Home > Ah, ... la France! L’anello debole d’Europa?
Un blog italiano sulla Francia? Perché no ... vista la vicinanza dei due paesi, la loro storia intersecante, la rete di interessi economici (e non solo) incrociati e intrecciati. Soprattutto, visto l’importanza strategica della Francia rispetto alle prospettive di sviluppo e riuscita della rivoluzione comunista in Italia. Si potrebbe fare un parallelo tra le vicissitudini della rivoluzione russa e il fallimento di quella tedesca: il proletariato italiano è strettamente condizionato dal proletariato francese, e viceversa. Ricordiamo soltanto il glorioso "maggio francese" del 1968.
Sul piano storico, la Francia è stata teatro e protagonista della grande rivoluzione borghese del 1789 e, soprattutto, della prima esperienza storica di dittatura del proletariato, la "Comune di Parigi" del 1871.
E oggi? Non abbiamo dimenticato i milioni di operai, pensionati, giovani che hanno manifestato a lungo l’anno scorso contro la legge peggiorativa delle pensioni. E’ vero, hanno subìto una sconfitta sul campo di battaglia, ma non hanno perso la guerra di classe.
La Francia, rispetto all’Italia (o almeno al nord e parte del centro Italia), resta ancora un paese d’impronta proletaria: la maggioranza delle famiglie operaie (come del resto in Germania) è ancora inquilina, cioè non è proprietaria della casa in cui abita (come da noi e in Spagna). Le auto in circolazione sono per lo più di piccola o al massimo media cilindrata e hanno 4/5 anni e più: ogni famiglia ne ha una, e una soltanto, quando ce l’ha. Gli immigrati, per lo più maghrebini, sono circa 6 milioni, e costituiscono una polveriera a se stante in un deposito di dinamite.
La crisi del capitalismo francese avanza inesorabile. Sul piano internazionale, il franco-imperialismo, già fiaccato per la perdita della maggior parte delle sue colonie, ha subìto un duro colpo in Irak, causa l’annullamento a mano armata da parte di Usa-Gb dei contratti petroliferi stipulati con Saddam. La Francia deve ad ogni costo scrollarsi di dosso il peso dell’egemonia mondiale degli Usa, ma non ne ha nè la forza economica nè quella militare. Deve quindi appoggiarsi alla Germania ma, così facendo, rischia di essere sovverchiata dalla macchina produttiva tedesca. Qualunque scelta assuma, si trova in un impàsse.
Potremmo continuare, e continueremo a farlo - appunto - ma con post pubblicati in questo blog.
Concludendo: in Francia pare si stiano accumulando tali e tante contraddizioni, da poterla portare a divenire l’anello debole della catena imperialistica europea; così come l’Iran pare poter diventare di quella mondiale.
Compito di questo blog è di monitorare la situazione francese, per verificare questa ipotesi e, possibilmente per accelerarla, al fine di contribuire, anche per questa via, alla ripresa della lotta rivoluzionaria in Francia ed in Italia, lotta avviatasi nel 1968 e affossatasi dal 1975 in poi causa la riorganizzazione dei monopoli e, in Italia, lo stragismo di Stato.




