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Alitalia. Air France in dirittura d’arrivo, ma resta l’ombra di Lufthansa

Publie le domenica 11 gennaio 2009 par Open-Publishing

Alitalia. Air France in dirittura d’arrivo, ma resta l’ombra di Lufthansa

di Alessandro Ambrosin

L’Air France mette i bastoni tra le ruote ai piani di Bossi che spera ancora nella compagnia tedesca. Martedì prossimo manifestazione a Fiumicino indetta dall’SdL e sciopero di quattro ore il 19 gennaio

ROMA - L’accordo con Air France Klm si farà. I vertici della compagnia franco olandese hanno dato il via libera all’intesa di partnership con Alitalia, e ora bisogna solo aspettare il "sì" della Cai lunedì, quando discuterà la proposta.

Con 310 milioni di euro Spinetta entrerà così a far parte della famiglia della nuova Alitalia con una quota di azionariato pari al 25%. Ma la novità del giorno continua a scontentare gran parte della maggioranza di governo, soprattutto da parte della Lega che continua a digerire bocconi amari. La Lufthansa tanto auspicata dalle camice verdi non ha presentato nessuna offerta, almeno per il momento, ma non demorde. "Finora non abbiamo presentato alcuna offerta per Alitalia, ma questo non significa che non possiamo ancora farlo fino a lunedì. La possibilità c’è ancora. Non siamo fuori dalla competizione" - ha detto Claudia Lange, portavoce corporate della compagnia tedesca. Giocheremo questa partita."

Per come stanno le cose adesso l’aeroporto di Malpensa sarà inevitabilmente declassata, e vedrà ridursi ulteriormente i suoi collegamenti Alitalia rispetto a quelli dello di scalo Fiumicino, che Air France ha sempre trattato come hub principale. Nel frattempo la Lega si è data da fare ed è spuntato un altro emendamento, già ribattezzato "salva Malpensa", da inserire nel decreto anti-crisi del Governo, il quale propone al ministro delle infrastrutture di raggiungere "accordi bilaterali nel settore aereo al fine di ampliare il numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte nazionali internazionali ed intercontinentali". Tuttavia, il quadro di questa vicenda è poco chiaro.

E’ indubbio che la partita di Malpensa assuma un ruolo chiave, dove lo scalo milanese è diventato l’ago della bilancia, o il pretesto, per mantenere una certa egemonia sul piano politico in quell’area, ma questa mossa potrebbe anche nascondere ulteriori operazioni speculative, o addirittura si potrebbe profilare l’entrata di un’altra cordatina, con il pretesto di far credere ancora una volta di voler salvare tanti posti di lavoro. Insomma ogni ipotesi è lecita, soprattutto dopo quello a cui si è assistito negli ultimi mesi. D’altra parte gli interessi economici riescono ad avere il sopravvento su tutto, e riescono addirittura a cancellare le differenze. Non è solo la Lega, infatti, ad essere fortemente interessata a Malpensa, ma anche il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati del Partito Democratico che sembra deciso ad aprire una vera e propria vertenza. E adesso si tira in ballo anche il Cargo Alitalia, che diventa improvvisamente indispensabile per lo scalo di Malpensa con i suoi 5 aeromobili Md-11. Eppure per mesi nessuno, ma proprio nessuno si è interessato dei dipendenti di questo asset che versano tutt’oggi nell’abbandono totale.

Il ministro Bersani dai microfoni del Gr Radio ha messo sotto accusa la maggioranza di governo e la Cai per come si è svolta la vicenda Alitalia fin dal suo inizio. "Noi avevamo in mano -ha ribadito Bersani- l’ipotesi di conferire Alitalia ad un grande operatore di mestiere, (intende la prima proposta di Air France ndr), far partecipare lo Stato italiano a quel grande operatore di mestiere per condizionare tutte le strategie in situazione di liberalizzazione, senza far spendere soldi al contribuente, senza annullare la concorrenza e col minore impatto possibile anche sull’occupazione". Non tarda la risposta di Daniele Capezzone, il portavoce di Forza Italia che ribatte alle parole di Bersani.

"C’è davvero da temere che gli onorevoli Bersani e Veltroni abbiano un grave problema di smemoratezza, a proposito del caso Alitalia. Prodi e Padoa Schioppa, con loro, avevano deciso una umiliante svendita ad Air France, puntando a una soluzione avvilente per il Paese." Peccato che l’onorevole forzista abbia dimenticato i numeri. Air France avrebbe comperato tutta l’Alitalia per 135miliardi di euro, passivo incluso, contro i 1.052 milioni di Cai. Ma se la matematica non è la materia forte per l’ex radicale, lo è per i lavoratori di Fiumicino che continuano a denunciare i criteri adottati per le assunzioni della nuova Alitalia/Cai e lo scarso numero di organici che non potrà essere sufficiente ad avviare tutte le attività della compagnia aerea.

Questa mattina un gruppo di rappresentanti sindacali e lavoratori iscritti all’Sdl hanno occupato l’ufficio a Fiumicino dove hanno luogo le assunzioni della nuova compagnia di bandiera, mentre Paolo Maras, sindacalista dell’Sdl, si è incatenato a un palo davanti al centro equipaggi. "Se qualcuno pensa che le cose si risolvano perchè passa il tempo, sbaglia di grosso. Occorre risolvere i problemi", ha detto Maras. "Il Governo ci precetterà? In tal caso valuteremo per tempo che cosa fare". Insomma l’Alitalia, la Cai e Malpensa sono diventate un’amara barzelletta. Come quelle che si raccontano al bar con gli amici dove i protagonisti sono sempre il francese, il tedesco, e non a caso il furbetto italiano che finisce sempre per rivelarsi quello che è: l’opportunista di turno.