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ALITALIA, LA CAI NON TRATTA. A FIUMICINO SI INFIAMMA LA PROTESTA
Publie le mercoledì 12 novembre 2008 par Open-PublishingALITALIA, LA CAI NON TRATTA. A FIUMICINO SI INFIAMMA LA PROTESTA
Marrazzo e Ferrero: riaprire il tavolo di trattativa. Il presidente
della Regione Lazio ha convocato i sindacati che non hanno
sottoscritto il “Lodo Letta” e che rappresentano l’80-85% di piloti,
assistenti di volo, personale di terra.
Sono cinque le sigle sindacali che hanno respinto il diktat di Cai e Governo accettato, invece, dai sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl. L’accordo siglato dai sindacati confederali come è stato detto in una assemblea molto affollata promossa da Rifondazione comunista, di fatto, non rispetta gli impegni che erano stati assunti da Cai e governo, colpisce pesantemente il potere di contrattazione dei sindacati, da mano libera ai padroni, a Colaninno e soci, di portare avanti una operazione speculativa che, con i soldi dei contribuenti, aggrava la crisi del trasporto aereo.
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista ha concluso l’assemblea cui hanno partecipato, intervenendo nel dibattito, i dirigenti delle associazioni dei piloti, degli assistenti di volo, del personale di terra. Assente la Cgil, firmataria di un accordo fatto sulla pelle dei lavoratori e il commissario Augusto Fantozzi che avevano assicurato la partecipazione. Hanno preso la parola assistenti di voto, i piloti, i precari che hanno raccontato le loro drammatiche esperienze. Ferrero ha sottolineato la necessità di ridiscutere un accordo, come proposto anche dal presidente della Regione, Piero Marrazzo, che provoca solo disoccupati, licenziamenti, che colpiscono migliaia di lavoratori di Alitalia e dell’indotto con la perdita di salario, e con la negazione di ogni diritto di contrattazione da parte dei lavoratori.
Una giornata difficile quella che di ieri allo scalo romano Leonardo Da Vinci. I lavoratori dopo l’assemblea hanno votato per il blocco dell’attività ad oltranza, e si capisce l’esasperazione per la situazione drammatica determinata dall’arroganza del Governo e della società Cai, che continuano volutamente ad ignorare i lavoratori, dopo aver stravolto unilateralmente il contratto siglato a Palazzo Chigi lo scorso settembre. Ieri in mille si sono ritrovati al Crew Briefing center, il centro equipaggi di Fiumicino ed hanno deciso di proseguire ad oltranza l’assemblea, bloccando di fatto tutte le attività operative di Alitalia. Il blocco è proseguito poi nonostante il fronte sindacale del no avesse deciso di non procedere in questa forma di lotta. Il varco equipaggi di Fiumicino è diventato impenetrabile, tanto che altre compagnie di bandiera hanno deciso di raggiungere i propri aeromobili attraverso altri varchi doganali.
Vertenza Alitalia. I sindacati preannunciano 14 giorni di sciopero
La risposta del cosiddetto fronte del no non si fa attendere. Le sigle sindacali Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, SDL Intercategoriale, considerate le più rappresentative in Alitalia hanno preannunciato 14 giornate di sciopero a partire da questo mese fino a maggio 2009. La decisione arriva a poche ore dalla riunione dei lavoratori prevista per stamattina alla mensa dello scalo romano della compagnia di bandiera e all’incontro del pomeriggio che si terrà a Fiumicino Paese e che vedrà la presenza del commissario Augusto Fantozzi.
A determinare questa decisione è il continuo atteggiamento di chiusura adottato dalla Cai, che con la complicità dei sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ha stravolto completamente i contratti di lavoro già concordati nel mese di settembre alla presenza del Governo, ingannando le sigle firmatarie dell’accordo. Ma non è solo questo a rendere la situazione preoccupante. Il lodo Letta resta un punto preoccupante, che di fatto sostituisce completamente la funzione sindacale come organo legittimo di rappresentanza dei lavoratori, con una figura d’intermediazione che appartiene al Governo stesso. Un fatto inaccettabile per qualsiasi stato democratico.
Ma c’è dell’altro. La vertenza si è ulteriormente aggravata soprattutto di fronte alle ulteriori richieste della Cai, che basa la sua piattaforma contrattuale su criteri di assunzione del tutto iniqui e irrispettosi dell’anzianità acquisita dai dipendenti. In sostanza la Cai continua a fare la voce del padrone ancor prima di aver acquisito ufficialmente Alitalia, consapevole di essere comunque spalleggiata da un Governo compiacente e da quattro rappresentanze sindacali completamente in balìa della nuova cordata.
Indubbio che la strategia della Cai e del Governo sia quella di usare il fronte della protesta come deterrente per giustificare le proprie incapacità, facendo leva sull’opinione pubblica poco informata, nel tentativo di delegittimare una rappresentanza maggioritaria e importantissima tra i lavoratori.
Anche il preannunciato sciopero bianco, altro non è che il rispetto di pratiche aeroportuali che non dovrebbero essere a carico di Alitalia, ma che spesso, onde evitare ritardi e causare disservizi ai passeggeri vengono svolte dal personale di bordo. Beninteso che tali norme procedurali non hanno nessun tipo d’influenza sul fattore sicurezza, anzi Alitalia su questo potrebbe insegnare.
Nel frattempo il 6 dicembre 2008, il 7, 16, 27 Gennaio 2009 il 9, 20 Febbraio 2009 il 3, 16, 27 Marzo 2009 il 7, 20 Aprile 2009 e il 4, 15, 26 Maggio 2009 Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, SDL Intercategoriale incroceranno le braccia e quasi sicuramente in questi giorni nessun aereo prenderà il volo.
Roma, 11 Novembre 2008