Home > AliCai, sconvolti i settori. Esemplare" il caso Express

AliCai, sconvolti i settori. Esemplare" il caso Express

Publie le mercoledì 24 dicembre 2008 par Open-Publishing

AliCai, sconvolti i settori. Esemplare" il caso Express

di Alessandro Ambrosin

ROMA - Dal 12 gennaio del prossimo anno inizierà il vero e proprio start up della nuova Cai, cioè si avvierà nella pratica effettiva quello che si suol dire "il passaggio di consegne delle closh" dalla vecchia compagnia di bandiera a quella nuova. Il caso dell’Alitalia Express, uno degli asset di Alitalia, rappresenta uno degli esempi indicativi sulle incapacità manageriali della Cai, la quale intende gestire una compagnia aerea senza avere un’approfondita conoscenza e una preparazione adeguata, almeno in questo delicato settore.

La cordata, tra le mille sfaccettature del caso che continuamente emergono, si sta rivelando unica nel suo genere per la spiccata intraprendenza speculativa, scoprendosi altamente inaffidabile nei confronti dei lavoratori, che se fino a poco tempo fa svolgevano dei ruoli professionalmente riconosciuti adesso sono improvvisamente diventati superflui e inutili.

Stessa fine toccherà alle macchine, cioè ad alcuni aeromobili, che a conti fatti rappresentano il vero motore trainante di qualunque compagnia del trasporto aereo. Ma di aerei adesso, con la nuova cordata di Colaninno se ne contano parecchi in meno rispetto alla vecchia AZ, e lo stesso vale per le rotte e per l’estromissione voluta di figure professionalmente insostituibili. Solo 10 Boeing 777 e 46 Airbus tra 319,320 e 321 continueranno a spiccare il volo, mentre per tutti gli altri modelli di aeroplani si profila l’inattività. Dei Boeing 767 ne rimarranno 5 su 10, e dei 71 MD80 ne resteranno 23. Differente, sarà invece la sorte per i Boeing 737 e gli A 320 che provengono dall’AirOne, e per i quali la nuova cordata dovrà pagare il leasing a una holding straniera, e per i Bombardier CRJ-900 della low cost Cityliner, sempre dello stesso gruppo, i quali saranno implementati totalmente nella nuova flotta.

Gli aeroplani del gruppo Volare S.p.a., Volareweb e Air Europe , che negli utlimi anni avevano già ridotto notevolmente la loro flotta originaria cedendola a terzi, saranno presenti solo 2 Airbus 320 nella Cai Two. Dei cinque MD-11 del Cargo nessuno invece sarà incluso nella nuova flotta. Al momento di quest’ultimo asset che comprende un totale di 500 dipendenti, non si conosce ancora la sorte. Il personale navigante è composto da 139 piloti, dei quali 60 comandanti e il resto ufficiali di prima. Ma solo per alcuni di loro si aprirà la prospettiva di assunzione in Cai, attraverso l’abilitazione ad altre macchine come i 777 e i 767. Eppure la Cai inizialmente aveva promesso questo settore alla società Alis Aerolinee italiane, che guarda caso appartiene per il 33% a Banca Intesa Sanpaolo.

Per quanto riguarda l’asset di Alitalia Express la Cai ha acquistato gli slots e 6 Embraer/170 in leasing con una holding irlandese. Stranamente per i restanti aeromobili, tutti di proprietà (dato rilevabile attraverso il codice identificativo ndr) la nuova cordata di imprenditori ha ritenuto opportuno sbarazzarsene. Sono 14 Embraer /145, e 10 Atr72, velivoli, che al momento si trovano fermi nei piazzali in uno stato di "preconservazione", ma con una piccola particolarità, il logo è stato appositamente nascosto con una banda nera per non destare sospetti o forse per cancellare prove evidenti sulla loro improvvisa dismissione.
Tre di questi sono fermi a Brindisi, 7 sono a Colonia in Germania e gli altri 14 sono in un piccolo aeroporto francese già dal 26 ottobre. Così su un totale di 500 naviganti tra comandanti, piloti e assistenti di volo, circa un centinaio, che il caso ha voluto fossero abilitati a un tipo di aeromobile scelto da Cai First saranno assunti, per tutti gli altri invece si sono già aperte le porte della cassa integrazione. E qui si scopre un’altro inghippo ben congeniato per non pesare troppo sulle casse della cordata di imprenditori.

La Cig è partita ufficialmente il 9 dicembre, ma con retroattività 14 ottobre 2008, senza il preavviso di otto mesi come contemplato dalla legge vigente, e per arrivare alla mensilità pari all’80% della vecchia retribuzione bisognerà attendere l’autorizzazione da parte dell’Inps. L’attesa sarà coperta nel frattempo dalla Cig ordinaria che non supererà i 1080 euro lordi. Anche lo spettante TFR che al momento rappresenta per tanti un importante cifra, tale da far fronte alla drammatica situazione, non sarà immediatamente disponibile. Altra beffa è l’erogazione della tredicesima, che verrà elargita in base al periodo di competenza del commissario Augusto Fantozzi, vale a dire 4 mesi. Tuttavia resta il fatto che queste spettanze non sono ancora arrivate fisicamente nelle tasche dei lavoratori.

Esistono per normativa Enac tre figure professionali indispensabili per far volare gli aeroplani, il direttore delle operazioni di Volo, il capo addestramento e il capo sicurezza del volo, che la Cai deve obbligatoriamente inserire nella propria rosa di dipendenti per Legge. Ma anche qui in Alitalia Express sorge un particolare alquanto anomalo. I tre comandanti, infatti, oltre ad aver firmato un contratto a tempo determinato di sei mesi, sono abilitati e quindi legati a un solo aeromobile, l’Emabrer 145, una macchina che non compare nella nuova flotta della Cai. Una drammatica situazione si prefigura invece per tutti i piloti che versano nella cassa integrazione, e che hanno un’età anagrafica media di 50 anni, e quindi ancora lontani dal raggiungimento della pensione e aggravati dalle difficoltà di trovare un’altra compagnia che li assuma. Ma per un pilota i problemi non finiscono qui. Il mantenimento del brevetto è legato al superamento delle prove psico fisiche che l’Istituttoi Medicina Legale dell’aeronautica militare programma con cadenza semestrale, e al type-rating, cioè l’abilitazione su un determinato aeromobile che sottopone il personale tecnico a continui "check" al simulatore e in linea. In definitiva se un pilota rimane escluso dall’attività di volo è inevitabile che perda il brevetto e le certificazioni con pesanti ripercussioni nella vita lavorativa. Eppure il capitale di professioni altamente specializzate era un tempo per la vecchia Alitalia il biglietto da visita riconosciuto in tutto il mondo, ma evidentemente ora questa importante prerogativa non interessa affatto alla nuova cordata di imprenditori.