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Al Jazeera: maledizione Iraq su Berlusconi
La Tv satellitare araba dedica il programma di punta alle parole di Berlusconi su guerra e Niger-gate. «Dichiarazioni opportuniste»
BAGDAD - Le dichiarazioni di Berlusconi sull’Iraq sono il tema di uno dei programma di punta della tv satellitare araba Al Jazeera. Il programma di approfondimento politico «Dietro la notizia», introdotto da un servizio sulla «La confessione ritardata» di Berlusconi si chiede se le sue frasi «Lo salveranno, come prima di lui Zapatero, dalla maledizione della Terra della della Mesopotamia». La conduttrice della puntata, ricordando «le dichiarazioni del presidente del consiglio italiano, che come suo solito si è espresso in modo controverso ed ambiguo sulla sua avversità alla guerra all’Iraq», si interroga sulle «vere regioni che celano queste dichiarazioni: il Niger-gate in cui sembra coinvolta l’Italia, oppure il fatto che la guerra all’Iraq è diventata così scomoda da richiedere una precipitosa presa di distanza dagli alleati americani?».
CAPUOZZO OSPITE - Il giornalista del Tg5 Tony Capuozzo, ospite del programma, in collegamento da Roma, dice che le dichiarazioni sono «dettate da regioni politiche interne» perché «tra qualche mese il popolo italiano, in maggioranza ostile alla guerra, e poco incline a credere ai progressi del processo politico in Iraq, è chiamato a votare per importanti elezioni politiche».
«PAROLE QUALUNQUISTE» - L’altro ospite, Ghassan Al Atiah, direttore dell’Istituto Iracheno allo Sviluppo democratico, definisce Berlusconi «un qualunquista e conformista, esattamente come lo era stato prima partecipando alla guerra» e considera la recente presa di distanza di Berlusconi pericolosa perché «complica la situazione irachena ancora di più», non tanto per il ritiro «di qualche centinaio di soldati, per altro già annunciato, da una zona tranquilla del paese», quanto nei confronti della «necessità di un ritiro programmato ed ordinato».
«CALCOLO ELETTORALE SBAGLIATO» - Al Atiah prevede che «il cittadino italiano non sarà così ingenuo» da dare a Berlusconi il voto nelle prossime elezioni, e che «farà la fine di Aznar». Al Jazeera ha dato ampio risalto ai commenti dei quotidiani sul Niger-gate che «sta mettendo in imbarazzo il governo Berlusconi che nega ogni coinvolgimento nel rapporto che Bush ha usato per giustifiare la sua guerra all’Iraq». Il succo della trasmissione è condensato nell’intervento di chiusura dell’ospite iracheno, che dice: «Certo, se le cose in Iraq fossero andate in maniera diversa, non avremmo certamente sentito il leader più vicino agli americani (Berlusconi) dire che non era d’accordo con la guerra all’Iraq».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/10_Ottobre/31/al_jazeera.shtml