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Abbassare la barriera della ricerca...."$en$ibilizzando"

Publie le martedì 9 gennaio 2007 par Open-Publishing

La rubrica di Carlo: http://www.carloparlanti.it/Rubrica

Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 5 - Anno XIV, 8 gennaio 2007

Abbassare la barriera della ricerca ..."$en$ibilizzando"

Leggendo il numero di gennaio di Scientific American sono subito rimasto attratto da uno scintillante robot umanoide che mi ammiccava dalla copertina dove accompagnava l’articolo principale di questo mese. Il titolo è altisonante: "Un robot in ogni casa"; sottotitolo: "Il leader della rivoluzione dei PC dice che il prossimo territorio caldo saranno i robots".
Il pezzo grosso, l’autore dell’articolo, è chiaramente Bill Gates, anche se sarebbe stato meglio definirlo, ad onor del vero, il leader dello sfruttamento e della commercializzazione della rivoluzione dei PC (e anche della conduzione di battaglie legali a difesa dei più disparati monopoli de factu in ambiente e informatica).
Ho cominciato a leggere l’articolo e non sono riuscito a trattenere la mia mente dallo scivolare verso leggende metropolitane come quella che vede il numero Uno della Microsoft vantare, in una diatriba con il CEO della General Motors, che se il mercato delle auto avesse seguito un trend simile a quello dei PC, adesso una utilitaria costerebbe qualche centinaio di dollari, per sentirsi rispondere, da General Motors, che sarebbe purtroppo difficile fare un reboot (n.d.r. spegnimento e riaccensione completa) di un automobile che viaggia a 130 Km orari in autostrada. Onestamente mi riesce difficile immaginare di affidare la salute di mia nonna, come descritto nell’articolo, ad una periferica affidabile quanto un PC.
Ma dobbiamo riconoscere che esistono di già solide applicazioni di robotica, come ad esempio il PackBot Eod, impiegato dalle truppe statunitensi per lo sminamento in Irak (purtroppo un impiego bellico come in molte delle nuove tecnologie).
Nel 2005, negli USA, la D.A.R.P.A (Defece Advanced Research Projects Agency) ha assegnato un vincitore alla sfida dalla medesima lanciata per l’attraversamento con guida autonoma (senza l’ausilio di controllo mano) di 142 miglia di terreno accidentato nel deserto del Moyave, in California.
Insomma, senza dubbio, una nuova industria sta nascendo e il fatto, che la DARPA sia coinvolta dovrebbe farci drizzare le orecchie visto che si tratta della stessa agenzia che finanziò la creazione di ARPANet, il precursore di internet.
L’Italia l’onda internet l’ha clamorosamente persa; clamorosamente, se pensiamo che furono proprio i Ricercatori Europei del CERN (European Organization for Nuclear Research) di Ginevra a mettere a punto protocolli come l’http che hanno fatto la fortuna di internet e del world wide web.
Forse questa volta noi italiani potremmo fare qualcosa di più concreto per essere all’avanguardia di questa nuova industria; noi, o i nostri Ministeri dell’educazione e dell’economia. Potremo, per esempio, contribuire alla diffusione capillare dei concetti della robotica tramite le scuole ed i servizi di informazione, sui quali, fortunatamente, lo Stato in Italia ha ancora una qualche influenza.
La Lego, il famoso produttore di giocattoli danese, offre un set chiamato "Mindstorms" che contiene componenti completi per costruire Robot ed interfacciarli con PC; perché non offrire incentivi per l’acquisto da parte di giovani di uno di questi set come abbiamo fatto in passato per l’acquisto dei PC stessi?
Un altro modo per accelerare lo sviluppo tecnologico è quello di offrire premi in denaro per il raggiungimento di obiettivi che non hanno dirette applicazioni pratiche ma che costituiranno inevitabilmente parte essenziale delle fondamenta di una qualche futura tecnologia. Imitando DARPA, potremo abbassare la barriera della ricerca aumentando gli incentivi all’innovazione utilizzando premi economici.
Il Ministero dell’Economia potrebbe offrire un premio, a imprenditori o a ricercatori, che, per esempio, riuscissero a perfezionare le capacità sensoriali di un automa al punto da associare un oggetto mai visto con la sua classe di appartenenza, quello che nel linguaggio di ogni giorno definiamo "riconoscere" un oggetto.
Insomma, cerchiamo di fare qualcosa per non perdere questo ennesimo treno; anche qualcosa di semplice come imitare gli statunitensi, cosi bravi nel "$en$ibilizzare" ricerca e imprenditori.

(Se mi volete scrivere: clicca ; oppure: Carlo Parlanti F25457, 350-2-56L Po box 9, Avenal, CA 93204, USA)

Carlo Parlanti/News ITALIA PRESS