Home > Al broglio, al broglio...!
B ha parlato di “situazioni oscure” e ha invitato i rappresentanti di lista forzisti a “contare le schede a una a una”. Abbiamo provato a curiosare nelle tabelle elettorali pubblicate dai comuni sui loro siti internet e con la calcolatrice alla mano abbiamo fatto due conti. I voti contestati, tra Camera e Senato, sono 70.000: 43.000 alla Camera il resto nell’altro ramo del Parlamento.
Strepita che i risultati non possono essere questi e che ci devono per forza essere dei brogli e chiede la revisione di piu’ di un milione di schede. Ma la legge non consente di spogliare di nuovo TUTTE le schede. In ogni seggio ci sono controllori dei due schieramenti, le schede certe sono conteggiate e poi vengono gettate via (di qui gli scatoloni presso i cassonetti). Si conservano solo le schede ambigue, che sono 40.000. B che parla di piu’ di un milione di schede da rivedere e’ grottesco. ..
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Da Repubblica:
“Il nostro paese non ha alle spalle una storia politica basata sul furto di voti. Il ministro dell’Interno Pisanu ha manifestato pubblicamente la sua soddisfazione per il modo in cui si sono svolte le operazioni elettorali. Il capo dello Stato si e’ compiaciuto per lo svolgimento “ordinato e regolare” dell’esercizio democratico. Soltanto B ha di fatto impugnato l’esito del voto. Non si e’ preoccupato di mettere in estrema difficolta’ la massima carica dello Stato, resa partecipe di un complotto mostruoso ordito dai nemici della liberta’ (e del Cavaliere). Seppure appoggiato assai tiepidamente dai suoi alleati, ha scatenato i suoi uomini in una battaglia virtuale che purtroppo puo’ avere pessime conseguenze reali. Il milione e passa di schede della vergogna, evocate dalla fantasia pubblicitaria di B, esistono soltanto come ultima arma di un uomo assediato che rifiuta la sconfitta. La legge nega la possibilita’ di un nuovo conteggio, e consente soltanto l’accertamento delle schede contestate. Si tratta di poco piu’ di 40.000 schede, che ragionevolmente si dividono con una certa equita’ fra i due schieramenti, e che quindi non possono alterare il risultato del voto popolare. In ogni caso, come ha dichiarato Marco Follini, non e’ il caso di “soffiare sul fuoco”, visto che “dal Viminale alle Corti d’appello e alla Cassazione ci sono istituzioni che garantiscono tutti”.
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CORRIERE DELLA SERA:
Prendiamo in esame la votazione alla Camera: oggi lo scarto e’ di poco meno di 25.000 voti - 24 mila e 204 per l’esattezza - e di certo 43.000 voti in piu’ o in meno ad una coalizione potrebbero davvero fare la differenza. Ma quelle schede contestate sono tutte di Forza Italia? Senza nulla togliere alle dichiarazioni del senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti che grida “all’esproprio dei voti”, a Milano, citta’ di non poco peso nella bilancia dei votanti, le schede contestate alla Casa delle Liberta’ sono un terzo rispetto a quelle non assegnate all’Unione: 30 contro 109. E non e’ l’unico caso. A Napoli, anche se i numeri sono decisamente piu’ piccoli, su 9 schede in forse, due terzi, sono contestate all’Unione ed un terzo alla casa delle Liberta’. E dove la Casa delle liberta’ ha piu’ voti contestati che all’Unione, come capita a Torino, la differenza resta contenuta in cifre minuscole: 21 voti da assegnare al centrodestra; 13 al centrosinistra.
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Walter Saletti (Blog di Grillo):
Un famoso mafioso (Lucky Luciano) diceva che ci sono tre tipi di uomini: quelli veri, i mezzi uomini e i quaqquaraqua. Quelli veri accettano la sconfitta; i mezzi uomini fanno come l’UDC, tacciono; i quaqquaraqua, penosamente indegni, sbraitano e inveiscono. B ha deciso: le elezioni Politiche 2006 le ha vinte lui e tutto il resto non conta. Non e’ importante che lo stesso ministero degli Interni abbia assegnato un maggior numero di seggi al centrosinistra, non e’ importante che lo staff mandato dall’Ocse in Italia a verificare la regolarita’ delle consultazioni non abbia segnalato alcuna anomalia, non e’ nemmeno importante che alcuni suoi alleati abbiano gia’ riconosciuto che la vittoria e’ andata all’Unione.
Lui ha deciso diversamente, lui ha deciso che la votazione non e’ valida, che vi sono stati brogli a senso unico e che quindi ha vinto lui.
“Ci sono moltissime irregolarita’ - ha tuonato ieri sera il Cavaliere - serve una verifica scrupolosa e un controllo rigoroso, tesi ad accertare ogni possibile errore. Confidiamo che i magistrati delle Corti di Appello e circoscrizionali ai quali e’ demandato tale controllo svolgano il compito di assoluta coscienza con la necessaria imparzialita’ e serenita’. Ci sono brogli a non finire. I voti contestati non sono distribuiti equamente, ma sono unidirezionali”.
..
Non siamo d’accordo con chi dice che ’ora’ dobbiamo smettere di parlare di lui e occuparci di altri problemi. B “e’” il primo problema del paese. Non ci potra’ mai essere democrazia in Italia se meta’ degli elettori sono dalla parte di chi favorisce la mafia, la corruzione, la violazione della legge, l’antidemocrazia, i complotti piduisti, l’avidita’ illegale, il neoliberismo piu’ sfrenato e la guerra aggressiva, e alimenta l’egoismo piu’ meschino e becero, la politica dei bassi inciuci, la volgarita’, la deriva reazionaria .. e questi mostri li alimenta fin nell’interno delle istituzioni, dei partiti ora al governo, nei sentimenti della gente, sui media, sulle tv.. io non vedo niente di cambiato, la lotta e’ sempre presente, nessuno ceda le armi! Finche’ questi mostri non saranno debellati, combattere un soggetto come Berlusconi che li riassume tutti e’ molto di più che lottare per la democrazia, significa avere amore per il popolo italiano e sperare in un suo riscatto, portarlo a riflettere. E questa e’ l’unica educazione che vogliamo adesso e sempre.
Una critica seria non e’ stata applicata dopo il fascismo e ha accettato un fascismo di ritorno, non e’ stata applicata contro il pessimo governo democristiano quando la Dc si e’ sfaldata sotto l’onta di tangentopoli e i suoi residui pietosi hanno continuato a far danno, supportati malgrado ogni scempio da una Chiesa ottua e reazionaria, mentre e’ sorta una nuova tangentopoli anche peggiore di quella vecchia; una riflessione seria non e’ stata fatto dopo la sconfitta motivata di D’Alema e non ho visto nessun ripulisti nella casa dei Ds, anzi la maggioranza ha dato di nuovo la fiducia a chi l’aveva portata alla delegittimazione popolare e alla vergogna.
I DS per primi devono riflettere su se stessi, sui loro errori, sui loro inciuci, sulla deriva dei loro principi democratici, sull’allontanamento prorgesisvo dalle classi medie e povere, dai giovani, dai lavoratori precari, dal territorio... e non credere in facili vittorie che facilmente pososno essere perdute.
Non solo questa vittoria e’ risicata ma c’e’ grande sfiducia negli uomini di questi partiti tra la gente che non se ne sente rappresentata.
Sono stati fatti grossi errori, ma non si vede alcun ripensamento da parte di una classe politica sempre piu’ autoreferenziata.
Persino nella Germania postbellica ci fu una scarsa riflessione sulle mostruosita’ del nazismo. No. Non possiamo smettere di parlare di Berlusconi, e non possiamo, quando e’ ancora li’ e fa ancora danno, e quando, soprattutto, meta’ degli elettori credono ancora nella possibilita’ di rivotarlo... no, cio’ non avrebbe senso.
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Mossa eversiva-Antonio Padellaro-da l’Unita’
Sconfitto dagli elettori, B non intende mollare palazzo Chigi e chiede l’annullamento del risultato. Ma quello stesso voto sul quale egli lancia a vanvera accuse irresponsabili di brogli e’ stato giudicato corretto e regolare prima dal suo ministro dell’Interno e poi dal presidente della Repubblica. Siamo di fronte a un fatto gravissimo e senza precedenti in qualunque paese democratico dove non si e’ mai visto un presidente del Consiglio che si rifiuta di accettare il responso delle urne.
B non vuole aspettare la decisione della Corte di Cassazione a cui la legge affida la convalida delle elezioni perche’ sa benissimo che la ratifica ci sara’ visto lo scarso numero di schede contestate. E allora l’ex premier pretende una sua commissione di verifica del voto per la cui immediata istituzione ha gia’ pronto un decreto sotto il quale pretenderebbe la firma di Ciampi.
E’ inutile dire quale risposta ha ricevuto dal Quirinale ma cio’ evidentemente non lo ha fermato. Annunciando, ieri sera, che il voto «deve cambiare» B cerca adesso in maniera scoperta di far salire la tensione nel paese fomentando il sospetto di uno scippo perpetrato dalla sinistra ai danni del suo elettorato.
Di fronte al carattere eversivo di questa mossa disperata occorre tenere i nervi saldi mantenendo la piena fiducia nelle istituzioni. Ma e’ anche necessario chiudere rapidamente anche quest’ultima incredibile pagina antidemocratica accelerando il passaggio di poteri al governo Prodi.
E’ un appello che rivolgiamo al Capo dello Stato e alle forze responsabili del centrodestra. Ora basta. B deve andarsene a casa.
..
Tratto da “The Independent”,
http://news.independent.co.uk/europe/article357233.ece
“End of the line for the godfather
And Italy’s top Mafia boss is arrested in Sicily”
By Peter Popham in Rome
Per chi non mastica l’inglese:
“Fine della storia per il Padrino.
Il principale capo mafioso italiano e’ stato arrestato in Sicilia.
..
Don Aldo Antonelli
Mi ha dato fastidio e continua a darmene il tifo da stadio che ha caratterizzato la campagna elettorale, ha seguito gli scrutini e sta abbambaciando il dopo voto.
Personalmente sono dell’avviso che “essere di sinistra” non e’ spontaneamente facile come invece lo e’ l’ “essere di destra”.
Essere di sinistra e’ una conquista mai definitivamente scontata (vedi i vari Ferrara, Bondi, Adornato e compagnia brutta...); richiede un vigilanza ed una elaborazione mai stabilmente date.
La rivendicazione dei propri ed altrui diritti, la denuncia delle liberta’ conculcate e la lotta contro le emarginazioni sociali richiedono, a differenza che la difesa dei propri privilegi, informazione e controinformazione, vigilanza continua, elaborazione teorico-politica non facili da tenere per se’ e tantomeno comunicabili all’altro ed ancor meno “commerciabili”!
Queste cose dovrebbero tenerle presenti i nostri compagni che nella battaglia elettorale si sono accovacciati nella tana del lupo (la questione delle tasse) con il rischio di farsi sbranare!
E comunque ora ci tocchera’ faticare non poco, in queste condizioni, per risalire la china della dignita’ politica e della decenza economica.
Quanto al voto del Nord, ho trovato molto interessante le riflessioni che fa Giorgio Bocca in un articolo apparso oggi su La Repubblica dal titolo: “Dove soffia il voto del Nord”.
Ve ne allego un riassunto.
..
Giorgio Bocca
DOVE SOFFIA IL VOTO DEL NORD-La Repubblica - 13.4.06
Il voto dell’Italia del Nord, l’Italia ricca, e’ andato massicciamente a B, percentuali bulgare in alcune province del Veneto, adesioni forti persino nel Piemonte provinciale cioe’ in quanto di piu’ lontano esiste dal berlusconismo caciarone e bugiardo. L’Italia ricca, l’Italia moderata compatta in difesa dei suoi privilegi, dei suoi soldi. Una sorpresa? Ma no, una scelta che si ripete tutte le volte che sono in gioco gli interessi, i privilegi, i soldi dell’Italia borghese e moderata. Un voto conservatore piu’ provinciale che metropolitano, con aspetti diversi: ora fascista, ora clericale, ora manageriale o finanziario ma sempre con lo stesso immutabile obiettivo: la difesa dei ricchi, compresi i poveri che si sentono ricchi.
Dico gli italiani poveri che si sentono dei potenziali B: se ha fatto i miliardi lui perche’ non posso farli anche io? Il voto che negli anni Venti ha preferito il fascismo alla democrazia, che in quelli Quaranta si e’ rifugiato sotto lo scudo democristiano. Sorpresa? Sorpresa per chi pensa a un’Italia diversa, a una borghesia diversa, non per chi conosce o dovrebbe conoscere sia l’Italia ricca e la sua classe diligente, sia l’Italia povera ma desiderante, l’Italia che applaude Mussolini, il fondatore di un impero inesistente o comunque gia’ dentro la sua dissoluzione, l’Italia della «zona grigia» che appena uscita dalla rivelazione della sua pochezza si ricombatta in difesa del suo primato.
Il 25 aprile del ’45 noi partigiani di “Giustizia e Liberta’” scendemmo sulla citta’ di Cuneo sicuri che fosse la nostra roccaforte: avevamo organizzato e diretto la guerra di liberazione e con noi c’era quasi al completo la gioventu’ della provincia. Vennero le elezioni e fummo cancellati dal trionfo democristiano, cioe’ dal trionfo del moderatismo, cioe’ dalla difesa dei soldi, di chi li aveva o di chi ragionava come se li avesse. Una sorpresa? Non direi, si tratta di sorprese che si ripetono.
I Bixio, i Medici del Vascello passano regolarmente dal Garibaldi in camicia rossa e dalla sua rivoluzione contadina ai generali di Casa Savoia, il socialista rivoluzionario Mussolini dal rosso al nero con marcia su Roma alla testa dello squadrismo agrario. Misteriose combinazioni di cause e concause su cui gli storici si affanneranno invano per capire, per spiegare, ma alla resa dei conti la storia e’ sempre la stessa.
E’ una sorpresa che il Nord ricco sia rimasto fedele a B, anche se i borghesi ben perben avevano orrore dei suoi gusti, delle sue gaffe, del suo modo di vivere, di essere?
Ma quale sorpresa? Avete letto sui giornali le retribuzioni dei manager e del finanzieri nel quinquennio berlusconiano? Non sono mai state cosi’ alte come durante il regime sovversivo e bugiardo delle grandi opere e della grande corruzione.
Non deve essere berlusconiano al voto quel manager Fiat che guadagna in un anno piu’ di un miliardo di euro o di quello specialista in gallerie che ha quadruplicato in tre anni berlusconiani il capitale delle sue aziende? Certo, la conosciamo la borghesia dell’Italia ricca, conosciamo gli alto medio e piccolo borghesi civilissimi, colti e lontanissimi come modo di essere da B ma nella difesa del soldi come lui tenaci, come lui intransigenti.
E conosciamo quelli che si sentono ricchi, che desiderano essere ricchi anche se non lo sono. (.............................)
A ben guardare il ruolo di B non e’ stato diverso da quello di Mussolini o di Masaniello, il ruolo del sovversivo che smuove le acque, moltiplica l’anarchia, fa un po’ di teatro perche’ intanto i costruttori di immaginari ponti sugli stretti, di ferrovie ad alta velocita’ che distruggono quel poco che resta del territorio, di Fiere campionarie senza strade di accesso si divorino quel che resta del mondo.
Melanconie, tristi fissazioni di un utopista fallito? Da una recente indagine sullo stato della Italia ricca, quella che ha votato B, risulta che buona parte del territorio e’ stato cementificato, non produce piu’ alimenti, non consente piu’ lo scolo delle acque e la raccolta del rifiuti, non permette piu’ una vita decente nelle citta’sicche’ avviene l’esodo all’inverso di chi ci era arrivato dalla campagna... e ora ne fugge. Questa Italia sempre piu’ ricca e sempre piu’ sovversiva e autolesionista che ha votato B e magari gia’ lo rimpiange.
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FASE 2: INSERISCI IL TESTO TEXT/HTML B ha parlato di “situazioni oscure” e ha invitato i rappresentanti di lista forzisti a “contare le schede a una a una”. Abbiamo provato a curiosare nelle tabelle elettorali pubblicate dai comuni sui loro siti internet e con la calcolatrice alla mano abbiamo fatto due conti. I voti contestati, tra Camera e Senato, sono 70.000: 43.000 alla Camera il resto nell’altro ramo del Parlamento.
Strepita che i risultati non possono essere questi e che ci devono per forza essere dei brogli e chiede la revisione di piu’ di un milione di schede. Ma la legge non consente di spogliare di nuovo TUTTE le schede. In ogni seggio ci sono controllori dei due schieramenti, le schede certe sono conteggiate e poi vengono gettate via (di qui gli scatoloni presso i cassonetti). Si conservano solo le schede ambigue, che sono 40.000. B che parla di piu’ di un milione di schede da rivedere e’ grottesco. ..
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Da Repubblica:
“Il nostro paese non ha alle spalle una storia politica basata sul furto di voti. Il ministro dell’Interno Pisanu ha manifestato pubblicamente la sua soddisfazione per il modo in cui si sono svolte le operazioni elettorali. Il capo dello Stato si e’ compiaciuto per lo svolgimento “ordinato e regolare” dell’esercizio democratico. Soltanto B ha di fatto impugnato l’esito del voto. Non si e’ preoccupato di mettere in estrema difficolta’ la massima carica dello Stato, resa partecipe di un complotto mostruoso ordito dai nemici della liberta’ (e del Cavaliere). Seppure appoggiato assai tiepidamente dai suoi alleati, ha scatenato i suoi uomini in una battaglia virtuale che purtroppo puo’ avere pessime conseguenze reali. Il milione e passa di schede della vergogna, evocate dalla fantasia pubblicitaria di B, esistono soltanto come ultima arma di un uomo assediato che rifiuta la sconfitta. La legge nega la possibilita’ di un nuovo conteggio, e consente soltanto l’accertamento delle schede contestate. Si tratta di poco piu’ di 40.000 schede, che ragionevolmente si dividono con una certa equita’ fra i due schieramenti, e che quindi non possono alterare il risultato del voto popolare. In ogni caso, come ha dichiarato Marco Follini, non e’ il caso di “soffiare sul fuoco”, visto che “dal Viminale alle Corti d’appello e alla Cassazione ci sono istituzioni che garantiscono tutti”.
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CORRIERE DELLA SERA:
Prendiamo in esame la votazione alla Camera: oggi lo scarto e’ di poco meno di 25.000 voti - 24 mila e 204 per l’esattezza - e di certo 43.000 voti in piu’ o in meno ad una coalizione potrebbero davvero fare la differenza. Ma quelle schede contestate sono tutte di Forza Italia? Senza nulla togliere alle dichiarazioni del senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti che grida “all’esproprio dei voti”, a Milano, citta’ di non poco peso nella bilancia dei votanti, le schede contestate alla Casa delle Liberta’ sono un terzo rispetto a quelle non assegnate all’Unione: 30 contro 109. E non e’ l’unico caso. A Napoli, anche se i numeri sono decisamente piu’ piccoli, su 9 schede in forse, due terzi, sono contestate all’Unione ed un terzo alla casa delle Liberta’. E dove la Casa delle liberta’ ha piu’ voti contestati che all’Unione, come capita a Torino, la differenza resta contenuta in cifre minuscole: 21 voti da assegnare al centrodestra; 13 al centrosinistra.
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Walter Saletti (Blog di Grillo):
Un famoso mafioso (Lucky Luciano) diceva che ci sono tre tipi di uomini: quelli veri, i mezzi uomini e i quaqquaraqua. Quelli veri accettano la sconfitta; i mezzi uomini fanno come l’UDC, tacciono; i quaqquaraqua, penosamente indegni, sbraitano e inveiscono. B ha deciso: le elezioni Politiche 2006 le ha vinte lui e tutto il resto non conta. Non e’ importante che lo stesso ministero degli Interni abbia assegnato un maggior numero di seggi al centrosinistra, non e’ importante che lo staff mandato dall’Ocse in Italia a verificare la regolarita’ delle consultazioni non abbia segnalato alcuna anomalia, non e’ nemmeno importante che alcuni suoi alleati abbiano gia’ riconosciuto che la vittoria e’ andata all’Unione.
Lui ha deciso diversamente, lui ha deciso che la votazione non e’ valida, che vi sono stati brogli a senso unico e che quindi ha vinto lui.
“Ci sono moltissime irregolarita’ - ha tuonato ieri sera il Cavaliere - serve una verifica scrupolosa e un controllo rigoroso, tesi ad accertare ogni possibile errore. Confidiamo che i magistrati delle Corti di Appello e circoscrizionali ai quali e’ demandato tale controllo svolgano il compito di assoluta coscienza con la necessaria imparzialita’ e serenita’. Ci sono brogli a non finire. I voti contestati non sono distribuiti equamente, ma sono unidirezionali”.
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Non siamo d’accordo con chi dice che ’ora’ dobbiamo smettere di parlare di lui e occuparci di altri problemi. B “e’” il primo problema del paese. Non ci potra’ mai essere democrazia in Italia se meta’ degli elettori sono dalla parte di chi favorisce la mafia, la corruzione, la violazione della legge, l’antidemocrazia, i complotti piduisti, l’avidita’ illegale, il neoliberismo piu’ sfrenato e la guerra aggressiva, e alimenta l’egoismo piu’ meschino e becero, la politica dei bassi inciuci, la volgarita’, la deriva reazionaria .. e questi mostri li alimenta fin nell’interno delle istituzioni, dei partiti ora al governo, nei sentimenti della gente, sui media, sulle tv.. io non vedo niente di cambiato, la lotta e’ sempre presente, nessuno ceda le armi! Finche’ questi mostri non saranno debellati, combattere un soggetto come Berlusconi che li riassume tutti e’ molto di più che lottare per la democrazia, significa avere amore per il popolo italiano e sperare in un suo riscatto, portarlo a riflettere. E questa e’ l’unica educazione che vogliamo adesso e sempre.
Una critica seria non e’ stata applicata dopo il fascismo e ha accettato un fascismo di ritorno, non e’ stata applicata contro il pessimo governo democristiano quando la Dc si e’ sfaldata sotto l’onta di tangentopoli e i suoi residui pietosi hanno continuato a far danno, supportati malgrado ogni scempio da una Chiesa ottua e reazionaria, mentre e’ sorta una nuova tangentopoli anche peggiore di quella vecchia; una riflessione seria non e’ stata fatto dopo la sconfitta motivata di D’Alema e non ho visto nessun ripulisti nella casa dei Ds, anzi la maggioranza ha dato di nuovo la fiducia a chi l’aveva portata alla delegittimazione popolare e alla vergogna.
I DS per primi devono riflettere su se stessi, sui loro errori, sui loro inciuci, sulla deriva dei loro principi democratici, sull’allontanamento prorgesisvo dalle classi medie e povere, dai giovani, dai lavoratori precari, dal territorio... e non credere in facili vittorie che facilmente pososno essere perdute.
Non solo questa vittoria e’ risicata ma c’e’ grande sfiducia negli uomini di questi partiti tra la gente che non se ne sente rappresentata.
Sono stati fatti grossi errori, ma non si vede alcun ripensamento da parte di una classe politica sempre piu’ autoreferenziata.
Persino nella Germania postbellica ci fu una scarsa riflessione sulle mostruosita’ del nazismo. No. Non possiamo smettere di parlare di Berlusconi, e non possiamo, quando e’ ancora li’ e fa ancora danno, e quando, soprattutto, meta’ degli elettori credono ancora nella possibilita’ di rivotarlo... no, cio’ non avrebbe senso.
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Mossa eversiva-Antonio Padellaro-da l’Unita’
Sconfitto dagli elettori, B non intende mollare palazzo Chigi e chiede l’annullamento del risultato. Ma quello stesso voto sul quale egli lancia a vanvera accuse irresponsabili di brogli e’ stato giudicato corretto e regolare prima dal suo ministro dell’Interno e poi dal presidente della Repubblica. Siamo di fronte a un fatto gravissimo e senza precedenti in qualunque paese democratico dove non si e’ mai visto un presidente del Consiglio che si rifiuta di accettare il responso delle urne.
B non vuole aspettare la decisione della Corte di Cassazione a cui la legge affida la convalida delle elezioni perche’ sa benissimo che la ratifica ci sara’ visto lo scarso numero di schede contestate. E allora l’ex premier pretende una sua commissione di verifica del voto per la cui immediata istituzione ha gia’ pronto un decreto sotto il quale pretenderebbe la firma di Ciampi.
E’ inutile dire quale risposta ha ricevuto dal Quirinale ma cio’ evidentemente non lo ha fermato. Annunciando, ieri sera, che il voto «deve cambiare» B cerca adesso in maniera scoperta di far salire la tensione nel paese fomentando il sospetto di uno scippo perpetrato dalla sinistra ai danni del suo elettorato.
Di fronte al carattere eversivo di questa mossa disperata occorre tenere i nervi saldi mantenendo la piena fiducia nelle istituzioni. Ma e’ anche necessario chiudere rapidamente anche quest’ultima incredibile pagina antidemocratica accelerando il passaggio di poteri al governo Prodi.
E’ un appello che rivolgiamo al Capo dello Stato e alle forze responsabili del centrodestra. Ora basta. B deve andarsene a casa.
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Tratto da “The Independent”,
http://news.independent.co.uk/europe/article357233.ece
“End of the line for the godfather
And Italy’s top Mafia boss is arrested in Sicily”
By Peter Popham in Rome
Per chi non mastica l’inglese:
“Fine della storia per il Padrino.
Il principale capo mafioso italiano e’ stato arrestato in Sicilia.
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Don Aldo Antonelli
Mi ha dato fastidio e continua a darmene il tifo da stadio che ha caratterizzato la campagna elettorale, ha seguito gli scrutini e sta abbambaciando il dopo voto.
Personalmente sono dell’avviso che “essere di sinistra” non e’ spontaneamente facile come invece lo e’ l’ “essere di destra”.
Essere di sinistra e’ una conquista mai definitivamente scontata (vedi i vari Ferrara, Bondi, Adornato e compagnia brutta...); richiede un vigilanza ed una elaborazione mai stabilmente date.
La rivendicazione dei propri ed altrui diritti, la denuncia delle liberta’ conculcate e la lotta contro le emarginazioni sociali richiedono, a differenza che la difesa dei propri privilegi, informazione e controinformazione, vigilanza continua, elaborazione teorico-politica non facili da tenere per se’ e tantomeno comunicabili all’altro ed ancor meno “commerciabili”!
Queste cose dovrebbero tenerle presenti i nostri compagni che nella battaglia elettorale si sono accovacciati nella tana del lupo (la questione delle tasse) con il rischio di farsi sbranare!
E comunque ora ci tocchera’ faticare non poco, in queste condizioni, per risalire la china della dignita’ politica e della decenza economica.
Quanto al voto del Nord, ho trovato molto interessante le riflessioni che fa Giorgio Bocca in un articolo apparso oggi su La Repubblica dal titolo: “Dove soffia il voto del Nord”.
Ve ne allego un riassunto.
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Giorgio Bocca
DOVE SOFFIA IL VOTO DEL NORD-La Repubblica - 13.4.06
Il voto dell’Italia del Nord, l’Italia ricca, e’ andato massicciamente a B, percentuali bulgare in alcune province del Veneto, adesioni forti persino nel Piemonte provinciale cioe’ in quanto di piu’ lontano esiste dal berlusconismo caciarone e bugiardo. L’Italia ricca, l’Italia moderata compatta in difesa dei suoi privilegi, dei suoi soldi. Una sorpresa? Ma no, una scelta che si ripete tutte le volte che sono in gioco gli interessi, i privilegi, i soldi dell’Italia borghese e moderata. Un voto conservatore piu’ provinciale che metropolitano, con aspetti diversi: ora fascista, ora clericale, ora manageriale o finanziario ma sempre con lo stesso immutabile obiettivo: la difesa dei ricchi, compresi i poveri che si sentono ricchi.
Dico gli italiani poveri che si sentono dei potenziali B: se ha fatto i miliardi lui perche’ non posso farli anche io? Il voto che negli anni Venti ha preferito il fascismo alla democrazia, che in quelli Quaranta si e’ rifugiato sotto lo scudo democristiano. Sorpresa? Sorpresa per chi pensa a un’Italia diversa, a una borghesia diversa, non per chi conosce o dovrebbe conoscere sia l’Italia ricca e la sua classe diligente, sia l’Italia povera ma desiderante, l’Italia che applaude Mussolini, il fondatore di un impero inesistente o comunque gia’ dentro la sua dissoluzione, l’Italia della «zona grigia» che appena uscita dalla rivelazione della sua pochezza si ricombatta in difesa del suo primato.
Il 25 aprile del ’45 noi partigiani di “Giustizia e Liberta’” scendemmo sulla citta’ di Cuneo sicuri che fosse la nostra roccaforte: avevamo organizzato e diretto la guerra di liberazione e con noi c’era quasi al completo la gioventu’ della provincia. Vennero le elezioni e fummo cancellati dal trionfo democristiano, cioe’ dal trionfo del moderatismo, cioe’ dalla difesa dei soldi, di chi li aveva o di chi ragionava come se li avesse. Una sorpresa? Non direi, si tratta di sorprese che si ripetono.
I Bixio, i Medici del Vascello passano regolarmente dal Garibaldi in camicia rossa e dalla sua rivoluzione contadina ai generali di Casa Savoia, il socialista rivoluzionario Mussolini dal rosso al nero con marcia su Roma alla testa dello squadrismo agrario. Misteriose combinazioni di cause e concause su cui gli storici si affanneranno invano per capire, per spiegare, ma alla resa dei conti la storia e’ sempre la stessa.
E’ una sorpresa che il Nord ricco sia rimasto fedele a B, anche se i borghesi ben perben avevano orrore dei suoi gusti, delle sue gaffe, del suo modo di vivere, di essere?
Ma quale sorpresa? Avete letto sui giornali le retribuzioni dei manager e del finanzieri nel quinquennio berlusconiano? Non sono mai state cosi’ alte come durante il regime sovversivo e bugiardo delle grandi opere e della grande corruzione.
Non deve essere berlusconiano al voto quel manager Fiat che guadagna in un anno piu’ di un miliardo di euro o di quello specialista in gallerie che ha quadruplicato in tre anni berlusconiani il capitale delle sue aziende? Certo, la conosciamo la borghesia dell’Italia ricca, conosciamo gli alto medio e piccolo borghesi civilissimi, colti e lontanissimi come modo di essere da B ma nella difesa del soldi come lui tenaci, come lui intransigenti.
E conosciamo quelli che si sentono ricchi, che desiderano essere ricchi anche se non lo sono. (.............................)
A ben guardare il ruolo di B non e’ stato diverso da quello di Mussolini o di Masaniello, il ruolo del sovversivo che smuove le acque, moltiplica l’anarchia, fa un po’ di teatro perche’ intanto i costruttori di immaginari ponti sugli stretti, di ferrovie ad alta velocita’ che distruggono quel poco che resta del territorio, di Fiere campionarie senza strade di accesso si divorino quel che resta del mondo.
Melanconie, tristi fissazioni di un utopista fallito? Da una recente indagine sullo stato della Italia ricca, quella che ha votato B, risulta che buona parte del territorio e’ stato cementificato, non produce piu’ alimenti, non consente piu’ lo scolo delle acque e la raccolta del rifiuti, non permette piu’ una vita decente nelle citta’sicche’ avviene l’esodo all’inverso di chi ci era arrivato dalla campagna... e ora ne fugge. Questa Italia sempre piu’ ricca e sempre piu’ sovversiva e autolesionista che ha votato B e magari gia’ lo rimpiange.