Home > Al via il IV social forum continentale di Atene: sul tavolo la Costituzione (…)

Al via il IV social forum continentale di Atene: sul tavolo la Costituzione dell’"altra Europa".

Publie le mercoledì 10 maggio 2006 par Open-Publishing

No global alle prese con la Carta

Il collettivo italo-francese Bellaciao che protesta contro il rischio di chiusura per aver pubblicato documenti del sindacato francese Cgt che applicava la Bolkestein ad alcuni lavoratori polacchi ancora prima che questa entrasse in vigore

di Angelo Mastrandrea Inviato ad Atene

«Have a nice flight». La gentile hostess accoglie con un «buon viaggio» chi entra nell’hangar del vecchio aeroporto, trasformato in palestre per le Olimpiadi di due anni fa e oggi riadattato a sede temporanea della quarta edizione del Forum sociale europeo. Su due sedili, un passeggero legge un quotidiano greco, quello a fianco indossa l’incofondibile tuta arancione dei detenuti di Guantanamo e ha l’aria dimessa. Benvenuti sulla Cia airlines, «prisoner class», ci pensa Amnesty international a far decollare il forum con una performance che ricorda a tutti che sì l’Europa, ok il precariato, va bene anche che discutiamo, come accade in un seminario, addirittura di influenza aviaria, ma la guerra al terrorismo è ancora lì incompiuta con il suo carico di morte e torture. Non che ce ne fosse poi tanto bisogno, se è vero che uno striscione che invita a resistere alla «Guantanamo globale» predomina su tutti gli altri, che molti attivisti portano spillette con su scritto «hands off Iran» («giu’ le mani dall’Iran»), che una delle sessioni più interessanti della giornata di ieri è stata quella in cui si è discusso e litigato sul nesso guerra-terrorismo e sulla «resistenza irachena». E che decine di manifesti pubblicizzano la manifestazione di sabato che si concluderà davanti all’ambasciata americana.

Un evento che mette in apprensione così tanto il governo ellenico da far rinviare la finale di Coppa tra Olimpiakos e Aek Atene, prevista per lo stesso giorno a Creta. Il motivo? L’impossibilità di garantire la sicurezza a entrambi gli avvenimenti, visto che solo al corteo del social forum sono stati destinati ben 8 mila agenti. Preoccupazioni che gli organizzatori respingono al mittente, anche se i rapporti tra il forum ufficiale e quello organizzato dai temuti anarchici al Politecnico di Atene mai come in questo caso non c’è alcun collegamento, mentre più contatti ci sono con i gruppi antimperialisti presenti in alcuni «spazi autonomi» all’interno dell’ex aeroporto di Hellinikon e con gli altri «orizzontali» riuniti a poca distanza.

Eliminate le grandi assemblee-evento a favore di meno roboanti ma più concreti seminari di discussione, la questione che ha caratterizzato più di altre la giornata di ieri è stata quella dell’Europa. I movimenti che da un anno e mezzo, «prima del referendum sulla Costituzione europea in Francia», lavorano a una Carta dei diritti dell’altra Europa hanno presentato i risultati. Ma il tema rimane un nervo scoperto per i movimenti europei, tanto che dal forum verrà partorita non la Carta bensì un documento che convocherà un’assemblea costituente, per il prossimo autunno, che dovrà portare alla definizione di quella che per alcuni dovrebbe essere una vera e propria Costituzione alternativa e per altri invece una semplice piattaforma di valori in cui i tutti i movimenti si riconoscono.

Varie le questioni controverse: dal principio di autodeterminazione dei popoli all’accettazione del superamento degli stati nazionali, dal ruolo dell’Onu alla definizione di «terrorismo». «Ma quello che emerge è un forte spirito federalista», spiega Papi Bronzini, uno dei promotori della Carta, per il quale «finalmente si accetta l’idea che nasca una nuova entità politica». Cosa di cui rimangono non pienamente convinti i francesi di Attac, per i quali «non esiste un demos, un popolo europeo», buona parte dei greci e i Cobas italiani, secondo i quali «non si può discutere di democrazia europea se si elude il tema del lavoro, che è inutile codificare se poi la Confederazione europea dei sindacati, che dovrebbe recepire i nostri principi, non partecipa alla discussione». Nel frattempo, da Atene prenderà il via una rete che comprenderà numerosi sindacati europei e che si occuperà di servizi pubblici, pubblico impiego e beni comuni.

Per il resto il forum, decisamente meno confusionario e forse anche meno allegro dei precedenti anche per via di un numero più basso di partecipanti, è il consueto caleidoscopio di campagne, incontri e proposte: la mobilitazione di Amnesty e Vittorio Agnoletto per l’obiettore di coscienza Lazaros Petromelidis, proprio ieri condannato a cinque mesi di carcere da un tribunale militare greco per essersi rifiutato di prestare il servizio militare nel ’92, il collettivo italo-francese Bellaciao che protesta contro il rischio di chiusura per aver pubblicato documenti del sindacato francese Cgt che applicava la Bolkestein ad alcuni lavoratori polacchi ancora prima che questa entrasse in vigore, la proposta di legalizzare le foglie di coca che potrebbe partorire dal dibattito di oggi pomeriggio sulle droghe.

Tanta la carne a cuocere anche per l’assemblea dei movimenti sociali che domenica dovrà tirare le fila del forum: l’agenda delle mobilitazioni, una manifestazione europea in occasione del prossimo G8, a San Pietroburgo dal 15 al 17 luglio.

E c’è anche spazio per qualche contestazione. Come avviene in serata quando un collettivo femminista belga e francese blocca un dibattito sul caso delle vignette danesi e sull’islamofobia, per protestare contro la presenza di integralisti islamici e il troppo spazio loro concesso dai movimenti.

Una coda delle polemiche cominciate tre anni fa a Parigi dopo l’invito al discusso intellettuale islamico Tariq Ramadan, un altro argomento di scontro per il popolo dei social forum.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidian...