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Alitalia, Fantozzi si sveglia e cerca altri interlocutori
Publie le lunedì 22 settembre 2008 par Open-PublishingAlitalia, Fantozzi si sveglia e cerca altri interlocutori
di Alessandro Cardulli
La parola politica deriva dal greco, polis, la città”. Scrive Aristotele, filosofo ateniese, che “l’uomo è per natura un animale politico” . E sempre il filosofo spiega che politica è l’amministrazione della città per il bene di tutti. E è per venire ai giorni nostri, Giovanni Sartori, dice che è la sfera delle decisioni collettive. Lucia Annunziata dovrebbe conoscere il significato della parola che usa per la mezzora di incontro televisivo con il segretario generale della Cgil.Invece pare di no, perché per l’intera durata della trasmissione cerca di far dire a Gugliemo Epifani che le posizione assunte dalla Cgil nella vertenza Alitalia sono un derivato politico.
Più o meno come Silvio Berlusconi, i suoi ministri Sacconi e Matteoli e la grande stampa che dovrebbe informare e invece disinforma. Maldestro tentativo quello della Annunziata di confondere le acque. Perché,proprio alla luce del significato della parola “politica” la vertenza Alitalia è “ politica”.Ma lei intendeva un’altra cosa:voleva in tutti ni modi che Epifani confessasse che battendo il suo cuore con il centrosinistra la Cgil aveva preso una posizione di parte, contro l’attuale maggioranza berlusconiana. E poi ha insistito su questa linea quando ha chiesto ad Epifani se è disponibile a tornare al tavolo della trattativa viste le “aperture” del commissario Fantozzi. L’Annunziata, se conoscesse la legge, il diritto amministrativo, dove sapere, come le ha ricordato Epifani, che non si trattava di una apertura. Semmai di una “ novità, perché il commissario si era deciso ad andare oltre la Cai andando alla ricerca pubblica di eventuali altre compagnie che manifestassero interesse per Alitalia.
Martedì questo “ avviso “sarà pubblicato su tre quotidiani italiani e su un quotidiano finanziario internazionale. Insomma una specie di asta. Così dice la legge e Fantozzi si è deciso ad applicarla. Del resto anche noi, nei giorni scorsi, più volte abbiamo fatto cenno al fatto che il commissario doveva rispettare quanto previsto dalla legge ed aprire al mercato. Epifani ha ricordato che per tutta la durata di questa anomale vertenza Fantozzi non ha giocato alcun ruolo, che Cai e governo, sono stati i protagonisti e che la Cgil non si era mai sottratta dalla trattativa, quando questa c’è stata. Fino ad oggi invece il commissario non ha svolto alcun ruolo perché non si era mai guardato intorno e, secondo i desideri di Berlusconi, aveva limitato il suo orizzonte alla Cai. Non è un caso che ancor oggi il capo del governo, i suoi ministri, non vogliano neppure prendere in considerazione la possibilità che altri interlocutori possano mostrare “interesse” per Alitalia ed entrano in rotta di collisione con il commissario che loro stessi hanno nominato.
Dovrebbero valore per i nuovi possibili interlocutori le condizioni, che erano state concesse agli amici di Berlusconi e cioè che si vende la “polpa”. Un merito comunque la giornalista ex presidente della Rai lo ha avuto: quella di dare la partola ad Epifani anche se voleva fargli dire ciò che lei pensava. Una rara occasione per la Cgil di poter raccontare anche la sua “ verità” a fronte di tante cronache cialtronesche della grande in cui il più grande sindacato italiano è stato posto sotto accusa senza possibilità dire la sua. Un altro esempio di cattiva informazione viene proprio dai tg rai. Si da spazio a un delirante invito di Gasparri alla ribellione da parte dei lavoratori Alitalia contro Cgil e le sigle dei sindacati aziendali, ad un vuoto intervento del solito Cicchitto, ad un altro di Rotondo.
Ma alla Cgil si nega l’elementare diritto di replica. Per colmo di sventura di Gasparri, autorevole esponente della maggioranza berlusconiana e della rai he si presta ad operazioni che puntano a destabilizzare i sindacati e ne ledono l’autonomia, proprio in quei momenti alcune centinaia di lavoratori Alitalia lasciavano le sigle dei sindacati che avevano detto si ai progetti di Colaninno per passare alle sigle che continuano a battersi per una soluzione della crisi che salvaguardi Alitalia, i suoi lavoratori,gli interessi nazionali.