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A chi conviene distruggere "i ragazzi di Locri"?

Publie le mercoledì 5 luglio 2006 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Movimenti

di Aldo Pecora

“E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi". (Mc 2, 22)

Mi ero imposto un dignitoso silenzio dopo le tante parole dei giorni scorsi, proprio perché speravo che si sgonfiasse l’evidente tentativo di depistaggio che aveva posto in essere la signora Musella prima con i suoi attacchi a freddo contro il sottoscritto, poi con le sue continue e melodrammatiche lamentazioni, dal “cuore” del problema principale che avevo posto, e cioè se non si ponesse una questione di etica della responsabilità politica anche per il presidente della Giunta regionale Agazio Loiero dopo gli ultimi e drammatici sviluppi delle indagini successive all’assassinio di Franco Fortugno.

Non ho nulla di personale contro Adriana Musella, ho molto da dire invece su chi presenta preventivi e fatture per impegnarsi nella lotta alla mafia e poi si sente in diritto di fare la morale a quei quattro poveri ‘straccioni di Valmy’ che siamo noi del movimento “Ammazzateci tutti”.

Io ho posto un problema di etica, loro non rispondono.

O meglio, rispondono che non sarei abilitato a porre il problema. “L’utente non è abilitato al tipo di chiamata richiesta”. Forse i cellulari hanno fatto danni veramente gravi ad alcune meningi.

E perché non sarei abilitato?

Sono forse un mafioso? O forse sono un “antimafioso a pagamento”? Sono ‘un ragazzino senza capo né coda’, come mi ha amabilmente definito il buon presidente della giunta regionale?

No. La risposta è che non sarei abilitato a porre questioni di etica perché prima del tragico 16 ottobre 2005 ho commesso il terribile reato di essere un semplice iscritto ai giovani della Margherita. Proprio come Franco Fortugno mi aveva chiesto.

Altri “reati”, allo stato, non me ne sono stati addebitati.

‘Pantaleone Sergi dixit’ per primo. Poi però ‘aggiunxit’ che io sono solo uno che parla a titolo personale e per trarne “vantaggi personali” e inoltre che non rappresento niente e nessuno (così chi aveva orecchie per intendere poteva intendere, come diceva per iscritto nei suoi pizzini il Provenzano).

Intanto in primo luogo io, povero studente universitario squattrinato, parlo secondo Pantaleone Sergi per avere “vantaggi personali”. E lo dice quel Pantaleone Sergi portavoce strapagato della Giunta Regionale, docente universitario di non-mi-ricordo-cosa, giornalista corrispondente della “Repubblica” e persino sindaco di Limbadi. All’anima di chi parla per vantaggi personali!
In secondo luogo in questi quattro giorni i giornali ed il nostro sito internet http://www.ammazzatecitutti.org sono stati letteralmente inondati di attestati di stima e di incoraggiamento nei miei confronti.

Dopo il portavoce della Giunta regionale un’altra persona che percepisce la giusta mercede dalle tasche dei contribuenti calabresi, la signora Adriana Musella, ha ritenuto opportuno far partire la fiera delle menzogne nei miei confronti dicendo in un comunicato stampa, dal vago odore di bruciaticcio, che non ero credibile in quanto ero stato candidato della Margherita a non so bene cosa, costringendomi ad iniziare un ormai quotidiano rapporto di amicizia con gli avvocati, visto che non avrei potuto non querelarla per le menzogne (con allegate offese gratuite) elargitemi dalla stessa a freddo, senza nessuna provocazione da parte mia che mai, in passato, l’avevo tirata in causa.

Nei giorni successivi la fiera delle offese a chiari fini delegittimatori nei miei confronti continuava con gli improperi dedicatimi da un ammiratore della signora Musella, l’imprenditore De Masi Antonino da Rizziconi, che ho dovuto segnalare alla solerte attenzione dei miei amici avvocati per la valutazione nelle opportune sedi giudiziarie.

Evidentemente ormai proverò ad entrare nel ‘guinness dei primati’ come il ventenne cha ha dato più querele nel mondo.

Perché, come diceva il buon Corrado, “non finisce qui”, ed è proprio vero che al peggio non c’è mai fine.

Ieri, 4 luglio, un quotidiano calabrese ha pubblicato con grande evidenza (addirittura in prima pagina) un articolo a firma del segretario regionale e del segretario provinciale di Reggio Calabria della Sinistra Giovanile.

E’ la cosa più brutta che abbia mai visto pubblicata su un organo di stampa, una miscela di malafede, di livore acido, di cattiveria talmente accecanti da non accorgersi di essere, oltre che passibili di querela, elementi rivelatori di un chiaro disegno tendente a delegittimare gli altri potenziali ‘competitors’ nella formulazione di una futuribile sinergia politica tra i giovani democratici calabresi.

Hanno paura, è evidente, che qualcuno possa insidiare le loro belle poltrone, i loro eleganti uffici, le loro “promozioni” da vigile del fuoco a componente la segreteria della Presidenza del Consiglio Regionale. Mica caramelle. (A proposito, mi piacerebbe proprio sapere cosa ci fa un pompiere nella segreteria del Presidente Bova: evidentemente a volte le riunioni politiche assumono toni troppo... incandescenti!).

E vengono a fare la morale a me, a noi!

E cosa ci si può aspettare da questi “giovani vecchi”?

Che attacchino la mafia? E quando mai...

Che attacchino il potere costituito? Ma se ci si siedono a tavola...

Che soffrano e piangano con i calabresi che soffrono e piangono? E come fanno a sentirli, sigillati come sono nelle stanze dove si ammicca, si ridacchia e si porta un bello stipendiuccio a casa...

Noi non li abbiamo mai né visti né sentiti fino ad oggi, quasi un caso da segnalare a “Chi l’ha visto”.

In Calabria ci sono stati centinaia di drammi e tragedie quotidiane, ma mai avevamo letto né sentito nulla dai “due segretari” (un titolo degno di un film di Totò e Peppino, non credete?).

Ammazzano Franco Fortugno, Gianluca Congiusta, la mafia stermina decine e decine di altri figli e padri di famiglia solo nella locride, distruggono le serre delle cooperative antimafia di mons. Bregantini, la famiglia Mazza proprietaria dell’ex ristorante “Al Valantain” chiude per mafia ed è costretta ad espatriare per vivere, Pippo Callipo presidente degli industriali calabresi infiamma le cronache dei giornali con dichiarazioni sconvolgenti...

Noi, straccioni di Valmy del movimento “Ammazzateci tutti” eravamo lì, nei luoghi del dolore, a dare il nostro piccolo contributo di solidarietà e di coraggio.

Dov’erano loro, arroganti caporali della politica politicante?

Non c’erano. Non ci sono mai stati.

Ma ieri si sono ricordati di essere vivi. Per sputare una fetida boccata di veleno contro di Aldo Pecora si sono persino messi a scrivere, con encomiabile sforzo.

E mentre a Vibo una terribile tempesta di fango ed acqua si portava via quattro vite, tra le quali quella di un bimbo di appena quindici mesi, loro pensavano a scrivere contro Aldo Pecora, senza neanche un attimo d’attenzione per le notizie drammatiche che giungevano dal vibonese, come sicari ben prezzolati per eseguire un lavoro sporco.

E come i sicari hanno lavorato con la coscienza, ed il cervello spenti.

Hanno inventato risibili storie di comizi che avrei tenuto addirittura a Palermo, hanno scritto che chi come me è iscritto ad un partito politico non può preoccuparsi di questioni etiche (Ah! Ecco come si spiegano tante belle carriere all’insegna delle tre scimmiette nonvedo-nonsento-nonparlo!), hanno sottolineato che ho avuto il barbaro coraggio di fare campagna elettorale per il mio partito e, udite udite, che avrei deciso io le candidature per il Parlamento nella lista dell’Ulivo senza nemmeno preoccuparmi di tenermene una per me stesso. Alla faccia del caciocavallo!

Penso con orrore a quanto li ho scandalizzati specialmente con questa loro ultima convinzione!

Ma adesso basta, anche un giovane guerriero come me ad un certo punto può anche decidere che è ora di finirla.

Sono giorni che mi sveglio all’alba, dopo che sto fino a tardi a studiare come tutti gli studenti, per correre all’edicola a leggere quante me ne diranno sui giornali.
Io sono stato in silenzio, sono stato l’unico a dare seguito alla richiesta del presidente Loiero di “abbassare i toni della polemica” mentre gli altri, anche i suoi dipendenti, continuavano a massacrarmi.

Il disegno è ormai scoperto, e quando ho visto che persino i “due segretari” hanno distratto dagli sbadigli le loro bocche e le loro dita dai cornetti alla crema allora non c’è più dubbio: stavolta è stato deciso “colà dove si puote ciò che si vuole” che era giunto il momento di distruggere i “ragazzi di Locri”, che evidentemente non erano più controllabili come le due o tre marionette ancora con i fili nelle mani “giuste”.

Ci hanno provato in tutti i modi: con le intimidazioni, con le menzogne, con i falsi comunicati stampa a comando, con le dichiarazioni ad orologeria, con qualche (per fortuna pochissimi) giornalista compiacente...

Niente, c’era sempre più grande e sempre più incontrollabile quella sacca di ‘sovversivi’ che si faceva chiamare “Ammazzateci tutti”, e quel ragazzino ‘senza capo né coda’ che si atteggiava a fare il Peppino Impastato della situazione, incontrollabile e senza peli sulla lingua. E soprattutto con la schiena dritta di fronte ai potenti, che si erano abituati a pensare i giovani come se fossero tutti come i “due segretari”.

Ma a chi conviene distruggere i “ragazzi di Locri”?

La risposta datevela voi stessi, ognuno di voi, nella vostra intelligenza, semplicemente ripassando la cronologia di questi giorni, i soggetti coinvolti, ed i soggetti di secondo livello che non devono apparire, ma ci sono.

Io invece adesso faccio appello a tutti i calabresi onesti, ai padri ed alle madri di famiglia che non ce la fanno più, ai giovani che sono stanchi di questa continua morte civile, ai sacerdoti, ai politici, ai sindacalisti, ai professori, agli imprenditori che sono veramente innamorati della nostra terra: aiutateci a non andare via, esattamente il contrario di quello che altri avevano sospirato nei giorni scorsi.

Aiutateci a non arrenderci, a non abbassare le braccia, a non chiudere gli occhi, a non cadere piangendo sulle ginocchia, a non mettere per la milionesima volta i nostri sogni in una valigia di cartone.

Oggi, per chi è uno spirito libero, è molto più facile vivere fuori dalla nostra Calabria che battersi per restare.

Ma voi aiutateci a non andare via! Aiutateci a sognare ancora in calabrese.

Aldo Pecora

5 luglio 2006

www.ammazzatecitutti.org

Messaggi

  • Solidarietà
    by lisic(A) Wednesday, Jul. 05, 2006 at 11:12 AM mail:

    Ciao aldo

    non è la prima volta che leggo le tue idee quì, su indimedia, o sul forum ammazzatecitutti.
    Sicuramente hai tutta la mia solidarietà, contro quei loschi individui che hanno cavalcato l’onda dell’indignazione fin quando c’è stata la Tv ad inquadrarli, dopodichè... si sono mostrati per quello che sono davvero. E’ gente che non rispetta le idee altrui, che non ha alcun interesse a cambiare le cose (anche se penso che io e te non abbiamo le stesse aspirazioni per il futuro della società, ma sicuramente conveniamo nell’impegno contro i soprusi mafiosi) sennò non avrebbero di che campare. Poveracci.

    Tu pensi che uno che è stato ministro in un governo Berlusconi e adesso è presidente della regione calabria con il centro sinistra abbia una, anche minima o ridicola, idea di etica??? Io penso proprio di no.

    Sono semplici arrivisti, squallidi portaborse di chi la nostra terra la governa per davvero, nei paesini ma anche nele città. Non avevo nessun dubbio che la mobilitazione "ammazzateci tutti" sarebbe andata così, purtroppo anche altri su indymedia l’avevano pronosticato. E’ sempre brutto dire, "l’avevo detto", ma era talmente evidente... Sono contento che adesso una persona come te se ne sia accorta (purtroppo sulla tua pelle) di cosa possono fare questi sciacalli. Non hanno nessun tipo di rispetto, cambiano partiti, comprano consenso, si piegano a 90 gradi davanti ai loro padroni pur di potersi sedere comodi su una poltrona. Non so davvero come abbiano fatto le sinistre calabresi a riciclare uno come loiero, me lo sono chiesto quando l’hanno candidato, me lo chiedo a maggior ragione adesso che è in carica. Uno che è stato praticamente costretto a firmare una petizione contro la costruzione del ponte per potersi candidare, ma lui non era d’accordo... Uno che non ha un briciolo di principi e valori che rispetta, come vuoi che conduca la sua politica nei confronti dei cittadini?

    Più che normale!

    Penso sia arivato il momento di finirla di sostenere che la morale a sinistra è considerata una cosa seria e nelle destre no. Il miraggio della poltrona uniforma tutte le mentalità possibili, non ho dubbi su questo. Mi dispiace ma l’esperienza e le cose che si vedono conducono solo a questa conclusione, anche se è sempre bene non generalizzare, ci mancherebbe. C’è gente che ci crede davvero in certe cose.

    Comuque in uno schieramento politico dove la trasparenza è un optional irrilevante, vedi i casini per le primarie per il presidente della provincia di reggio, che alla fine DS e Margherita e anche gli altri non hanno voluto fare, la libertà di scelta (anche se di una cosa minima come un candidato ad una poltrona) ai cittadini è inconcepibile per certa gente. E’ palese! Ha vinto il CS e vedi un po’ ancora Morabito non è riuscito a formare la giunta provinciale... E’ gente ridicola, assolutamente asservita a logiche mafiose e clientelari.

    Le speranze non possono entrare nei palazzi del potere, perchè si sgretolano!

    Penso che tu sei un "margheritoni" atipico, infatti confido nelle tue mani per stracciare la scheda del partito di cui fai-facevi parte. Stai sicuro che senza quella etichetta la tua credibilità e la solidaietà nei tuoi confronti potrà solo aumentare, da parte di tutti quelli che credono nella lotta contro le oppressioni e i soprusi.

    Di stato o di mafia, non fa differenza, sempre di soprusi si parla!

    Hai la mia solidarietà, da studente reggino che è andato via dalla sua terra, ma che appena può ci torna (anche solo per i cortei contro la mafia...) e che vorrebbe tornarci per contribuire giornalmente al cambiamento delle cose.

    L’unica speranza sta nelle mani della gente, non nei palazzi, in nessun palazzo!

    (A)

  • Aldo è uno di noi

    “Noi ragazzi del ‘Fo.Re.Ver.’ (Forum per la Resistenza e la Verità), delle scuole, delle associazioni e dei movimenti di Locri e della locride, intendiamo smentire categoricamente quanto impropriamente riportato dai quotidiani di oggi in merito alla “sfiducia” che questo Forum avrebbe fatto nei confronti di Aldo Pecora, nostro amico ed attivista del Forum sin dalla sua istituzione da parte del Consiglio regionale della Calabria”.
    “Intendiamo altresì ribadire a chiare lettere – continua la nota - che né Aldo né nessuno tra di noi ha mai parlato o rilasciato dichiarazioni a nome dei ‘ragazzi di Locri’, in quanto questo Forum si propone come punto istituzionale di raccordo e confronto tra le diverse anime singole e collettive che sono scese in piazza a manifestare contro la ‘ndrangheta in seguito al barbaro omicidio dell’On. Francesco Fortugno il 16 ottobre del 2005. Desideriamo significare perciò a tutti gli organi di stampa che la smentita a presunta firma de ‘i giovani di Locri del Forum Fo.Re.Ver.’ nei confronti di Aldo Pecora è da intendersi esclusivamente come un’iniziativa destituita di ogni fondamento, presa impropriamente a nome di tutti noi senza neanche, come consuetudine da sempre, discuterne con gli altri. A maggior ragione in una vicenda che coinvolgeva a titolo personale uno di noi”.
    “Non siamo assolutamente entrati e non desideriamo entrare nella polemica in corso tra Aldo ed il Presidente Loiero, in quanto ad ognuno di noi fino ad oggi è stata riconosciuta reciprocamente libertà di azione e di credo politico – conclude la nota - e soprattutto perché lo stesso Aldo non ha mai coinvolto il Fo.Re.Ver nelle sue dichiarazioni. Ci sentiamo comunque di esprimere ad Aldo Pecora, pur nella legittima diversità delle opinioni personali, il nostro affetto e la nostra stima ed intendiamo stigmatizzare nella maniera più assoluta ogni comportamento od affermazione volta a dare un’immagine di divisione tra i cosiddetti ‘ragazzi di Locri’. E chi lo ha fatto si è assunto una gravissima responsabilità”.

    I ragazzi del “Fo.Re.Ver”, delle scuole, delle associazioni e dei movimenti di Locri e della locride.
    (ansa)

  • da: http://www.nuovacosenza.com/politica/06/re...ltime07.html#10

    Dopo le polemiche, i ragazzi di Locri incontrano Loiero: “Sono il simbolo della Calabria pulita”

    07/07 ’’I ragazzi di Locri, riuniti nel Forum Forever, hanno rappresentato e rappresentano l’immagine della Calabria pulita che intende riscattarsi da una condizione in cui la mafia diventa sempre piu’ opprimente’’. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, incontrando a Locri i ragazzi del movimento costituito dopo l’ omicidio, il 16 ottobre scorso, del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. ’’Vi invito, dunque - ha detto ancora Loiero rivolto ai ragazzi - ad insistere lungo la strada che avete intrapreso’’. Quello tra il presidente della Regione ed i ragazzi di Locri e’ stato un dibattito particolarmente serrato. I giovani hanno posto a Loiero una serie di problematiche che in gran parte esulano dalle competenze della Regione, ma alle quali lo stesso Loiero non ha inteso sottrarsi ’’in quanto uomo e politico - ha detto - che ha scommesso sul futuro della Calabria’’. Il presidente della Regione si e’ fatto comunque carico di portare all’ attenzione del Governo centrale e di sostenere le questioni che gli sono state poste. Loiero ha sottolineato l’impegno della Regione Calabria in favore della Locride, con l’adozione di una serie di provvedimenti che produrranno investimenti concreti. A tale proposito ha ricordato i due milioni e mezzo di euro annui, per un massimo di 25 anni, che il Governo regionale, con la Legge finanziaria approvata a fine dicembre, ha destinato al Comune di Locri ed alla Provincia di Reggio Calabria per contrarre un mutuo di circa 40 milioni di euro per la realizzazione di un Polo scolastico ed il recupero dell’immobile destinato a sede del Forum Forever. All’ incontro col presidente Loiero, svoltosi a Palazzo Nieddu del Rio, dove e’ stato ucciso Francesco Fortugno, hanno partecipato anche Mario Congiusta e Liliana Esposito, rispettivamente padre e madre di Gianluca Congiusta e Massimiliano Carbone, assassinati a Siderno ed a Locri, rispettivamente, in altrettanti agguati, nel maggio del 2005 e nel novembre del 2004. I genitori delle due vittime della mafia hanno chiesto un maggiore impegno delle istituzioni nella lotta contro la criminalita’ organizzata, attraverso, soprattutto, l’ invio in Calabria di piu’ giudici e di reparti dell’ Esercito per consentire un controllo del territorio piu’ capillare. All’incontro era anche presente Aldo Pecora, ideatore dello striscione ’’E adesso ammazzateci tutti’’ diventato il simbolo della reazione dei ragazzi di Locri dopo l’ assassinio di Francesco Fortugno. ’’Quello che finora ho fatto insieme ai ragazzi di Locri - ha detto Pecora nel corso dell’ incontro - l’ho fatto col cuore e a titolo personale e non, come ha detto qualcuno, come esponente di un partito. Rispondendo a pesanti e ingiusti attacchi e provocazioni di ogni genere, avro’ magari esagerato nei toni, ma di sicuro non meritavo gli attacchi velenosi e il linciaggio mediatico che e’ stato riversato su di me negli ultimi giorni’’.