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Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe
Publie le martedì 12 febbraio 2008 par Open-Publishing6 commenti
Una donna abortisce un feto malformato nato morto e dopo venti minuti arrivano gli agenti in corsia. Pazienti e personale interrogati, sequestrata la cartella clinica.
L’Unione delle donne denuncia il clima da caccia alle streghe e annuncia una manifestazione di piazza
Blitz della polizia al Nuovo Policlinico. Sette uomini in divisa si sono presentati ieri pomeriggio nella Clinica Ostetrica per indagare su un´interruzione di gravidanza effettuata su una 39 enne che aveva in grembo un feto malformato. Il sospetto delle forze dell´ordine, dicono i medici, sarebbe nato da una denuncia anonima secondo cui la donna avrebbe ottenuto un aborto fuori legge per disfarsi del neonato.
A svelare che si trattava di un equivoco e’ stato Francesco Leone, responsabile del Servizio Ivg arrivato in clinica proprio durante il blitz. «Abbiamo praticato l´interruzione di gravidanza terapeutica nel secondo trimestre», ha spiegato lo specialista, «quindi nei termini di legge. D´altronde il feto era affetto da una grave malattia congenita». «L´espulsione del feto», ha raccontato Leone, «e’ avvenuta alle 18 e gli agenti sono arrivati dopo 20 minuti». E in reparto e’ successo il finimondo.
Tre uomini hanno raggiunto la corsia dove era ricoverata la donna. L’hanno interrogata chiedendole i particolari della gravidanza, poi sono passati alla degente che le stava vicino, e anche lei e’ stata interrogata. Intanto altri due agenti hanno chiesto notizie a un´infermiera del reparto e altri quattro hanno voluto sapere dagli specialisti i particolari tecnici. «Mi e’ sembrato - ha detto Leone - un atto spropositato, neanche fosse stato un blitz anticamorra».
Gli agenti hanno acquisito la cartella clinica su autorizzazione del pm. E oggi e’ arrivata la dura condanna dell’Udi, l’Unione delle donne in Italia. La storica associazione ha preso posizione su quanto avvenuto al Policlinico dell’Universita’ Federico II. "Si trattava - hanno dichiarato le portavoci - di un aborto terapeutico alla quarta settimana, regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della donna che ha subito l’intervento e che ha espulso, peraltro, un feto morto". Stando alla lettura che danno dell’episodio, i medici, di fronte ad un inedito agire della forza pubblica, hanno tutelato la donna, ma non hanno potuto evitare il sequestro del materiale abortivo e della fotocopia della cartella (anonima) della paziente. Gli agenti, sempre secondo quanto riferisce l’Udi, hanno poi intimidito la vicina di letto della donna, esortandola a testimoniare in quel momento altrimenti sarebbe stata chiamata a farlo davanti ad un giudice.
L’Udi denuncia "il clima che sta montando contro le donne, nel nostro paese e nel caso specifico in Campania, che genera procedure ai limiti della legittimita’, ma soprattutto contrarie ad ogni buon senso" e dà appuntamento a tutte le donne napoletane per giovedi’ prossimo, in piazza Vanvitelli, alle ore 17. "La nostra mobilitazione - affermano – partira’ da Napoli e diventerà vigilanza e presidio permanente in ogni piazza d’Italia. Autodenciamoci tutte per aver deciso nella nostra vita".
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/articolo/1422900
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ripreso da Nuovo Masada n. 631. Si è alzato il vento
Messaggi
1. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 13 febbraio 2008, 07:59, di viviana
Come donna, ringrazio amaramente per la solidarietà mai pervenuta per l’indecente blitz di ben 7 poliziotti (sette!) all’ospedale di Napoli su quella poveretta che abortiva un feto malformato e morto. Credevo che almeno le donne si sarebbero risentite di questa indecenza. Invece niente. Il blog va avanti con vari diversivi come se niente fosse. Io schiumavo, Ho fatto un salto sulla seggiola. Ero furibonda. Ma sembra che quello che sconvolge me non smuova il mondo più di tanto. Mi sembra che il mondo sia assuefatto al peggio e provo un disgusto crescente.
Provate a immaginare un plotone di 7 poliziotti armati che fa irruzione nel reparto di ostetrica e intimidisce, sequestra e interroga. Ma chi ha comandato un simile blitz? Chi è l’opportunista che voleva mettersi in luce con i nuovi padroni? Cosa credevano? Che le donne stese sul letto avrebbero impugnato i mitra? Che i medici si sarebbero asserragliatì come un comando camorrista? Ma non si vergognano? E non si vergognano gli italiani che fanno finta che queste cose siano normali e non levano nemmeno una parola per dire lo scandalo, la rovina? E’ cominciata la caccia alle donne, sguinzagliata da quel delinquente di Ruini e da quei delinquenti che si schierano sempre sotto il peggiore, e il resto degli italiani tace. E chi se ne frega! Ricomincia la caccia alle streghe, agli ebrei, agli islamici, agli extracomunitari, ai deboli. E chi se ne frega? E’ questo il senso comune? Provo uno schifo così grande che se fosse un oceano vi sommergerei.
Questo episodio vile e turpe e la mancanza totale di qualsiasi reazione danno la misura che il peggio non è stato raggiunto ma che, col beneplacito di tutti, lo raggiungeremo.
L’Udi denuncia l’attacco alle donne, nel nostro paese, specie in Campania, con procedure ai limiti della legittimità, contrarie ad ogni buon senso e dà appuntamento a tutte le donne napoletane per giovedì prossimo, in piazza Vanvitelli, alle 17
Autodenciamoci tutte per aver deciso la nostra vita!
viviana
P.S.
E ora assistiamoalla solita sceneggiata come vedemmo tra Berlusconi e Prodi in cui ciascuno faceva a gara pe rmostrare piu’ aperture al mondo femminile! dannati ipocriti!
1. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 13 febbraio 2008, 08:15, di viviana
Quando uno denuncia un reato alla pòlizia deve per legge fare il suo nome, questo lo so per certo, per cui l’ospedale di Napoli ha pieno diritto legale di saperlo. In ogni caso dovrebbe sporgere denunzia contro ignoti e pretendere di conoscere dai tabulati il telefono del denunziante. E’ suo pieno diritto, affinché queste denunzie non diventino la norma e non si intralci il normale lavoro. Nopi cittadini invece abbiamo il diritto di sapere il nome del capo gerarhico che ha comandato un simile blitz, perché non ci si muove in base a una denuncia anonima o non motivata, e perché in una Napoli invasa dalla camorra e dal malaffare se la polizia viene usata con intenti politici per discriminare le donne e ottenere protezionbi politiche, le cose sono anche peggio di quel che abbiamp pensato
viviana
2. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 13 febbraio 2008, 14:02, di Udi
Presidio a Bologna come a Napoli
Avete letto la notizia del blitz della polizia al Policlinico di Napoli dovuto, dicono, alla segnalazione anonima di un infanticidio in flagranza (Art. 578 Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale) quando poi era un aborto terapeutico a norma di legge di un feto gravemente malformato alla 4° settimana. Si sono accaniti sulle donne degenti e sul personale di ostetricia con lunghi e illegittimi interrogatori e con il sequestro di documenti cilinici e del materiale biologico espulso (previo riconoscimento della "vittima" da parte della madre) e interrogatorio della donna appena uscita dall’intervento e dall’anestesia.
La polizia per legge non interviene dopo un avviso anonimo e, sempre per legge, ha il dovere di rendere noto il nome di chi ha fatto la denuncia dolosa. L’ospedale ha già fatto la sua controdenuncia per sapere a chi si deve il blitz e speriamo che prenderà i provvedimenti del caso. Ma il fatto resta allarmante.
Chi ci dice che quella telefonata sia mai arrivata? E che non sia in atto un’indagine ambientale, con un poliziotto in borghese nelle corsie per punire quei pochi medici che non sono obiettori alla 194? Attaccano con accanimento disumano e rabbioso la libertà delle donne e le fanno oggeto di violenze e ingiurie.
Oggi abbiamo un tentato arresto e un grave atto di intimidazione a un ospedale, e domani?
Questo atto vile risuona nella testa di tutte come un temibile avvertimento. Ma noi non siamo assassine e tanto meno abbiamo paura.
Siamo sempre più indignate e pronte a difendere le nostre vite, la nostra dignità di donne libere, la nostra autodeterminazione.
Il protocollo firmato dai ginecologi cattolici romani sulla rianimazione del feto (rianimazione peraltro già presente nella 194) ha creato un clima di criminalizzazione delle donne che vogliono o sono costrette ad abortire e dei medici che seguono la legge. E’ chiaro che la proposta di moratoria sull’aborto di Ferrara ha avuto echi straordinari tra gli integralisti del Parlamento. E’ chiaro il servilismo del nostro ceto politico ai diktat vaticani così come è chiaro che non possiamo accettare una campagna elettorale di yurpe attacco alle donne, per limitare la loro libertà e la loro autodeterminazione.
A Bologna saremo alle 17 all’Ospedale Sant’Orsola (Via Massarenti 9), alle porte del reparto di ginecologia che ha il più alto tasso di obiettori d’Italia.
A Napoli alle 17.00 in Pzza Vanvitelli.
Svegliatevi, donne italiane! Sta tornando un medioevo oscuro che puzza di Inquisizione e di neo-fascismo.
Questo riguarda tutte le donne d’Italia.
Udi
3. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 13 febbraio 2008, 22:39, di viviana
Al Policlinico di Napoli hanno fatto un autogoal clamoroso per compiacere chissà quale eminenza o eccellenza!
Non solo un blitz in corsia di ben 7 poliziotti in divisa, come un commando anticamorra, ma hanno interrogato la poveretta appena uscita da chirurgia e ancora sotto anestesia, le hanno messo davanti i resti del suo feto chiedendole di riconoscerlo, aggiungendo trauma a trauma e, per quanto nessun reato emergesse, hanno sequestrato il materiale clinico e le cartelle, e hanno interrogato altre pazienti.
Ma non basta ancora: la polizia si è mossa, dice, in base a una denuncia anonima e questo è vietato dalla legge.
E si è mossa senza un mandato e questo è contro la legge, perché il procuratore ha dato il suo assenso solo "dopo " il blitz e non prima e solo per telefono. E un procuratore che si muove in base a segnalazioni anonime ricade nel reato di grave scorrettezza professionale.
Ora qualunque donna sarà ricoverata in ospedale può temere la stessa sorte, senza rispetto per la sua privacy e per i suoi diritti, come poteva accadere nell’Argentina di Peron o nel Cile di Pinochet.
Anche il presidente dei medici cattolici è scandalizzato da quanto è accaduto. E il nuovo Ministro di Giustizia Scotti aprirà una indagine. Ma questo è un segnale dei tempi che verrano in cui ogni diritto sarà calpestato e in cui esecutori molesti e più realisti del re infrageranno la legge pur di apparire zelanti agli occhi di chi comanda.
E se non è fascismo questo....
Si apre così, con gesti plateali di estrema volgarità e inciviltà, la campagna elettorale di Berlusconi.
viviana
2. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 14 febbraio 2008, 12:57
Beh, questi i vari appuntamenti per oggi 14 febbraio in Italia:
BARI - ore 19.00 - davanti alla Libreria La Terza, Via Sparano 136
BOLOGNA - ore 17.00 - Ospedale Sant’Orsola, via Massarenti
BRESCIA - ore 19.00 - Spedali Civili
FIRENZE - ore 17.00 - davanti alla Prefettura, Via Cavour
MILANO - ore 18.00 - Clinica Mangiagalli, Via della Commenda 12
NAPOLI - ore 17.00 - Piazza Vanvitelli
ROMA - ore 17 - Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1
VENEZIA - ore 15.30 - ex ospedale G.B. Giustinian, Dorsoduro 1454
Inoltre, sempre oggi 14 febbraio, sono previste le seguenti riunioni:
* Palermo - ore 17.00 - Istituto Gramsci - Cantieri Culturali della Zisa - riunione Coordinamento Donne 194
* Torino - ore 17.30 - Palazzo Nuovo - auletta ’Unilotta’ Primo piano - riunione Coordinamento Donne torinesi/piemontesi
da http://www.facciamobreccia.org/content/view/394/1/
3. Aborto, blitz a ostetricia. Comincia la caccia alle streghe, 14 febbraio 2008, 13:39, di achille della Ragione
Bisogna garantire una presenza paritaria nei consultori di operatori laici e cattolici, affinché l’interruzione non sia la scelta obbligata, garantendo fondi al movimento per la vita ed ai centri di assistenza che sconsigliano il ricorso all’aborto.
Le tecniche di interruzione farmacologica della gravidanza sono una realtà attuata in tutto il mondo salvo in Italia e la 194 dovrebbe accogliere e codificare una metodica ben accetta dalle donne.
E vorrei completare queste brevi considerazioni riportando il finale del mio libro sull’argomento scritto nel 1978 all’indomani dell’approvazione della legge 194:”Lo sviluppo demografico indiscriminato della popolazione mondiale rappresenta senz’altro il più grosso pericolo che incombe oggi, come una spada di Damocle, sull’umanità e ne pregiudica, se non risolto adeguatamente, ogni possibilità di sviluppo futuro. La soluzione di questo problema, oltre che nella buona volontà degli uomini è incentrato nella diffusione capillare e nello sviluppo di tutte le metodiche contraccettive attualmente conosciute e nello studio di nuove sempre più semplici ed efficaci.
In attesa che tale auspicio venga realizzato esiste però il dramma quotidiano dei singoli individui e delle nazioni, soprattutto del terzo mondo, afflitte dalle disuguaglianze sociali, dalla povertà, dall’ignoranza, dai tabù.
L’aborto rappresenta a volte la soluzione temporanea di molti di questi problemi, ma rappresenta sempre il frutto di una decisione sofferta ed a volte traumatizzate.
La scienza e la politica devono lavorare insieme per dare a tutte le coppie la possibilità di programmare con serenità la propria vita riproduttiva, così che, in un futuro speriamo prossimo, ogni bambino che nascerà sarà stato desiderato ed atteso con amore e possa vivere la sua vita con il rispetto e la dignità dovuti ad ogni essere umano.
Achille della Ragione