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ASSUMEVA LE POLACCHE CON LA SCUSA DI ASSISTERE IL PADRE AMMALATO, E POI NE ABUSA
Publie le sabato 12 aprile 2008 par Open-PublishingE’ accaduto a Modica in provincia di Ragusa, in Sicilia, a metà del 2005.
Un pensionato dell’ufficio della Condotta Agraria di Modica, Emanuele Pulino di circa 60 anni, abitante a Modica, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Modica nel 2008, con l’accusa di aver abusato sessualmente della ventottenne badante polacca, una donna di nome Barbara sposata con un figlio.
Insieme a Pulino è stata rinviata a giudizio la sua concubina, la nullafacente Silvana Ferraro di circa 45 anni, originaria di Pozzallo, paese limitrofo a Modica. La Ferraro è imputata per aver accusato sulla pubblica via, la ragazza polacca di voler loro estorcere del denaro. Ovviamente si trattava di un disperato quanto ridicolo tentativo, di aiutare il suo convivente Pulino.
Il pensionato Emanuele Pulino è anche imputato per aver causato a Marco Tumino, che sarebbe la persona per mezzo della quale aveva conosciuto e assunto la donna polacca, lesioni gravi. Infatti lo aggredì davanti al supermercato Ard discount dal quale il Tumino era appena uscito dopo aver fatto la spesa, fratturandogli un braccio.
Insieme a Pulino ed alla sua convivente, anche una terza persona è stata rinviata a giudizio nello stesso processo, il pregiudicato Michele Rizza di circa 40 anni, amico del Pulino, il quale lo avrebbe inviato a minacciare la Barbara e il Tumino, affinché la donna non sporgesse denuncia nei confronti del Pulino stesso.
O forse per prendere tempo, e sporgere per primo lui una denuncia nei confronti della donna polacca e del Tumino. Infatti pare proprio che l’ex impiegato della Condotta Agraria si sia recato a denunciare i due, addirittura per tentata estorsione nei suoi confronti.
Marco Tumino era la persona a cui il Pulino si era rivolto per trovare una badante per il genitore, ed era quindi colui che gli aveva presentato la polacca Barbara. Tumino era stato negli anni precedenti arrestato con varie accuse, fra cui quella di tentata estorsione, e che insieme al Tumino era stata indagata la stessa Barbara, senza però essere arrestata. Niente di strano che il Pulino si sia ispirato proprio a questo avvenimento per dare credibilità alla sua accusa.
Molto originale, quindi, la strategia di difesa del Pulino. Infatti solitamente chi è accusato di violenza sessuale si difende dicendo che non è accaduto nulla, o che è accaduto, ma col pieno consenso e con sommo piacere della vittima. Invece lui si difende accusando. E accusando non la donna che lo ha denunciato, ma addirittura una terza persona.
Ancor più originale la difesa del suo avvocato. Pare infatti che all’udienza preliminare abbia difeso il suo assistito accusando il Tumino, quello al quale Pulino aveva rotto il braccio, di aver costretto la polacca a denunciare falsamente il Pulino. E che invece la polacca si era innamorata del Pulino.
Ipotesi questa molto verosimile, se si considera che trattasi di uomo basso, grasso e di appena 30 anni più vecchio della polacca, dalla stessa donna definito “vecchio, enorme, brutto”, nell’intervista di cui diamo il link più avanti, e che la frequentazione era durata 19 giorni, i 19 giorni durante i quali la donna aveva lavorato, ovviamente in nero, assunta dal Pulino per assistere il padre ultraottantenne.
Però è anche vero che l’articolo e l’intervista pubblicate in internet possono essere falsi, magari scritte dallo stesso Tumino, così come sostiene l’avvocato difensore del Pulino. Ma la ragazza polacca è stata intervistata dai giornalisti del periodico ragusano “La Città”, con tanto di fotografia in prima pagina. E sembra che sia stata anche intervistata e filmata dai giornalisti di un’emittente televisiva della provincia di Ragusa. Che siano false anche le interviste?
In ogni caso si tratta di una vicenda abbastanza avvincente per la sua atipicità.
E siccome pensiamo che non si tratti per nulla di un caso isolato, che probabilmente episodi del genere accadono frequentemente e nessuno aiuta le donne straniere che rimangono vittime di episodi di violenza e molestia, le quali non hanno altra scelta che tacere e tornare al loro Paese, invitiamo chiunque fosse a conoscenza di situazioni anologhe, a pubblicare un commento.
Analogamente invitiamo tutti quelli che hanno altre informazioni riguardanti i protagonisti di questa vicenda a postare un commento.
La storia, in dettaglio, è raccontata al link:
http://community.girlpower.it/-vp2409516.html
in quest’altro link si trova un’intervista, che è seguita da alcuni interessanti commenti:
http://italy.indymedia.org/news/2005/08/857997_comment.php#863958
Del caso di Marco Tumino si scrive al seguente link:
http://www.leinchieste.com/marco_tumino.htm
e qui c’è un’intervista all’amico di Tumino che fu arrestato insieme a lui:
http://italy.indymedia.org/mail.php?id=1003593
Questo post sintetizza informazioni tratte dall’intervista rilasciata dalla donna e da altre notizie di cronaca, della cui esattezza non possiamo essere certi. Ci scusiamo, pertanto, per eventuali imprecisioni, che peraltro possono essere tranquillamente corrette dagli stessi interessati che possono postare un commento all’articolo.