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QUESTA E’ LA SOLUZIONE DI UN ESPERTO DI FINANZA CREDO L’UNICA VERAMENTE POSSIBILE LEGGETE......Come ho scritto ieri, l’Ansaldo non si presta all’applicazione della G-K’s S perché lo Stato ne detiene una partecipazione che non è diretta, ma è attraverso la Finmeccanica; perciò i diritti derivanti dall’aumento di capitale andrebbero a Finmeccanica e non allo Stato.
Eni, Enel e Finmeccanica si prestano a tale soluzione anche se per applicarla in concreto la società scelta dovrebbe fare un aumento di capitale con motivazione ben più robusta di quella per permettere allo Stato di dare i diritti agli AZA per indennizzarli. Ma è una cosa superabile se l’aumento di capitale è senza sovrapprezzo. Gli altri azionisti non ci rimetterebbero niente.
Per fare un esempio concreto della G-K’s S ho scelto tuttavia una società di fantasia che chiamerò ALFA, con dati inventati, poiché lo scopo è quello di far capire come di concreto funziona la soluzione, e i dati inventanti che userò si possono sostituire con quelli concreti di una delle tre società di cui sopra.
Ovviamente i dati sono SEMPLIFICATI AL MASSIMO.
Dati necessari (inventati ma fungibili) per l’applicazione della G-K’s S
1 - Valore nominale azioni ALFA = 1 euro
2 - Numero azioni in circolazione = 1.000.000.000
3 - Capitale Sociale = 1.000.000.000 di euro
4 - Quota diretta dello Stato = 50% (500.000.000 azioni)
5 - Flottante in Borsa = 50% (500.000.000 azioni)
6 - Prezzo di Borsa = 5 euro
7 - Capitalizzazione = 5.000.000.000 di euro
8 - Il capitale Sociale viene varato al prezzo di 1 euro (perciò, senza sovrapprezzo)
9 - Il rapporto di conversione è 1-1
10 - Lo Stato ha nel proprio bilancio le azioni Alfa iscritte al valore nominale (1 euro per azione) perciò, stante la quotazione in borsa di 5 euro, possiede 4 euro per azione di plusvalenza inespressa.
Ecco i calcoli:
A - Lo Stato, al varo dell’aumento di capitale, riceverà 1 diritto di conversione per ogni sua azione: cioè riceverà 500.000.000 diritti.
B - Conseguentemente a tutto quanto sopra, il valore di ogni diritto sarà di 2 euro (calcolo facile!)
C - Lo Stato pertanto avrà in mano la cifra potenziale di 1.000.000.000 di euro da usare (in parte…perché ne bastano 600.000.000) per indennizzare le 600.000.000 azioni AZA dei privati che, per comodità di calcolo, supponiamo voglia indennizzare a 1 euro per azione.
D - Lo Stato regalerà 1 diritto ALFA del valore di 2 euro ogni 2 azioni AZA
E - L’azionista AZA potrà “monetizzare” il diritto vendendolo in borsa oppure convertendolo e pagando le azioni ALFA a 1 euro che in borsa varranno 3 euro (calcolo facile!)
F - Lo Stato potrà vendersi i restanti diritti oppure convertirli in tutto o in parte.
G - Il governo non dovrà spendere soldi (e, con la nuova legge, giustificarne le fonti di copertura) perché anche il nuovo valore della partecipazione in ALFA, nonostante la diminuita partecipazione percentuale, sarà superiore a quello iscritto in bilancio.
Adeguando i dati alla realtà di Eni, Enel e Finmeccanica vi accorgerete che ciò è fattibile per tutte e tre le società. Per l’esattezza si prestano meglio data la differenza capitale sociale- capitalizzazione: con conseguente maggior plusvalenza inespressa della quota statale prima ENI, poi Enel, poi Finmeccanica.
Un esempio più chiaro di così non riesco a produrlo. Chi non lo capisce e bene che studi un po’.
In sintesi: basta un qualsiasi aumento di capitale di una società a partecipazione diretta dello Stato (preferibilmente quotata in Borsa...ma anche da quotare!) che generi un valore di 600 milioni di euro di diritti per poter indennizzare gli AZA ---------------------------------------------------------------- KAFKA -------------