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Accusatore di Ganzer indotto al suicidio?

Publie le sabato 22 settembre 2007 par Open-Publishing

Pesanti ombre sul suicidio in carcere del principale accusatore del generale Giampaolo Ganzer, capo dei ROS dei carabinieri.
Lo scorso 29 agosto si è suicidato nel carcere di Lucca Biagio Rotondo, 59 anni, uno dei principali accusatori nello scomodo processo, tuttora in corso a Milano ( di cui si sono perse le tracce e piu’ nessuno parla) contro il generale Giampaolo Ganzer, capo dei Ros dei carabinieri, e numerosi suoi fedelissimi.
Le accuse sono pesantissime e vanno dall’associazione a delinquere al falso, per finire al riciclaggio e al traffico di stupefacenti. Insomma, l’ineffabile Ganzer e i suoi accoliti avrebbero "inventato" una serie di blitz antidroga per fare carriera ed anche per spartirsi cocaina e denaro.
La cosa assurda è che il potentissimo generale è rimasto sempre al suo posto e imperversa tuttora quale capo dei ROS,nonostante la gravità delle accuse, che avrebbe richiesto almeno la sua sospensione dal servizio.

Secondo quanto riportato da La Repubblicai, Rotondo era stato arrestato il 24 agosto con l’accusa di detenzione abusiva di armi e ricettazione. Durante un controllo a sorpresa, era stata rinvenuta una vecchia pistola nascosta in un tovagliolo fuori dal ristorante in cui aveva ottenuto un lavoro da cameriere.
A lanciare ombre sul suicidio è stato il legale di Rotondo, Mario Di Ielsi. "Si sentiva incastrato" ha affermato l’avvocato, facendo intendere che l’arresto effettuato quasi un mese fa appariva in realtà come una trappola. Il legale ha riferito che, in una lettera inviata ai magistrati milanesi, Rotondo ha proclamato la propria innocenza riguardo alle accuse che pochi giorni prima del suicidio lo avevano riportato in carcere.
Le sue dichiarazioni, però, saranno comunque utilizzabili nel processo: verranno considerate "atto non ripetibile", come prevede il codice.

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