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Alitalia. Cassaintegrati senza soldi sul piede di guerra. E gli aerei volano vuo

Publie le venerdì 13 febbraio 2009 par Open-Publishing

Alitalia. Cassaintegrati senza soldi sul piede di guerra. E gli aerei volano vuoti

di Alessandro Ambrosin

FIUMICINO - Cresce la preoccupazione e la rabbia tra i cassaintegrati Alitalia, i quali da ormai tre mesi sono in attesa dell’assegno di disoccupazione. Non si tratta di errori di calcolo, bensì della mancanza dei nominativi e della documentazione che la Cai non ha trasmesso all’istituto di previdenza in modo da poter dare inizio alla vera e propria pratica di CIGS. Ma per dirla tutta, a qualche "fortunato" qualcosa è arrivato.

Il 28 gennaio scorso, infatti, l’Inps ha erogato ad alcuni la modica cifra di 32,53 euro. Così questa mattina oltre 200 tra precari e cassaintegrati hanno occupato gli uffici della palazzina Alitalia Rpu di Fiumicino con l’intenzione di avere delle spiegazioni in merito al loro futuro dal responsabile delle risorse umane Di Stefano. Ma del dirigente non si è vista neppure l’ombra. Dopo due ore i lavoratori hanno attraversato l’area tecnica e si sono diretti verso l’autostrada Roma Fiumicino bloccando di fatto il traffico proveniente da Roma in direzione dell’aerostazione. Non sono mancati momenti di tensione quando si è formata una fila chilometrica di vetture che iniziava all’altezza del grande raccordo anulare, tra automobilisti in preda al panico, taxisti furibondi e passeggeri costretti ad uno slalom tra le auto per raggiungere lo scalo Leonardo Da Vinci.

L’arrivo delle forze dell’ordine ha successivamente tentato di emarginare il blocco facendo arretrare i manifestanti su una sola corsia. Ma oggi c’era veramente poco da sindacare su queste persone che si trovano in una situazione drammatica. Anzi, tentare di addossare per l’ennesima volta la colpa ancora ai lavoratori potrebbe diventare una vera e propria provocazione esplosiva. Parliamo infatti di lavoratori tagliati fuori dal ciclo produttivo e per di più senza percepire da mesi la promessa cassa integrazione o l’assegno di disoccupazione. Come biasimarli. Invece, come solita abitudine di una certa stampa asservita ai poteri forti, si continua a colpevolizzare i soliti lavoratori attribuendogli ancora condizioni privilegiate e reazioni esagerate. Ma c’è dell’altro. Gli assunti, specie tra i naviganti, hanno percepito una sola tranche di stipendio riferita al volato di dicembre con la vecchia Alitalia. Nel mese di gennaio e per quanto riguarda la Cai ancora niente.

Abbiamo notizie di alcuni dipendenti che si trovano sotto provvedimento disciplinare per attriti con coloro che assegnano le turnazioni mensile, che sicuramente hanno avuto ordine di agire pesantemente nei confronti dei lavoratori che intendono far valere i propri diritti. E a tutto questo si aggiunge un’altro particolare da non sottovalutare. Gli aeroplani a quanto ci riferiscono gli assistenti di volo e i piloti sono pressocchè vuoti. Altro che fila al check-in nell’attesa di raggiungere il proprio "gate" d’imbarco.

Bisognerebbe chiedere al Commissario Augusto Fantozzi per quali ragioni si è arrivati a una situazione simile, visto che è stato il protagonista principale che ha condotto la vendita della vecchia Alitalia. Oppure bisognerebbe sapere dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, nominato intermediario tra la cordata di imprenditori con la compiacenza di alcune organizzazioni sindacali, cosa intendeva per rilancio della compagnia di bandiera. E ancora sarebbe il caso di chiedere spiegazioni al premier Silvio Berlusconi, che tra false promesse, ha forzato la mano per portare con tutti i mezzi a disposizione la Cai al timone della compagnia di bandiera, sapendo benissimo che 10mila persone sarebbero state abbandonate ad un destino drammatico. Ma a lui interessavano solo gli amici imprenditori.