’emergenza rifiuti a Napoli è definitivamente chiusa"
(Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, Margherita, 30 maggio 2007)
"Sei mesi e battiamo l’emergenza, chiederò ai miei di lavorare di più"
(Alessandro Pansa, nuovo commissario straordinario per i rifiuti in Campania, 7 luglio 2007)
"La città è pulita e i rifiuti non ci sono più"
(Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, 10 luglio 2007)