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ASILO: AGNOLETTO, IN CPT VIOLATO ANCHE GIURAMENTO IPPOCRATE
Publie le lunedì 20 giugno 2005 par Open-PublishingIn alcuni Cpt è stato violato anche il ’giuramento d’Ippocratè, cioè i principi base del comportamento etico del medico: lo ha denunciato il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto, a margine della presentazione del rapporto di Amnesty International sui Centri di permanenza temporanea e assistenza in Italia.
«Ho denunciato alla magistratura un fatto preciso accaduto nell’aprile scorso - ha riferito Agnoletto - cioè quello di ragazzo marocchino trattenuto nel Cpt di Milano che, quando stava per essere espulso, si è tagliato le vene e ha ingoiato una lametta. Questo è stato dichiarato sia da lui che da altre persone che erano lì» al momento dell’atto di autolesionismo.
Il parlamentare europeo ha potuto entrare nel Centro e, grazie al suo cellulare, fotografare le lenzuola e gli asciugamani sporchi di sangue. «Il ragazzo è stato portato in infermeria - ha raccontato ancora - le ferite sono state tamponate, poi preso dalla polizia ed espulso verso il Marocco».
«Regola sanitaria di base - aggiunge Agnoletto, che è medico - vuole che, di fronte a una situazione del genere, prima di tutto gli venga fatta una radiografia per essere sicuro che non abbia davvero ingoiato la lametta. Se infatti lo espelli con una lametta nel tubo digerente, può andar bene e può andar male, e se va male c’è un’emorragia gastrica e la persona muore in viaggio».
Il parlamentare della sinistra europea ha quindi affermato che quello italiano è davvero «un caso specifico» nel panorama europeo: «ormai, praticamente con una media di una volta al mese, l’Italia viene condannata dalle istituzioni Ue, non c’è nell’Unione un altro caso simile a quello dei Cpt italiani. Questa è un’assoluta vergogna». La gestione dei centri, secondo Agnoletto, «va addirittura oltre la legge Bossi-Fini»: il deputato ha citato il caso di un altro marocchino, che lavorando in nero nel settore edilizio in Lombardia, ha perso una mano.
L’uomo ha denunciato il suo datore di lavoro ed era in attesa di una protesi, quando è stato preso dalla polizia, portato nel Cpt ed espulso. «Io mi chiedo - conclude - se questa persona non aveva il diritto almeno ad avere un permesso transitorio, per poter ricevere la protesi e verificare come andavano le sue richieste di giustizia e del risarcimento del danno subito».




