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Alitalia. Riaprire la trattativa
di Alessandro Ambrosin
ROMA - Lo sciopero spontaneo terminerà alle 18 di questa sera, ma i disagi si sono fatti sentire su gran parte dei voli Alitalia sia in partenza che in arrivo con ripercussioni pesantissime in tutti gli scali nazionali con voli cancellati, partenze posticipate anche di parecchie ore, e lunghe file di passeggeri costretti a bivaccare nelle aerostazioni in attesa che la situazione migliorasse. In realtà lo sciopero, almeno nel settore del trasporto aereo, ha sempre determinato un effetto domino e ci vorranno almeno altre 48 ore prima di ritornare ad una situazione di normalità.
Nel frattempo il fronte del no, che si era da subito dissociato da questa forma di protesta, è in attesa della convocazione che il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha ieri annunciato alla folta platea del Teatro Traiano di Fiumicino, dove si è svolto l’incontro organizzato da Rifondazione Comunista, conclusa con l’intervento del segretario nazionale Paolo Ferrero.
Marrazzo non ha voluto solo esprimere segni di solidarietà nei confronti dei lavoratori che versano nell’incertezza del loro futuro, enfatizzando l’importanza e il ruolo strategico che Alitalia ricorpre sul territorio della capitale e del Lazio, ma ha assicurato che invierà una missiva al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere l’immediata riapertura della trattativa. Lettera che auspica venga firmata anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e da quello di Fiumicino Mario Canapini e dal presidente della provincia Nicola Zingaretti
La Procura di Roma, nel frattempo, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per accertare ipotetici reati quali l’interruzione di pubblico servizio e l’inosservanza alle regole sullo sciopero dell’autorità garante, mentre l’Enac ha sguinzagliato per tutti gli scali italiani i suoi ispettori per individuare i responsabili che hanno alimentato quest’ondata di inaspettato blocco del trasporto aereo.
Indubbio che non saranno le minacce giudiziarie a dare un fattivo contributo alla risoluzione di questa vertenza, o l’uso delle precettazioni ordinate dal ministro del Welfare Sacconi, delle quali non si capisce a chi vadano indirizzate, visto che non si conoscono i proclamatori di questo sciopero “spontaneo”, a meno che non intenda precettare ogni singolo lavoratore per prevenire ulteriori disagi. Ma a questo punto si parlerebbe di azione illegittima nei confronti dei lavoratori, in quanto nessun sciopero è stato proclamato ufficialmente e soprattutto non si conoscono le persone che lo hanno promosso.
Insomma siamo a un punto morto, muro contro muro. Da una parte Cai e Governo con sindacati compiacenti e dall’altra il "fronte del no" e dei gruppi di lavoratori esasperati che non si sentono più rappresentati da nessuno.
Dopo aver firmato accordi che danneggiano i lavoratori anche sul piano contrattuale ora tornano a parlare anche i sindacati confederali. Guglielamo Epifani ha puntato il dito contro il sottosegrtario alla Presidenza del Consiglio, dicendo "Letta si era impegnato a mediare, lo faccia". Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti ha addirittura detto, riferendosi a questo comprensibile sciopero dettato dal clima di incertezza che regna nei lavoratori "non sanno quale sarà il loro destino, c’è chi si preoccupa e chi reagisce" . Mentre Raffaele Bonanni della Cisl, riferendosi alla protesta in atto, avverte che questi episodi non possano costituire l’occasione per regolamentare il diritto di sciopero. Evidenti le contraddizioni e l’imbarazzo dei sindacati confederali che hanno di fatto avvallato le scelte della Cai e il lodo Letta. Insomma la vicenda Alitalia dovrebbe essere completamente ridiscussa, come emerso dall’assemblea di ieri sia dalle parole di Marrazzo che di quelle di Ferrero , magari con degli interlocutori autorevoli e non improvvisatori dell’ultima ora. Colaninno pochi giorni fa, di fronte ai continui attriti con i piloti, ha detto che avrebbe raggirato il problema assumendo quelli della Ryanair.
Evidentemente l’imprenditore dimenticava che la Ryanair vola con un solo aereo, il boeing 737, velivolo che Alitalia non ha mai posseduto; che un pilota prima di cambiare aeromobile è sottoposto ad una abilitazione che comporta mesi di preparazione, diversi check al simulatore e altrettanti in linea, e che il costo di una abilitazione ha un costo di migliaia di euro. Pilotare un aeroplano non è come saltare sul sedile di un’altra automobile, ma forse questa cordata di imprenditori non ha la benché minima idea di cosa significa volare.
Ferrero, (Prc): "Lavoratori e passeggeri esasperati per colpe cai e governo"
"Il coro politico che si sta alzando contro i lavoratori di Alitalia in lotta contro la Cai e la politica repressiva del governo è vergognoso. C’è una chiara situazione di esasperazione, da parte dei passeggeri e degli utenti, - afferma Paolo Ferreo, segretario nazionale del Prc - che è dovuta al disastro combinato dalla politica, in tutti questi anni, sulla pelle dei passeggeri come dei lavoratori di Alitalia. All’origine del conflitto attuale in Alitalia vi è, infatti, una trattativa confusa, maldestra - condotta dal governo Berlusconi e benedetta nei suoi esiti dal Pd - e che ha portato a un’esito disastroso per tutti, lavoratori in testa. Prendersela con lavoratori che sono esasperati è troppo facile. Occorre - conclude Ferrero - invece riaprire immediatamente la trattativa sul fallimentare piano presentato dalla Cai e garantire gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori interessati."