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E in quel frastuono assordante in difesa di un crocefisso
si fece di colpo un inquietante silenzio
e quelli che prima si azzannavano
la chiesa, i politici, gli osservanti, i ricchi di opinione,
gli straricchi di culto, i democratici, i teodem, i progressisti, i nazionalisti, i tradizionalisti, gli amanti di arredi sacri, i difensori della fede…
ebbero improvvisamente molte cose da fare
e svanirono chi da una parte chi dall’altra
variamente affaccendati
Giaceva il morto solo
il crocefisso vivente.
Parafrasando Guccini "E voi politici ipocriti che a parole difendete la vita se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito guardatevi nel cuore, l’avete già tradito"
Agi 63
..
Restiamo impietriti alle parole ciniche e in malafede di Giovanardi: “Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropositivo. Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili. La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi c’è il fatto che in 5 giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l’hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così. La droga ha svolto un ruolo determinante, perchè è stata la causa della fragilità di Stefano, anoressico, tossicodipendente e soggetto a crisi di epilessia, secondo le sue dichiarazioni: ma proprio le sue patologie non dovevano e non potevano indurre i medici a prendere per oro colato le sue presunte volontà".
Dunque proprio per il fatto che era malato, Stefano non poteva e non doveva esigere rispetto per la sua vita? Ma cosa dice costui?
Stefano non era tossicodipendente e non era uno spacciatore abituale. E’ stato arrestato per pochi grammi di droga. Gli è stato rifiutato di vedere il suo avvocato e la sua famiglia. E’ stato abbandonato nelle mani di feroci aguzzini, che resteranno impuniti, perché in Italia, mentre si dibatte sui crocifissi, la tortura da parte della polizia non è reato, e nemmeno l’omicidio e nessuno si cura dei delitti dello Stato, come se nessuno di noi potesse essere la prossima vittima. Già l’inchiesta è cominciata con una presunzione di omicidio colposo, come se questa morte fosse accidentale e preludesse a una soluzione certa di irresponsabilità. Ma sulle responsabilità dello Stato Giovanardi non dice una parola. Sì, è vero, Stefano era un ragazzo giovanissimo, fragilissimo e malato, ma cosa c’entra questo col giustificare la sua esecuzione? Dunque siamo in uno Stato dove è lecito giustiziare un debole, come è lecito assolvere un potente, e lo dimostra la furia di B per una prescrizione breve che ammazzerà tutti i processi di chi può permettersi costosi avvocati e riempirà le carceri di innocenti.
Anoressia ed epilessia sono malattie che dovevano semmai evitare a Stefano il carcere o implicare una maggiore cura dell’ente carcerario per la sua fragilità. Per molto meno qualunque politico avrebbe ottenuto immediatamente i domiciliari. Le parole di Giovanardi sono odiose e ripugnanti. Non c’è un solo riferimento al fatto che un ragazzo sia stato pestato a morte e il suo corpo mostri tracce evidentissime di sevizie, ossa rotte, un occhio sfondato… Il cinismo di quest’uomo impuro che ha la faccia di chiamarsi cattolico ci riempie di schifo. Giovanardi sentenzia e accusa, quando di questo ragazzo non sa niente e non è uscito niente. Come ogni laido Inquisitore pieno del proprio lerciume e della propria arroganza, trasforma la vittima in colpevole e con ciò lava le mani sporche dello Stato e prepara altre esecuzioni. Non così si difende il bene pubblico. Non così si onorano il cristianesimo e la democrazia.
Stefano non è morto perché pesava 45 chili. Stefano è morto perché è stato consegnato a uno Stato che protegge i suoi carnefici perché ha perso ogni senso dello Stato. Se questo arresto non fosse stato fatto, Stefano avrebbe pesato sempre 45 kg ma sarebbe vivo.
In quali mani è finito questo disgraziato paese?
In verità ti dico che è più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che uno solo di questi politici vada in paradiso
Mentre piccoli consumatori di spinelli sono trucidati in carcere nel silenzio dei partiti e delle istituzioni, e mentre la diffusione in Italia della cocaina batte i record europei e la mafia domina più incontrastata che mai, la proposta della prova del capello per vedere chi tra gli onorevoli si droga o no ha portato a soli 28 parlamentari che si sono offerti di farla. 28 su 952! Il 2,9% del totale! Davvero vergognoso!
Ed è questa la gente che ha votato la legge Fini-Giovanardi sulla droga, incarcera anche il ragazzo portatore di pochi grammi di hashish e implicitamente ne permette l’assassinio?
Stefano è stato massacrato da tutori dell’ordine e i suoi assassini resteranno impuniti. La Chiesa tace su questa ulteriore vergogna, mentre le carceri scoppiano di poveri cristi e in 15 anni, malgrado tante chiacchiere a vuoto, non è stato costruito un solo carcere, né si sono eliminate quelle leggi malvagie e anticristiane come la Fini-Giovanardi sulla droga e la Bossi-Fini sui clandestini che hanno reso le carceri italiane simili alle carceri turche. Ma si continua a blaterare di crocefisso e radici cristiane!
L’onorevole Miccicché si fa venire il pusher fin nell’ufficio per fiutare la coca a suo comodo mentre il presidente B onora alla sua mensa un narcotrafficante pluriassassino, lo dichiara eroe nazionale e fa il vergognoso scudo fiscale per il rientro dei capitali dei narcotrafficanti e dei mafiosi con l’applauso di una Confindustria spudorata quanto iniqua. Il luogo del potere pone se stesso sopra la legge e vota decreti che non valgono per la casta o che aumentano l’impunibilità della casta. I leader di partito e massimamente B continuano a sgretolare la giustizia e ora vogliono la prescrizione breve, dopo aver appesantito il processo di ogni sorta di rimando, per un’impunità garantita che legalizzi i loro reati per continuare a delinquere in pace. B ha detto che per i suoi processi avrebbe tolto “qualche ora” alla sua presenza in Parlamento mentre non si fanno leggi ormai altro che per aumentare la sua impunità e persino i governatorati di Regione diventano merce di scambio per garantirgli una giustizia dimezzata.
Mezzo parlamento è colluso con narcotrafficanti, mafia, camorra e ‘ndragheta e si continua spudoratamente a candidare pregiudicati nelle amministrazioni locali (vedi Cosentino) mentre l’opposizione affoga nelle sue stesse incertezze e nella mancanza cronica di una questione morale.
Una simile genia merita solo di essere distrutta!
Oggi io riconosco un solo crocefisso e si chiama Stefano Cucchi.
masadaweb.org
Messaggi
1. Aguzzini, 11 novembre 2009, 01:45, di Nando
VIVIANA SONO D’ACCORDO CON TE PER QUELLO CHE HAI SCRITTO. LE DICHIARAZIONI DI GIOVANARDI SONO DISGUSTOSE E FANNO CAPIRE CHE E UNA PERSONA SQUALLIDE FASCISTA E IPOCRITA ALTRO CHE CRISTIANO. INFINE I PRIMI AD ANDARE AFFANC... SONO I POLITICI CHE SONO IMPLICATI CON I NARCOTRAFFICI E FANNO USO DI STUPEFACENTI LO SANNO ANCHE I BAMBINI ORMAI, MI AUGURO CHE VIENE ABOLITA LA LEGGE FINI- GIOVANARDI SULLE DROGHE E QUELLA ALTRETTANTO DISGUSTOSA DELLA BOSSI- FINI SULLA CLANDESTINITA.
2. Aguzzini, 11 novembre 2009, 07:16, di e = mc2
Nomen omen; lo Stato è stato.
Ei fu!
1. Aguzzini, 11 novembre 2009, 07:18, di viviana
Cosa si può dire alla madre
cosa si può dirle del suo figlio
ora che è morto
ora che belve senza nome
gliel’hanno ammazzato?
Un uomo di Stato ha detto:
“Era solo un tossico!”
Lo avrebbe detto la iena
se avesse parlato
Lo avrebbe detto lo sciacallo
che si ciba di cadaveri
Non lo avrebbe detto il lupo
che pure ha un cuore
E nemmeno lo scorpione
che pure difende i suoi nati
Cosa si può dire alla madre
di quel suo figlio distrutto
a pugni a calci, a sprangate
da uno Stato che non può dirsi più Stato
Cosa dirà quello Stato solo di nome
ma marcio ormai nell’infamia
nel midollo
nelle viscere
ad una madre
di quel suo figlio rubato
a lei
che lo ha portato in seno
a lei
che lo ha allattato
che ha giocato con lui bambino?
che lo ha visto crescere, bene, male,
una madre è sempre in ansia
per il suo bene e il suo male
una madre è sempre felice o malata
del bene e del male di suo figlio
una madre è sempre in lui
nasce e muore con lui
una madre dovrebbe capire
cos’è un buono Stato
e cos’è un carnefice di figli
di madri
Chi gliela renderà a quella madre
quella parte di lei
strappata per la crudeltà di carnefici
carne e sangue e vita
rapita a morte precoce
da aguzzini pagati
da uomini dello Stato?
Il nemico dovrebbe essere là fuori
– noi in casa sicuri-
Il nemico non può essere dentro
o siamo tutti finiti
o non c’è salvezza per nessuno.
viviana