Home > ARTE, DISEGNO E FANTASIA

ARTE, DISEGNO E FANTASIA

Publie le domenica 27 maggio 2007 par Open-Publishing

“ARTE SI IMPARA”: TECNICA DEL DISEGNO NELLA PRODUZIONE DEI GRANDI PITTORI.

di Laura Tussi

Per poter osservare e giudicare un’opera d’arte non è sufficiente possedere un bagaglio di nozioni e di punti di riferimento storici. Risulta anche opportuno conoscere l’uso degli strumenti che adoperavano gli artisti. Per questo motivo il nuovo ciclo della serie «Arte si Impara», dedicato alle tecniche espressive, è aperto a tutti gli studenti di scuole di ogni ordine e grado e a coloro che, ai primi approcci con l’arte vogliano accostarsi con passione a questo ramo del conoscere.
La prima serata è dedicata alla tecnica del disegno. L’artista di tutti i tempi si è sempre espresso in questo modo, tracciando su una superficie un insieme di linee nel tentativo di ricostruire la propria impressione.
La produzione dei grandi pittori è sempre stata legata ad un discorso di dipendenza dal committente, solitamente un personaggio che ricopriva una determinata carica e deteneva il potere in un certo ambito In questa prospettiva il disegno assumeva per l’artista una doppia valenza: lo studio dell’idea in luce e l’esecuzione dì una sinopia da presentare come anticipo del risultato definitivo, al committente. Fino al 1300-1400 ci rimane ben poco della produzione artistica disegnata, perché gli studi venivano eseguiti su materiali deperibili, come il papiro o la pergamena. Infatti la fabbricazione della carta, retaggio delle invasioni arabe, ha avuto inizio in Toscana. 1ntorno alla seconda metà del 400, con la prima cartiera di Fabriano.
Durante il Medioevo tra il 200/300 parte la maggior produzione su pergamene e codici, soprattutto nei paesi del Nord, con disegni che rappresentavano avvenimenti storici e personaggi religiosi, anticipando, cosi, il gusto per la miniatura dei Libri d’Ore del ’400, nell’ambito del gotico internazionale.
Gli artisti cominciarono a lavorare su carta con strumenti particolari: punte di metallo, argento e piombo. La grafite fu scoperta intorno al XVI secolo in Inghilterra ma si diffuse in tutta Europa intorno all’800.
Le punte di metallo permettevano un segno deciso é forte, quelle di rame più lieve e delicato. Spesso il foglio veniva colorato a tinte scure, in modo da creare l’effetto ombra, con l’uso della biacca o della mollica di pane.
Intorno al XV secolo si sviluppò la tecnica del sanguigno, una terra rossa compatta a volte miscelata con gomma radica impiegata da molti artisti tra cui Michelangelo e Leonardo che la preferivano, perché permetteva di attribuire una valenza plastica al volume.
Nel corso del Rinascimento si diffusero diverse tecniche quali il pastello, insieme di polveri colorate, amalgamate e trasformate in stilo, e il carboncino, rametti di salice cotti al forno.
La penna e l’inchiostro si affermarono già a partire dal V - VI secolo a.C. Il disegno a penna richiedeva maggior sicurezza e capacità perché non permetteva correzioni.
Cennino Cennini uno dei più famosi trattatisti della fine del ’300 spiega che, per il pittore, il disegnare a penna e un. metodo per affinare il cervello.
Di conseguenza si sviluppò il concetto per cui tramite il disegno l’artista entra in. contatto con la realtà, attraverso questa forma espressiva, immediatamente legata all’idea. Tale pensiero si protrae per tutto l’umanesimo con L B. Alberti che nel suo trattato «De Pingendi» attribuisce un forte valore alla sinopia che ha il compito di rappresentare l’idea, mentre il colore in secondo luogo, va a riempire i contorni tracciati. Nel 600, Zuccari affermava che il disegno permette all’uomo di concepire il pensiero di Dio, recuperando così l’aspetto intimamente religioso dell’arte.
La proiezione di diapositive ha spaziato da Taddeo Gaddi e tutti i giotteschi, fino al Gotico internazionale, con Pisanello e Gentile Da Fabriano, per poi approdare alla Bottega del Verrocchio e al primo Rinascimento Fiorentino con Botticelli e il suo maestro Filippo Lippi fino a giungere allo studio dello sfumato leonardesco.
Laura Tussi