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ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL CARCERE DI CASTELFRANCO EMILIA
Publie le domenica 20 marzo 2005 par Open-PublishingL’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia ONLUS aderisce e partecipa alla
manifestazione contro il carcere di Castelfranco Emilia di lunedì 21 marzo.
Il progetto neoliberista di società contempla l’esclusione di ampi settori
della popolazione espulsi al mercato del lavoro. Per vagabondi, poveri,
consumatori di droghe, «homeless», disoccupati, emigranti c’è l’apartheid o
una politica punitiva penale che ha nel carcere il modello dominante come
contenitore del conflitto sociale. La pena non grava più sul reato ma
sull’individuo per le sue caratteristiche. Lo Stato etico e penale prende il
posto dello Stato sociale.
Il carcere di Castelfranco Emilia si configura come un campo di lavori
forzati per tossicodipendenti secondo il modello Muccioli: botte e lavoro
coatto gratuito.
NON FERMIAMOCI ALLA DENUNCIA, ALLARGHIAMO IL CONFLITTO.
La Papillon lancia un appello ai partiti democratici e al Movimento perchè
le manifestazioni di protesta non rimangano episodi saltuari e isolati.
Occorre in primo luogo assumersi in prima persona l’impegno costante sulla
questione detentiva riconoscendola di pari importanza a quelle dei migranti
(dei 56.000 detenuti il 50% sono stranieri) e del precariato. Occorre non
lasciare più soli i detenuti quando tra infinite sofferenze organizzano le
loro proteste pacifiche e si battono contro l’ottusa violenza e l’endemica
illegalità che regna negli istituti di pena in tutto il territorio
nazionale. In secondo luogo occorre portare nelle assemblee di ogni realtà
comunitaria in cui lavoriamo e nei quartieri in cui viviamo la coscienza e
la conoscenza del carcere come elemento che riguarda da vicino chiunque.
Valerio Guizzardi
Associazione Culturale Papillon-Rebibbia ONLUS
Sede di Bologna




