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Leggendo il Manifesto del 6 ottobre, finalmente, si capisce il motivo della reticenza dei vertici del PRC romano e nazionale nei confronti della ormai celebre vicenda dei finanziamenti dei palazzinari: l’obiettivo era ricucire con $inistra e Libertà, per un nuovo accordo elettorale con il PD, con tanti saluti alla svolta di Chianciano. Ecco cosa scrivono Claudio Grassi e Bruno Steri:
“Crediamo in una sinistra plurale, non ci siamo mai appassionati ad alcuna «reductio ad unum». Non poniamo veti; e non accettiamo di subirne. Ma, al dunque, ci chiediamo: è possibile metterci attorno a un tavolo - noi della Federazione, voi di Sinistra e Libertà e quanti a sinistra (associazioni, comitati, sindacati, strutture di movimento) non rinunciano a contestare in radice un sistema sociale iniquo e inefficiente - e provare a discutere quattro/cinque punti programmatici discriminanti, così da contrastare l’offensiva di un establishment che ha fragorosamente fallito e che vorrebbe continuare a dettar legge?”.
Al dunque, ci si vuole mettere nuovamente a tavola con $meriglio & soci.
Quindi, a casa l’ingenuo tesoriere che crede nella trasparenza e nell’incompatibilità fra una politica di sinistra e i soldi dei padroni della città, e via alla campagna di diffamazione dei compagni che hanno tentato di fare un po’ di pulizia. Purtroppo, bisognerà aspettare le prossime elezioni di marzo per vedere finalmente scomparire la gentaglia che da anni truffa e inganna all’ombra della falce e del martello. Fino ad allora, ce li troveremo alle manifestazioni, visto che nessuno se la sente di trattarli come meritano: a calci in culo.
Buon appetito.
Messaggi
1. A TAVOLA CON $MERIGLIO, 8 ottobre 2009, 18:33
Continuo a pensare che questi sciagurati sono il degno simbolo di chi li delega, nessun tradimento, trattasi di masochismo politico-culturale.
Possono dire il tutto e l’esatto contrario e vengono rieletti al vertice di un partito sempre più inesistente nella società.
I calci in culo, sono il minimo per personaggi di così dubbio valore.
Sono solo ceto politico che difende posti, stipendi, prebende e cerca di riprodurre se stesso.
K.
2. A TAVOLA CON $MERIGLIO, 8 ottobre 2009, 21:25, di Enrico Biso
In realtà, caro rugantino , questa letterina tra amichetti affabili e intenti a lanciare ami, per ricreare di nuovo, una unità della sinistra governista, è il requiem della svolta a sinistra del congresso del prc svoltosi a Chianciano.
Non deve stupire, è l’unico linguaggio e pratica politica di dirigenti che proclamano il percorrere una via e poi (zac), ne perseguono un’altra.
Del resto, si individua più facilmente, il teatrino con cui hanno provato e in parte ci sono riusciti, a gabbare la rabbia e la protesta che si evidenziava nel dopo arcobaleno.
Aprire uno scontro di apparati, che nascondeva l’unità politica del ceto, e far sbollire le contestazioni.
Ora, dopo esser riusciti a passare il momento "delicato", ricicciano politicamente e culturalmente, e vaiiiiii, si può ricominciare daccapo a stampellare il pd, e tutto l’insulso suo corollario.
E il "bello", è che rivogliono tentare il tutto, facendoci il contentino di far sventolare le rosse bandiere.
Riusciranno ancora nel loro intento?
Qui, mi tocca fare autocritica, perchè in verità, dopo il disastro del governo Prodi, infarcito di missioni di guerra, di privatizzazioni, di precarietà del lavoro e di tanti bei percorsi all’indietro, credevo che ben pochi li avrebbero seguiti.
Oggi, fatto il bilancio autocritico , testardamente continuo a pensare che ne fregheranno ben pochi.
Mi risbaglio?
A leggere quel che ha postato il compagno k, non credo, e se anche risbagliassi ancora una volta, il nuovo bilancio sarà ben più positivo del precedente.
La loro debolezza di apparato burocratico, li costringe a riunificarsi, o giù di li, e solo per difendere con le unghie il poco che hanno.
E perlomeno, riparleranno il linguaggio comune, abbandonando finte svolte a sinistra ed illusorie "altenative".
Possibile che non si veda quel che è sotto gli occhi di tutti noi?
A Roma se dice:JE PIACEREBBE.